E’ partito dal Pala Alpitour di Torino, il 13 novembre, l’European Tour 2015 di Tiziano Ferro, presentando come ideale prosecuzione del fortunatissimo tour negli stadi di questa estate.
Parlare della prima tappa, e in particolare posare gli accenti sul dopo tappa, è per me doveroso e sentito.
Mi ritaglio quindi una parentesi, per raccontarvi in sintesi le sensazioni che ci hanno travolto una volta usciti dal palazzetto.
Un palazzetto in cui le nostre emozioni rimbalzavano con quelle di un artista che sul palco rapisce dall’inizio alla fine, facendo del pubblico un unico, compatto coro, sulle note delle sue canzoni.
Quando si assiste a un concerto, in particolare quello di un artista come Tiziano, che riesce a calamitare l’attenzione su di sé per tutta la durata dello show, quello che succede al di fuori del live, lo si percepisce solo “dopo”.
Venerdì 13 è stata una di quelle serate estreme, in bianco e nero, un po’ come i colori della città che hanno ospitato la prima tappa della tournée. Gli stessi colori, concedetemi l’azzardato accostamento, di quelli che decidono di seguire o non seguire Tiziano Ferro. Un artista che ami totalmente o per niente. Non ci sono vie di mezzo con lui.
Venerdì ho visto nella stessa serata quanto di più bello la vita può offrire, come il concerto di un artista che ammiro dall’inizio della carriera, e quanto di più tragico può presentare.
L’attentato al Bataclan di Parigi ci ha riportato bruscamente alla realtà. Una realtà dura da accettare, e per questo riposta negli angoli della coscienza. Era lì. Devastante e destabilizzante.
Alcuni si aspettavano che Tiziano, erroneamente, sospendesse il tour.
Ma lui stesso ha spiegato su fb prima, e nelle date consecutive a Torino poi, dove prima dell’inizio del concerto rende un giusto tributo alle vittime di Parigi, con un accorato appello, sotto forma di parole che scorrono su una grossa schermata, che si concludono e riassumono con questa frase: “È importante difendere il bello e il buono che ci tiene in piedi. La musica non si deve fermare“, la sua volontà di continuare a celebrare “la grandezza immacolata di una rivoluzione di passione e libertà che ci ha cambiato la vita e che chiamiamo musica”. E continuare a farlo soprattutto per chi, smettendo di vivere, smette anche di sognare e sperare.
Sono pochi i cambiamenti registrati nella scaletta, ad eccezione dell’introduzione del nuovo singolo, “Il Vento”, accompagnato (come altri pezzi) da un balletto in cui Tiziano è protagonista insieme al corpo di ballo, l’assenza dello “spogliarello” vedo – non vedo, e del “volo”iniziale sulle note di Xdono.
Tiziano dunque non vola, ma come ho già accennato, lo fa con la voce, che raggiunge sfumature e note da capogiro. Usa la voce e sta sul palco come pochi. Sa prendersi l’affetto del pubblico, senza ingraziarselo. E quest’amore che il pubblico gli regala si sente ancora più forte a Roma.
Roma è un po’ casa sua. Tiziano lo sa, il pubblico lo sa, e “l’abbraccio” che gli regala, in particolare sulla sua emozionante interpretazione della “Fine”, è la dimostrazione di quanto lui e “la sua gente” sia ormai una cosa sola.
Eboli, la prima data al sud dopo 3 anni, non è da meno. Lo aspetta, come si aspetta un amico, un fratello maggiore, con affetto incondizionato.
I cori partono dal mattino presto e si vanno a contrapporre alla faccia della mia terra che rimbalza sempre per il mondo.
I 400 biglietti falsi venduti, i (soliti) raccomandati che hanno tentato di entrare prima, adducendo le motivazioni più improbabili, sono lo “sporco” di una terra, la Campania e il sud Italia in generale, che tanto ha da offrire, pur martoriandosi da sola. Il sud regala a Tiziano un’accoglienza calorosissima, segno di quanto sappia essere generoso, sappia dare, senza chiedere nulla in cambio.
E questo dare senza pretendere è la caratteristica che accompagna la stragrande maggioranza dei fans di Tiziano, che siano essi di Torino, Milano, Roma, Eboli, Bari, Acireale (etc etc), poco importa.
Tiziano Ferro è quindi un “invincibile”, perché ha insegnato a chiunque lo segue, che si può piangere senza provare vergogna, si può amare senza aver paura, senza sentirsi soli, “buttando fuori” tutte le emozioni che si agitano dentro di noi, sfidando la vita, fissandola negli occhi. Ha dimostrato che si può cadere e rialzarsi, offrendoci conforto nelle sue stesse paure, che diventano risorse per andare avanti. Sempre più forti. Forti anche nelle debolezze.
Incredibilmente Tiziano riesce a emozionare anche sul suo “nanana”. Cosa che fa sorridere chi non ha mai assistito a un suo live. Cosa che rimbalza agli occhi di tutti quelli che un live di Tiziano l’hanno fatto. E non gli è bastato.
Lo spettacolo è pressoché lo stesso degli stadi, eppure di ascoltare quella voce che “fa l’amore” con le canzoni che scrive (quasi tutte da solo) non ci si stanca mai. Il prossimo anno Tiziano Ferro tornerà con un nuovo album d’inediti, a distanza di 5 anni da “L’amore è una cosa semplice”.
EUROPEAN TOUR – LE DATE
13 NOVEMBRE, TORINO – PALA ALPITOUR
16 NOVEMBRE, MILANO – MEDIOLANUM FORUM
17 NOVEMBRE, MILANO – MEDIOLANUM FORUM
19 NOVEMBRE, BOLOGNA – UNIPOL ARENA
21 NOVEMBRE, ROMA – PALALOTTOMATICA
22 NOVEMBRE, ROMA – PALALOTTOMATICA
24 NOVEMBRE, EBOLI (SA) – PALASELE
26 NOVEMBRE, BARI – PALAFLORIO
28 NOVEMBRE, ACIREALE (CT) – PALASPORT
29 NOVEMBRE, ACIREALE (CT) – PALASPORT
02 DICEMBRE, MONTICHIARI (BS) – PALAGEORGE
03 DICEMBRE, MONTICHIARI (BS) – PALAGEORGE
05 DICEMBRE, ZURIGO – HALLENSTADION
06 DICEMBRE, GINEVRA – ARENA
08 DICEMBRE, MONACO DI BAVIERA – ZENIT
11 DICEMBRE, CONEGLIANO (TV) – ZOPPAS ARENA
12 DICEMBRE, CONEGLIANO (TV) – ZOPPAS ARENA
15 DICEMBRE, BRUXELLES – FOREST NATIONAL
17 DICEMBRE, LUGANO – RESEGA
19 DICEMBRE, FIRENZE – MANDELA FORUM
20 DICEMBRE, FIRENZE – MANDELA FORUM
22 DICEMBRE, FIRENZE – MANDELA FORUM
Crediti Foto: Mariafrancesca Mary Troisi
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