Nel sentire la recente notizia secondo la quale i vinili stiano tornando di moda (come da nostro articolo precedente) non si può fare a meno di chiedersi se, tra queste nuove stampe, ce ne sarà mai qualcuna che possa entrare nell’olimpo dei dischi più rari e costosi sulla faccia del pianeta.
Chi di noi, accarezzando quei vecchi dischi che ci ritroviamo a casa e che magari sono appartenuti ai nostri padri, non ha mai fatto un pensiero del tipo “chissà quanto vale?”, “chissà un collezionista quanto me lo pagherebbe?”.
Ebbene, esiste una classifica degli album più costosi al mondo, stilata dal grande esperto di dischi rari Phil Barton su commissione del sito LoveAntiques.com, una classifica che riserva più di qualche sorpresa.
Infatti, a determinare il valore di un album non è di certo l’alto numero di copie vendute (più copie sono in giro e meno costa) e neanche la bellezza delle canzoni al loro interno, anzi … diciamo che questo fattore non viene proprio preso in esame.
Ma allora cos’è che fa alzare il prezzo di un vinile apparentemente uguale a tanti altri?
I fattori possono essere diversi tra loro, ma l’errore sembra essere il fattore principale, come ad esempio un errore nella stampa originale subito ritirata dal commercio, ma non prima che qualche fortunato ne abbia acquistato una copia. Oppure una copertina censurata, così come un album stampato con la foto errata, magari di un altro artista. Non contando delle probabilità d’essere dei vinili che acquistano un grande valore perché appartenuti a dei Vip. Si, certo, anche il fatto che si tratti di pubblicazioni antiche può avere il suo ruolo, ma non sempre.
Alla luce di ciò curiosiamo un po’ tra questi vinili rari e costosi e vediamo cosa salta fuori. E magari ne avete anche una copia in qualche scatolone conservato accuratamente in soffitta.
Comunque, ecco i primi dieci vinili più costosi al mondo:
Al numero uno abbiamo The White Album (1968) dei Beatles e stiamo parlando della copia numero 0000001, appartenuta a Ringo Starr, quotata per circa 822.000€.
Al numero due troviamo invece That’ll Be The Day/In Spite Of All The Danger (1958) dei The Quarrymen, la band che da lì a poco si chiamerà The Beatles, e che contiene la registrazione della prima canzone composta ufficialmente dall’allora quattordicenne Paul McCartney e valutata per circa 112.500€.
Al terzo posto abbiamo ancora il quartetto di Liverpool con Love Me Do che vale circa 90.000€.
E siamo al quarto posto con Music For Supermarkets (1983) di Jean Michel Jarre che vale circa 33.000€ e che acquista valore per il fatto che il compositore francese distrusse tutte le registrazioni e vendette all’asta l’unica copia rimasta.
Al quinto posto Do I Love You (Indeed I Do) di Frank Wilson che vale 28.000€.
Mentre al sesto troviamo God Save The Queen dei Sex Pistols che può essere acquistato per circa 13.000€.
E se invece non sapete davvero come spendere circa 11.000€ potete optare per Would You Believe di Billy Nicholls, e questo è il settimo posto.
Nel caso vi avanzino altri 8.400€ potrete allora permettervi un altro vinile dei Beatles, ovvero Please Please Me che si piazza all’ottavo posto.
Ma io fossi in voi, con appena 8.000€ andrei di corsa ad accaparrarmi Kind Hearted Woman Blues del grande Robert Johnson, il padre del blues, e qui ci troviamo al nono posto.
Se però vi ritrovate soltanto 5.600€ potete comunque ripiegare per Bohemian Rhapsody/I’m In Love With My Car dei Queen e poter comunque dire “io ce l’ho”. E questo è il decimo posto.
Allora, di tutti questi super vinili, ve ne ritrovate qualcuno nei vostri scatoloni o nelle proprie collezioni?
CLASSIFICA VINILI RARI
1 The White Album (1968) dei Beatles
2 That’ll Be The Day/In Spite Of All The Danger (1958) dei The Quarrymen
3 Love Me Do dei Beatles
4 Music For Supermarkets (1983) di Jean Michel Jarre
5 Do I Love You (Indeed I Do) di Frank Wilson
6 God Save The Queen dei Sex Pistols
7 Would You Believe di Billy Nicholls
8 Please Please Me dei Beatles
9 Kind Hearted Woman Blues di Robert Johnson
10 Bohemian Rhapsody/I’m In Love With My Car dei Queen
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