di Luca Viviani
Domenica 20 Novembre, a Malta, si è svolta una manifestazione poco conosciuta ma non sottovalutatile per quanto riguarda l’aspetto autoriale. La manifestazione si chiama Euro Festival Junior (che è un po’ la sorellina minore del suo omonimo più conosciuto) e si può considerare il più importante e seguito, in Europa, per quanto riguarda le canzoni per ragazzi. Ma perché ne parlo? Perché la Rai, e quindi la nostra nazione, dopo un deludente piazzamento nel 2015, è salita sul virtuale podio, ottenendo la terza posizione. Un risultato da non dimenticare, perché creato da un gruppo di lavoro ben affiatato, cui il dirigente di Rai Gulp, responsabile della rappresentanza italiana, si è affidato in seguito all’ascolto del brano.
La canzone cantata dalla piccola Fiamma Boccia (che già annovera nel suo curriculum una vittoria nel 2013 allo Zecchino d’oro) intitolata “Cara mamma“, è stata scritta da M. Iardella, A. Ghironi, F. Spadoni e dalla stessa Boccia, autori giovani e di sicuro talento (Marco Iardella, in verità, è già reduce da più di un piazzamento di merito allo Zecchino d’oro). Un bel team insomma, un bel modo di creare una strada.
Le canzoni per bambini dovrebbero avere più seguito. Non capisco per quale motivo se ne parli sempre così poco. Negli anni sessanta e settanta costituivano una delle colonne portanti della discografia e delle sigle televisive.
Molti grandi autori si sono cimentati nella loro scrittura. Mi preme ricordare, velocemente, due dei maggiori, Bruno Lauzi e Sergio Endrigo, di cui invito a riscoprire i lavori più belli. Il mondo dei bambini è un mondo, ancora, apparentemente puro, un mondo raccontabile. Il suo sviluppo è poco prevedibile. Molto è stato scritto, ma altrettanto ha ancora da dire. Forse è per questo che sempre più autori si armano di fantasia e si dedicano agli ascoltatori più piccoli. Perché i bimbi sanno ascoltare. E capiscono. Cosa che, purtroppo, riesce sempre meno a noi adulti. In ogni caso, io credo in chi alla musica crede. Credo nella crescita, nel miglioramento, nella necessità di sentirsela addosso.
Non so per quale motivo ho sentito il bisogno di parlare di questa canzone, di questo festival, di questo mondo. Forse perché conosco alcuni degli autori coinvolti, forse perché sono dell’idea che questo sia un gran bel risultato, o forse solo perché so che dietro a tutto questo ci sta un gran lavoro. Lavoro fatto col cuore e con le mani, con la voglia e con il sudore. Oppure, più semplicemente, amo le cose che non strillano sulle prime pagine dei giornali ma che, in qualche modo, mi sono e sento vicine. Sono, comunque, fermamente convinto che la forza sia nella squadra e questa squadra (e lo ha ampiamente dimostrato, saltando fuori dal nulla e arrivando terza tra diciannove partecipanti europei) ha tutte le carte in regola per far parlare ancora di sé.
Di seguito la classifica finale:
1) Georgia – Mariam Mamadashvili con “Mzeo”
2) Armenia – Anahit & Mary con “Tarber”
3) Italia – Fiamma Boccia con “Cara mamma”
4) Russia – The Water of Life Project con “Water of life”
5) Australia – Alexa Curtis con “We are”
6) Malta – Christina Magrin con “Parachute”
7) Bielorussia – Alexander Minyonok con “Musyka moikh pobed”
8) Paesi Bassi – Kisses con “Kisses and dancin”
9) Bulgaria – Lidia Ganeva con “Magical day”
10) Irlanda – Zena Donnelly con “Brice ar Bhrice”
11) Polonia – Olivia Wieczorek con “Nie zapomnij”
12) Macedonia – Martija Stanojkovic con “Love will lead our way”
13) Albania – Klesta Qehaja con “Besoj”
14) Ucraina – Sofia Rol con “Planet craves of love”
15) Israele – Shir & Tim con “Follow my heart”
16) Cipro – George Michaelidis con “Dance floor”
17) Serbia – Dunja Jelicic con “U la la la”
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