di Alberto Salerno
Vorrei sottoporvi all’attenzione quanto segue:
“EMERGENTI? Ma quali emergenti, qui non emerge più nessuno. Da indipendente, sto lavorando intensamente da mesi alla promozione del nostro album “Liberta” ed è veramente difficile e deprimente. In pochi, pochissimi, rispondono: in fondo cerchiamo solo un po’ di visibilità, chi abbia voglia di ascoltarci, magari dandoci un mano per diffondere la nostra musica. Non abbiamo accesso a canali importanti come radio, TV, giornali perché noi NON ESISTIAMO. Non chiamateci emergenti, chiamateci non esistenti. Oggi mi sento affranta e molto stanca, stanca dell’indifferenza. E in questa stanchezza, che mi schiaccia, sento invece di voler ringraziare le persone che ci hanno ascoltato e hanno perso del tempo per darci un aiuto concreto, attraverso un articolo, una recensione, uno spazio sul proprio sito, una intervista in radio, un passaggio in una web TV. Non farò nomi, ma grazie di cuore, l’ho apprezzato tantissimo. E comunque non fatevi illusioni, noi non molliamo!”
Questo è un post trovato sulla bacheca di una cara amica, Sandra Von Borries, che mi ha molto colpito.
Non mi era mai capitato di leggere tanto sconforto, ma anche quel “Noi NON ESISTIAMO”, che io ho tradotto in “NON-ESISTENTI” perché Sandra, come produttore insieme a Enrico Andreini, non è la sola a non esistere, a produrre artisti non esistenti, questi Non-Esistenti sono tanti, tantissimi, e la maggior parte di loro, non tutti ovviamente, hanno dei valori, delle qualità, alcuni sono anche bravissimi, ma nessun riflettore si accende, nessuno perde neppure due minuti per rispondere ad una email, magari anche solo per educazione, dire: “Non ci piace, non ci interessa”, come almeno succedeva una volta.
I Non-Esisistenti sono tutti artisti che non sanno dove sbattere la testa per cercare di farsi conoscere, anche da un piccolo pubblico, è come se fossero dentro a un buco nero, nessuno li vede, nessuno conosce la loro arte prima e la loro vita poi.
Eppure, io non smetto di sperare, e di credere che ci dovrà pur essere un cambiamento, che alla fine, se è crollato anche il Muro di Berlino, crollerà anche questo sistema che fa acqua da tutte le parti. Ai Non-Esistenti allora dico, almeno diventate RE-Sistenti, perché qui di Resistenza si tratta.
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