Ultimamente la classifica dei dischi più venduti, in versione vinile, vede delle inaspettate sorprese. Sorprese che vengono da lontano, da un tempo in cui i dischi erano fatti in maniera più accurata e partendo da un progetto concreto. tra i primi posti, ad esempio, c’è Ambra con il suo disco d’esordio, “T’appartengo”, che fece esplodere il mito del lolitismo in tv con “Non è la rai” e consacrò l’Angiolini come personaggio. Altro disco in classifica, di altissimo livello, è “Concerto per Patty”, della divina Pravo. Disco targato 1969, fu un disco unico nel suo genere, con una lunga suite di 12 minuti sul lato A e con un lato B ricco di brani importanti come “Tripoli 1969”, “Il Paradiso”, “With a little help from my friend”. Un esperimento che al tempo fece scalpore e che aiuto Patty ad entrare definitivamente nel gotha delle signore della canzone italiana.
Altre presenze significative sono “Caronte” dei The Trip, “Io sono nato libero” del Banco del Mutuo Soccorso, la colonna sonora di “Guerre Stellari”, “Felona e/and Sorona 2016” delle Orme, “Nevermind” dei Nirvana.
Per non parlare poi di diversi album dei Pink Floyd e dei Rolling Stones.
Analizzando il tutto, si capisce che certamente gli acquirenti del vinile sono verosimilmente gli stessi fans che acquistarono all’uscita il disco in questione, ma che lo vogliono come cimelio in un nuova edizione. Le ristampe, a volte con brani speciali e con confezioni speciali, sono quasi da cimelio, in quanto ne vengono di solito stampate poche centinaia di copie. In un periodo storico in cui la musica attuale, così detta “liquida”, viene scaricata come aprire appunto l’acqua del rubinetto, senza nemmeno dare il valore ed il rispetto che la musica necessita, iniziative del genere fanno indubbiamente la differenza. Non a caso il mercato del vinile, la musica che ancora si “compra davvero”, è in costante crescita, ogni anno di più, una tendenza agli antipodi rispetto all’attuale crisi del mercato discografico.
Di sicuro vedere certi dischi, certi capolavori, ancora in classifica fa un certo effetto, l’effetto “nostalgia canaglia” è dietro l’angolo. L’unica speranza è che anche i più giovani, per cui la musica spesso è solo un sottofondo o una suoneria, capiscano l’importanza di canzoni di una qualità indiscussa e possano magari godersi il suono della puntina sui solchi di un ammaliante vinile.
Facebook Comments