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sabato, Luglio 27, 2024

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INTERVISTA AD ANDREA GALGANO, ARTISTA ORIGINALE E GENIALE

di Athos Enrile

Ho incontrato casualmente il mondo artistico di Andrea Galgano, ma non potrei raccontare nei dettagli la sua musica, ho pochi elementi e attendo di ascoltare il suo album “Affetti Collaterali”, che ascolterò quando sarà rimesso sul mercato, con una nuova produzione.

Ma a volte bastano pochi segnali per captare l’originalità, la voglia di mostrare un volto alternativo che passa attraverso un comportamento un po’ anticonformista, che però non riesce a nascondere una forte preparazione e un contenitore inesauribile di idee: Il video “Reality”, proposto in questo articolo, chiarisce, spero, il mio pensiero.

Ho provato a curiosare nel mondo di Galgano e, rivolgendomi direttamente a lui, ho avuto conferma della statura dell’artista e della persona.

 

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Chi è Andrea Galgano? Che tipo di cultura musicale hai alle spalle e come si è evoluta la tua attività musicale?

Detesto parlare di me stesso… per questo rispondo alla domanda con un copia e incolla di quella che nei vari comunicati stampa è definita “bio”…
Andrea Galgano nasce a Milano il 6 Aprile del 1978. Intraprende gli studi musicali a soli 5 anni. Nel 1992 inizia i propri studi accademici frequentando i corsi di Pianoforte e Composizione Sperimentale presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Nel 1996 si diploma e consegue la maturità presso il Liceo Musicale interno allo stesso Conservatorio di Musica e inizia a frequentare l’università IULM dove si laurea nel 2002 in Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo. Durante questo periodo continua la propria attività artistica e di ricerca. Frequenta musicisti di varia estrazione, dal POP al Rock, passando per la musica Classica e Operistica. Trova nell’Opera una nuova dimensione espressiva e nel 2006 inizia lo studio del canto lirico. Parallelamente al percorso di studio nella disciplina del bel canto inizia un periodo di nuova ricerca compositiva. Durante questo stesso periodo incontra Emanuele Esposti e Massimiliano Catinari con cui intraprende una stretta collaborazione che culmina con la produzione del disco Affetti Collaterali contenente 8 tracce. In seguito a questa produzione amatoriale Andrea viene contattato da una delle più importanti Major del settore discografico e cede parte delle edizioni alla Sony ATV. In questa occasione conosce Massimo Faggioni che ad oggi è Manager e Produttore del progetto Andrea Galgano.

Hai qualche punto di riferimento… un artista da cui hai attinto e che non hai mai più lasciato?

Per me, la musica, è fonte di ispirazione tutta. Diciamo che per estrazione, cultura e percorso di studi, i miei punti di riferimento sono prevalentemente “classici”. Quando dico “classici” mi riferisco a quel complesso mondo che definisce la musica cosiddetta “classica”… Definizione che di per sé è un’idiozia dal momento che la musica “classica” non esiste… Comunque, questo è un discorso lungo e complesso e questa non è certamente la sede. In ogni caso ritengo di essere stato compreso e quindi, limitatamente a questo ambito, i miei autori preferiti sono essenzialmente tre: J.S. Bach, W.A. Mozart, L. Van Beethoven. Per quanto concerne la musica del Nostro tempo, invece, devo dire di essere particolarmente affezionato ai cantautori italiani, tra i tanti, De Gregori, De André e Battiato. Anche Elio occupa un posto speciale nel mio cuore… Tra i gruppi internazionali apprezzo moltissimo la musica dei Queen… Secondo me, uno dei pochi gruppi che supereranno la prova artisticamente più difficile, quella di superare le barriere del tempo entro cui la musica è stata scritta… Quindi, un giorno, qualcuno definirà i Queen (e diversi altri) musica classica e con questo, credo che si riesca a comprendere molto bene quanto detto in precedenza…

Sono entrato in contatto con la tua musica dopo una segnalazione relativa al video “Reality”, che riassume il tuo pensiero relativo a ciò che accade in un mondo che regala una visibilità a tempo, creando danni permanenti a chi si lascia ammaliare: c’è qualcosa da salvare di questo illusorio circo delle meraviglie?

 Non saprei… Forse non lo definirei neppure troppo “illusorio”… Di fatto regala fama in modo “gratuito” molto rapidamente… Questa cosa ha però invertito alcuni valori. In effetti io sono cresciuto in un periodo in cui la fama era l’effetto di qualcosa. Buona o cattiva che fosse (la fama) era conseguenza di un’azione. Nasceva dal saper fare bene o male qualcosa. Dall’essere più o meno bravo di qualcun altro. Insomma, era intrinsecamente legata a qualcosa di davvero concreto. Oggi questa cosa, limitatamente al mondo dei reality, non è più così… C’è un momento in cui qualcuno diventa famoso senza sapere perché… Senza che un vero perché ci sia… Questa cosa ha quindi fatto saltare uno schema, invertendo l’ordine naturale delle cose: la fama, fine a se stessa e non come effetto del lavoro, della passione, delle emozioni che si è in grado di trasmettere.

Che spazio pensi possa esistere per chi decide di non allinearsi, di uscire dal branco per cercare vie alternative al Talent, ad esempio?

I talent sono una scorciatoia. In taluni casi (molto pochi in verità) anche importante. In linea di principio, quel che vale per i Reality Show vale allo stesso modo per i talent. Secondo la mia modestissima opinione, hanno un livello un pochino superiore perché quantomeno deve esserci un minimo di talento nei partecipanti. Detto questo, nella maggior parte dei casi, non si trova nulla più che “cinture nere di Karaoke” che, inseriti in un certo contesto, finiscono per avere la popolarità di una Rockstar internazionale.  Popolarità che finisce con la trasmissione. Per tutti, tranne uno. Tranne per il vincitore, uno su 100.000, che può contare su un anno di popolarità… Dopodiché, ci sarà un nuovo vincitore e per quello della passata stagione saranno praticamente finiti i giochi. Questo non sempre accade. Qualcuno citerà Marco Mengoni o Chiara, Emma Marrone piuttosto che Alessandra Amoroso. Senza entrare nel merito, nel gusto, tralasciando qualsiasi valutazione soggettiva, dopo 10 o 11 anni di Talent, a me pare davvero misera cosa… Del resto, il vero scopo dei talent non è quello di trovare talenti ma è semplicemente fare un programma. Quindi, il talento è un pretesto per produrre uno Show. Un pretesto potente perché c’è la storia di qualcuno che ce l’ha fatta, armato soltanto della sua piccola voce, contro tutto e tutti, contro i genitori, contro le fidanzate, perché c’è la competizione e la rivalsa, perché sono cose che in TV funzionano… Quindi, che spazio c’è per chi non cerca scorciatoie? C’è lo spazio più bello del mondo. Per chi ha il privilegio di vivere in salute e di avere tempo. Quello di godersi il viaggio, senza fretta.

Andrò a cercare il tuo album “Affetti Collaterali”: mi racconti che cosa ci troverò dentro, dal punto di vista del messaggio?

L’album “Affetti Collaterali” è stato ritirato dai vari canali di distribuzione perché contiene vecchie versioni di brani che saranno riproposti con nuova produzione e arrangiamenti. Quindi mi farà piacere inviartene una copia e raccontarti personalmente tutto quanto quel che vorrai sapere.

 Che cosa succede negli spettacoli live di Andrea Galgano?

Abbiamo delle idee in merito, ma non mi va di rispondere dal momento che è un progetto ancora in divenire… Posso soltanto dire che sarà un vero e proprio spettacolo teatrale, dove la musica sarà protagonista all’interno di una struttura narrativa…

Che cosa hai pianificato, artisticamente parlando, per il futuro immediato?

Usciranno altri 5 videoclip che si aggiungeranno ai primi 3 che sono Reality, La Principessa sul Pisello e Notte Milanese. Al termine di questi 8 videoclip ci sarà un progetto per una serie di Live. Speriamo di avere sufficiente successo per fare un piccolo tour. Tutto sarà raccolto all’interno di un Album…

 

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