Diversi giorni fa Red Ronnie, in un’intervista per Fanpage, tornava alla carica sulla sua avversione ai talent. Che condivido, per carità. Chi ha letto qualche articolo precedente saprà come la penso.
Non consiglierei mai a nessuno (se mai qualcuno avesse la stramba idea di chiedere consiglio proprio a me che non sono un ca… di nessuno) di fare un talent.
Quello che penso sui talent lo sapete. Sono un prodotto televisivo, dove la musica c’entra così poco, ma così poco (aiutatemi a dire poco), che ci potrei andare anch’io a cantare. Se solo mi “costruissi” il personaggio giusto.
Bon. E fin qui ci siamo. Artisti e talent difficilmente coincidono. Fine dell’ennesimo capitolo.
Ma qui se ne apre un altro. Ronnie diceva che i talent uccidono la musica. E in parte, come ho già chiarito, lo condivido. Ma non dimentichiamoci che i talent non esistono solo in Italia, ma sono sparpagliati in tutto il resto del globo – dove la musica “fatta a casa propria” continua a essere esportata. In tutto il globo again.
E allora? Come mai in Italia questo non accade? Forse forse che puntare il dito “solo” contro i talent è come voler puntare il dito contro la punta del problema ma non il corpo del problema?
Vi ricordate un articolo di poco tempo fa dove ponevo l’accento sulla inesistente rilevanza che in Italia si dà al “mestiere”musica?
Due italiani – Riccardo Damian e Tommaso Colliva – premiati ai Grammy, non erano stati calcolati dai media italiani nemmeno di striscio.
Perché dico questo? Perché è l’Italia stessa ad affossare la sua industria creativa, a non permettere lo sviluppo di altre strade, alternative al “karaoke del talent” (termine così caro al Ronnie).
Se domani in Italia chiudessero di colpo tutti i talent, cambierebbe qualcosa davvero?
Vi lascio con questo interrogativo. Un interrogativo che mi è venuto leggendo vari post “competenti” in giro per la mia home.
Sapete che vi dico da stramba che non capisce un cacchio? Che i talent sono diventati il “facile” capro espiatorio per non scavare oltre. E cercare le risposte giuste al perché qui cade tutto a picco.
Ps. L’intervistatore di Fanpage per Red Ronnie lavora a The Voice.
Così per dire.
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