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venerdì, Luglio 26, 2024

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Zucchero: riflessioni su plagi e citazioni

di Giuseppe Santoro

Mi è capitato di ascoltare in radio la canzone “Voci” di Zucchero, lanciata in settembre come terzo singolo dell’album Black Cat. Un brano meraviglioso che mi ha lasciato letteralmente a bocca aperta e stupito in positivo. Non perché il signor Adelmo Fornaciari non sia in grado di scrivere certe perle, intendiamoci, ma piuttosto perché era diverso tempo che non ne sfornava di simili. Nel corso degli anni, molte sue canzoni, sono state palesemente ispirate da altri artisti (Joe Cocker è stato una delle sue fonti predilette nonché suo grande amico) e questo mi ha creato, fino a pochi anni fa, un rifiuto automatico verso l’artista Zucchero. Non riuscivo ad ascoltarlo, nonostante le sue cover non autorizzate fossero in alcuni casi meglio delle originali e nonostante la sua voce, che reputo una delle più belle e originali nel panorama italiano.

Ora torniamo al nuovo singolo di Sugar: i cori e l’incipit richiamano volutamente Ignorant Boy, Beautiful girl del cantante svedese Loney Dear. Sottolineo il termine volutamente perché in questo caso si tratta di un campionamento autorizzato dall’autore con un risultato particolarmente convincente. A completare l’opera, un testo magnifico che contiene estratti della poesia “Tu non sei” di Gino Belli e parla della sua terra e di come lui non senta più certi odori, sapori e appunto, certe voci.

Vista la bellezza di questa canzone, mi sorge spontanea una riflessione: perché Zucchero fino ad oggi non ha citato in ogni occasione i pezzi e gli artisti dai quali prendeva ispirazione? Era proprio necessario subire processi (l’ultimo nel 2013, Albert One, dj italiano, ha affermato che il ritornello di “quale senso abbiamo noi” è identico a quello di Sunshine, canzone del 2003) e vedere in parte infangata la propria immagine dalle continue accuse di plagio?

A onor del vero Zucchero ha vinto anche una causa per le medesime accuse contro Michele Pecora che lo accusò di aver plagiato una sua canzone del 1979 per comporre “Blu”, uno dei successi maggiori del bluesman.

A distanza di qualche anno comunque, comincio a farmi delle domande su questo modus operandi che ritenevo sbagliato. Dove si ferma la libertà creativa e comincia il plagio? Si può accusare Zucchero di aver violato il diritto d’autore perché ha rielaborato alcune melodie e creato dei successi internazionali, portando la buona musica italiana ad essere conosciuta in tutto il mondo? È vero, grazie a questo è rimasto sulla cresta dell’onda e ha certamente guadagnato molti soldi, ma siamo proprio convinti che tutti riuscirebbero a prendere canzoni mediocri e trasformarle in capolavori?

Riflessioni in libertà, senza la pretesa di avere risposte rivelatrici sul tema. Ognuno ha la sua opinione e ascolta la musica che preferisce.

Tra la raccolta di Marco Mengoni Live, Oronero e Laura xmas, io preferisco comunque ascoltare Voci.

PER VISUALIZZARE IL VIDEO CLICCARE SULL’IMMAGINE
Zucchero – Voci (Italian Version)

 

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