di Athos Enrile
E così, dopo la partenza prematura di Francesco Di Giacomo, arriva quella di Rodolfo Maltese, un viaggio che era da tempo nell’aria.
Francesco e Rodolfo, due colonne del Banco del Mutuo Soccorso, o BANCO. Anche Vittorio Nocenzi è reduce da recente problema fisico, ora superato, ma tutti questi aghi che pungono quotidianamente, questi segnali continui che mettono in allarme, ci ricordano che vita e musica scorrono parallelamente, e se sulla deadline temporale non possiamo incidere, ciò che saremo riusciti a creare – e quindi non solo la musica – si trasformerà in traccia incancellabile che resterà per tutti i giorni a venire, per le generazioni future, per i posteri.
Conoscevo personalmente Rodolfo Maltese, e il nostro incontro risalga al marzo del 2009, quando mi fu presentato dopo un concerto: ricordo che dimostrò enorme gentilezza nei miei confronti, all’epoca uno sconosciuto per lui.
Dopo poco tempo arrivò notizia della sua malattia, qualcosa di estremamente grave, da cui in parte si riprese, e sono testimone di un concerto realizzato in suo onore, a Volpedo, nel 2010, dove il festeggiamento del ritorno all’attività condusse sul palco i fratelli Nocenzi, di nuovo assieme dopo 30 anni.
Scrivevo in quell’occasione: “Questa serata magica, iniziata e finita sotto il segno dell’attenzione verso chi ha più bisogno, ci ha fatto assistere a diverse chicche. Una sopra tutte, la presenza di Rodolfo Maltese, mitico chitarrista del BMS, che si è rivisto in gran forma dopo i seri problemi fisici di qualche mese fa. Ha suonato molto, e spesso i suoi passaggi sono stati sottolineati dagli applausi del pubblico, che credo lo abbiano sinceramente commosso. A lui è dedicato il concerto. Recuperato”.
Recuperato, sì, ma con il timer inserito, perché dalle situazioni così gravi si esce difficilmente.
Chitarrista, trombettista, fluttuante tra classica e jazz, entra nel BANCO nel 1972 – dopo un un’esperienza negli Homo Sapiens – e … non lo lascia più.
Numerose le sue collaborazioni e i progetti paralleli, tra cui la creazione di Indaco, un contenitore fatto di rock, jazz e musica mediterranea.
Il suo compleanno era diventato l’occasione per radunare e veder suonare gli amici musicisti, un evento con un titolo importante e significativo, “La malattia si sconfigge con la musica”.
La musica pare non sia bastata, da sola, per allontanare il male fisico, ma attraverso di essa Rodolfo vivrà per sempre, e mentre noi, domani, potremo ancora ascoltare la sua chitarra, lui, seduto affianco a Big Francesco, ci guarderà dall’alto con estrema serenità: chissà quante risate si faranno!
Ecco una bella testimonianza video (Crediti: Repubblica.it)
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