Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte, la hit senza tempo di GIANNI MORANDI pubblicata nel 1963, che proprio quest’anno compirà esattamente 60 anni, è stata pubblicata in una nuova versione prodotta da Shablo.
. La nuova Fatti rimandare dalla mamma a prendere il latte 2.0, pubblicata il 7 febbraio su tutte le piattaforme digitali per Epic/Sony Music, vede la collaborazione di uno degli artisti simbolo della Generazione Z, sangiovanni.
Ad accompagnare la nuova Fatti rimandare dalla mamma a prendere il latte è disponibile un nuovo video con Morandi e sangiovanni per la regia di Leandro Emede, che riprende esattamente il video originale del brano, con la ricostruzione esatta della coreografia, e con i protagonisti che duettano nella versione 2023 curata da Shablo, in abiti d’epoca.
Sangiovanni in soli due anni ha ottenuto oltre cinquecento milioni di streaming, trentanove certificazioni tra platino e oro, tra cui l’album d’esordio “Cadere Volare” (Sugar) e oltre centomila presenze ai live da maggio a ottobre 2022.
Morandi sarà impegnato con il GO GIANNI GO! MORANDI NEI PALASPORT, il tour nei principali palazzetti dello sport italiani – prodotto daTrident Music – che partirà a marzo da Rimini, per poi proseguire a Milano, Firenze, Roma, Bologna, Torino, Ancona, Bari ed Eboli. I biglietti del GO GIANNI GO! MORANDI NEI PALASPORT sono disponibili sui circuiti Ticketone e Ticketmaster.
Èuscito il 10 febbraio su tutte le piattaforme digitali“Ti devo parlare”,il nuovo singolodi Gina Rodia, cantautrice irpina con all’attivo14 singoli e 2 album oltre alle tante collaborazioni come corista e autrice perdiversimusicistidel panoramaindipendente. Una vita dedicata alla musica con la voglia dirinnovarsi ecrearesemprenuovesinergie.
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Abbiamo incontrato l’artista per una intervista
In questo singolo ti riascoltiamo in una veste più intimista e cantautoriale. Cosa è cambiato?
“Questo singolo apre un capitolo nuovo della mia vita, come musicista e come persona.Il 2022infattiè stato per me un anno moltodifficile. Prima la perdita di mio padre, poi la scoperta della malattiadi una persona cara. Fatti chemi hanno messo di fronte ad emozioni contrastanti. Da un lato la consapevolezza della nostra decadenza in quanto esseri umani, dall’altra la necessità di riemergere dal buio e trovare una via di fuga. Per me quella via di fuga è sempre stata la musica anche se stavolta il racconto delle mie emozioni passa necessariamente attraverso una dimensione piùintimista e riflessiva.”
E in quale dimensione ci porta questo disco?
“Credo che chiunque, almeno una volta nella vita, abbia pronunciatoo ascoltatoqueste parole “Ti devo parlare”. Spesso suonano come un macignoper chi le ascoltae preludono sempre ad un momento di confronto che uno dei due, il più delle volte,cerca di evitare. Questo dialogo può avvenire anche con noi stessi, quando,l’arte sottile della nostalgia,si insinua nei nostri pensierieguardando indietro,ci rendiamo conto che qualcosaè cambiato.Credo che ognuno,ascoltandolo, troverà la propria dimensionee ne rimarrà colpito come “da un colpo di cannone, ma una cosa è certa, l’unica dimensione possibile nella quale l’essere umano trova conforto è quella dell’amore”.
Come già accaduto nella tua carriera, anche per questo singolo,hai collaborato con altri artisti.
“Credo che la collaborazione fra artisti sia la chiave di volta per essere meno “emergenti” e più“presenti”in questa marea di prodotti che vengono pubblicati ogni anno. Quando ho letto su Facebook il testo scritto daLuca Viviani, autore toscano che ha scritto meravigliose poesie ecollaborato adiversisingoli di successo, miè sembrato che avesse scritto quel testo per me e, anche se in apparenza sembrava lontano dal mio stile, ho composto la musica in poche ore.Devo molto a Luca, che oltre ad essere un autore di talento è anche un caro amicoda diversi anni. Credo mi abbia fatto un grande regalodi cui, in quel momento, avevo bisogno”
Nella presentazione del disco hai parlato del disegno che avevi tracciato per questo singolo. Cosa intendevi?
“Quando scrivo un pezzo ho le idee molto chiare sul prodotto finale che voglio presentare al pubblico. Ovviamente ilgruppodi lavoro con il quale produci deve avere la tua stessa visione e non sempre è facile. Per “Ti devo parlare” ho avuto la fortuna di collaborare con Silvio Masanotti, produttore, arrangiatore e chitarrista che ha saputocogliere tutte le sfumature dell’arrangiamento che avevo in mente”
Com’è nata questa collaborazione?
“Ci siamo conosciutigrazie ad un amico e collega comune e poi ci siamo incontrati di persona al concerto di Samuele Bersani per il quale era impegnatocome chitarrista,nel tour estivo. C’è stata subito una grande sintoniaed è stato stimolante vedere come, giornodopo giorno, il tutto prendeva forma.Devo però dare il merito anche a mio marito,Mimmo Galasso chenon solo mihaaiutato nella stesura della musica, ma ha anchesuonato il piano.Il suo costante supporto è fondamentale per me”
Il testo di questa canzonesembra raccontare di un cambiamento o di una consapevolezza acquisita.
“Il cambiamento è una costante dellavitadi ognuno di noi. Ogni giorno trasformiamo il nostro vissuto arricchendolo di esperienze, conoscenze e consapevolezze, ma c’è un unico grande punto fermo: l’amore. Possiamo guardare in tutte le direzioni o fare i conti con il nostro vissuto, ma quello che troveremmo è sempre e solo il bisogno di aggrapparci alle ragioni del cuore.Ci sono momenti della vita in cuiprendi consapevolezza di tutto questo ma, èuna presa di coscienza che acquisiscisolocon la maturità.
Cosa porti con te dell’anno appena trascorso? Ti senti diversa come persona e come artista?
“Questaèl’era dell’effimero, dei processinei talk, degli haters e del silenzio.Un mutismo che spesso spaventa.Credo che siamo cambiati tutti,in un modo o nell’altro, dopo la pandemia.Tuttavia, per mia natura, sono ottimista e ho fiducia in quella parte sana delle nuove generazioni che sono in controtendenza rispetto alla decadenza sociale di quest’epoca.Cosa porto con me? Il disincanto,la speranzae l’amore per la mia famiglia”.
Il nuovolavoro discograficodi Gina Rodia èedito dallaApBeatEdizioni Musicalie distribuito daPiramesInternational.
L’altra notte gli U2 hanno mostrato a un pubblico mondiale, con uno spot televisivo durante il Super Bowl, un’anteprima che ha fatto domandare ai fan se la band stesse annunciano un viaggio interplanetario o un evento inimmaginabile.
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Lo spot dà un assaggio del loro prossimo ambizioso progetto chiamato“U2:UV Achtung Baby Live At The Sphere” con cui la più grande rock band del pianeta inaugurerà in autunno l’MSG Sphere, la location più all’avanguardia al mondo all’interno dell’hotel Venetian di Las Vegas.
Questa speciale serie di concerti segna la prima uscita della band in quattro anni, facendo seguito all’enorme successo del tour negli stadi per il trentesimo anniversario di The Joshua Tree, visto da oltre 3 milioni e duecentomila fan nel mondo, e il tour indoor eXPERIENCE + iNNOCENCE del 2018 che ha avuto un pubblico di 1 milione di spettatori tra Europa e Nord America.
I fan di tutto il mondo posso registrarsi qui per ricevere ulteriori informazioni riguardo le date dei concerti e dettagli sulla messa in vendita non appena saranno annunciati.
La versione integrale del video di annuncio è visibile sul sito www.U2xSPHERE.com ed è una celebrazione della community globale degli U2, con la partecipazione di un selezionato gruppo di fan nuovi e di lunga data della band (oltre ad alcuni sosia del gruppo) che si riuniscono per unafuturistica avventura targata Achtung Baby in un paesaggio desertico unico.
Riconosciuta come la miglior band live del mondo gli U2 hanno sempre superato sistematicamente i limiti delle performance dal vivo, con show rivoluzionari che adottano le tecnologie e le innovazioni più recenti, sin dai primi giorni compreso il rivoluzionario ZOO TV Tour del 1991. L’annuncio di Live Nation che la band inaugurerà l’MSG Sphere, la venue all’avanguardia che al momento domina lo skyline di Las Vegas, è appropriato per lo show della live band più elettrizzante.
L’annuncio arriva insieme alla conferma che quest’anno Larry Mullen Jr prenderà una pausa per sottoporsi a un intervento chirurgico e la successiva convalescenza. Per questi concerti a Las Vegas Larry e la band daranno il benvenuto al batterista Bram van den Berg che si unirà a Bono, The Edge e Adam Clayton sul palco dell’MSG Sphere.
Bono, The Edge e Adam dicono “Faremo del nostro meglio per affrontare lo Sphere senza il nostro compagno alla batteria, ma Larry si è unito a noi nel dare il benvenuto a Bram van den Berg che è una forza a tutti gli effetti. Stiamo lavorando allo show allo Sphere da molto tempo. Non vogliamo deludere le persone, ancor meno il nostro pubblico… la verità è che ci manca come sembra che noi manchiamo a loro… il nostro pubblico è sempre stato il quinto elemento della band. Morale della favola, gli U2 non suonano dal vivo dal dicembre del 2019 e abbiamo bisogno di tornare sul palco e rivedere i volti dei nostri fan. E che palco unico stanno costruendo per noi nel deserto… Noi siamo la band giusta, ACHTUNG BABY è il disco giusto, e lo Sphere la venue giusta per portare al livello successivo l’esperienza live della musica… questo è ciò che gli U2 hanno sempre cercato di fare, con i nostri palchi satellite e installazioni video, i più memorabili nello ZOO TV Tour che è terminato a Tokyo nell’autunno di trent’anni fa. Lo Sphere è più di una semplice venue, è una galleria e la musica degli U2 sarà su tutte le pareti”.
The Edge aggiunge “La bellezza dello Sphere non è solo la tecnologia innovativa che lo renderà unico con il sistema audio più avanzato al mondo, integrato in una struttura progettata con la qualità del suono come priorità; ci sono anche le possibilità attorno all’esperienza immersiva in paesaggi reali e immaginari. In breve, è una tela di scala e risoluzione dell’immagine senza pari e un’opportunità unica. Abbiamo riflettuto tutti e deciso che saremmo stati matti a non accettare l’invito.”
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James L. Dolan, presidente esecutivo e amministratore delegato della Madison Square Garden Entertainment Corp. ha dichiarato “La tecnologia dell’MSG Sphere permette a una band leggendaria come gli U2 di dare vita alla propria musica in modi completamente nuovi. Lo Sphere è un nuovo mezzo che ridefinirà l’intrattenimento”.
MSG Sphere lancia un nuovo mezzo di intrattenimento. I fan sentiranno l’impatto della più grande band al mondo nella venue più esperienziale del pianeta. MSG Sphere presenta il primo schermo 16K che si avvolge intorno e dietro il pubblico. Sphere Immersive Sound restituisce un audio perfetto ad ogni posto a sedere. Le tecnologie 4D faranno sentire al pubblico il vento sul viso, il caldo sulla pelle e il rombo dei tuoni. La serie di concerti di apertura “U2 UV Achtung Baby Live At The Sphere” sfrutterà questa tecnologia esclusiva, permettendo ai fan di vivere qualcosa di completamente nuovo.
La band ha inoltre pubblicato “ONE“ dal nuovo album “SONGS OF SURRENDER“, una collezione di 40 canzoni fondamentali dal catalogo degli U2 ri-registrare e re-immaginate per il 2023 in sessioni in studio lungo gli ultimi due anni, che vede la band rivisitare alcune delle canzoni più famose dei loro oltre 40 anni di carriera e che verrà pubblicato venerdì 17 marzo. Una speciale premiere mondiale di “ONE” si è sentita durante la premiazione “Walter Payton Man of the Year” durante il Super Bowl.
“SONGS OF SURRENDER” sarà disponibile nei seguenti formati: formato digitale 40 tracce, Cd Standard (16 tracce), CD Deluxe (20 tracce), 4 CD Boxset, 4 Lp Boxset, Edizione 2 LP Nero (20 tracce) e Edizione Limitata 2 LP Silver (20 tracce). È già possibile preordinare i vari formati su https://U2.lnk.to/SOSPR
A distanza di 7 anni dall’ultimo concerto, i POOH tornano insieme sul palco dello Stadio G. Meazza di Milano per un evento unico che si terrà il prossimo 6 luglio e che si preannuncia imperdibile. .
“Si può essere amici per sempre, anche quando le vite ci cambiano“
ROBY FACCHINETTI, DODI BATTAGLIA, RED CANZIAN e RICCARDO FOGLI saranno ancora una volta protagonisti a San Siro per riabbracciare il pubblico e rivivere oltre 50 anni di storia attraverso la musica.
I biglietti per l’evento “POOH – AMICI PER SEMPRE” (prodotto e organizzato da Friends & Partners) sono già disponibili in prevendita su Ticketone, Ticketmaster e punti di vendita e prevendite abituali. Per info: friendsandpartners.it
Intanto i Pooh sono stati super ospiti della serata di apertura del 73^ Festival di Sanremo, dove, oltre ad esibirsi, hanno omaggiato l’amico Stefano D’Orazio, scomparso nel 2020.
Nati da un’idea di Valerio Negrini, in oltre 50 anni di carriera i POOH hanno superato i 100 milioni di dischi venduti, hanno ottenuto un elenco spropositato di premi e riconoscimenti e si sono dimostrati dei veri “pionieri” per le rivoluzioni introdotte nei loro live, i temi trattati nei loro brani, l’uso della tecnologia modernae la multimedialità e tanto ancora.
Rihanna ha fatto la storia domenica sera con il suo Apple Music Halftime Show: Non solo ha inaugurato una nuova era della storia dell’Halftime Show con un’esibizione epica, che ha attraversato tutta la carriera, ma ha anche avuto una serata storica su Apple Music.
. Domenica è stato il giorno in cui Rihanna ha registrato il maggior numero di stream su Apple Music in tutto il mondo. È stato anche il giorno più importante nella storia di Shazam.
Subito dopo la sua esibizione, gli ascoltatori di Rihanna su Apple Music in tutto il mondo hanno registrato un aumento del 331%. Ha avuto un numero di ascoltatori simultanei nettamente superiore a quello di tutti gli artisti dello scorso anno. Complessivamente, l’ora successiva all’Halftime show è stata la più importante ora per Rihanna nella storia di Apple Music, sia per quanto riguarda gli ascolti simultanei, sia per quanto riguarda gli stream.
Inoltre, il suo catalogo ha subito preso d’assalto le classifiche di tutto il mondo. A quasi 16 anni dalla sua uscita, “Umbrella” ha raggiunto le classifiche in 105 Paesi – un nuovo record per il brano – ed è anche la canzone numero #1 che i suoi fan amano cantare di più con Apple Music Sing. Anche “We Found Love” ha raggiunto la classifica delle canzoni in 92 Paesi in tutto il mondo e “Work” è rientrata in classifica in più di 50 Paesi. Domenica sera le canzoni di Rihanna sono entrate in classifica in 149 Paesi.
ANTI, che Rihanna ha dichiarato essere il suo album preferito di sempre durante la conferenza stampa dell’Apple Music Halftime Show, è entrato in classifica in 161 paesi, raggiungendo la top 10 in oltre 20 paesi tra cui Stati Uniti, Canada e Messico.
Anche su Shazam, l’Halftime Show ha consentito a Rihanna di raggiungere la giornata più importante per quanto riguarda il numero di Shazam. Il momento esatto che ha registrato più tap su Shazam è stato alle 02:31 CET: il minuto più shazammato dello show, ma anche il minuto con più Shazam simultanei negli Stati Uniti dall’Halftime Show dell’anno scorso, con “We Found Love (feat. Calvin Harris)” che è stata la canzone con il maggior numero di Shazam dell’esibizione di Rihanna al Super Bowl.
Il 24 marzo uscirà “MEMENTO MORI” (Columbia Records/Sony Music), il nuovo album di inediti dei DEPECHE MODE, già disponibile in pre-save e pre-order. .
Il disco verrà pubblicato a sei anni di distanza dal precedente “Spirit” (2017), certificato ORO in Italia.
Intanto è disponibile in digitale “Ghosts Again“, primo singolo estratto dall’album. Il brano ha tutte le caratteristiche tipiche di Depeche Mode: le parole evocative di Dave Gahan, come “wasted feelings, broken meanings… a place to hide the tears we cry“, e il sound ipnotizzante della chitarra di Martin Gore.
«Per me “Ghosts Again” cattura perfettamente quell’equilibrio che esiste tra malinconia e gioia», commenta Gahan in merito al brano. Gore aggiunge: «Non capita spesso che ci ritroviamo a registrare un brano che poi non mi viene a noia quando lo ascolto. Sono eccitato all’idea di poterlo condividere con tutti».
Online anche il videoclip ufficiale del brano, diretto da Anton Corbijn.
I Depeche Mode sono stati ospiti musicali della serata finale del 73° FESTIVAL DI SANREMO di sabato 11 febbraio, esibendosi con il nuovo singolo “Ghosts Again” in anteprima mondiale.
“Memento Mori“ è il quindicesimo disco in studio della band e il primo che vede Gahan e Gore da soli, dopo la scomparsa di Andy “Fletch” Fletcher.
Prodotto da James Ford, e con la produzione aggiunta da Marta Salogni, “Memento Mori” è nato durante le prime fasi della pandemia da Covid-19, per cui alcune tematiche trattate al suo interno sono state direttamente ispirate da quel periodo.
Le 12 tracce dell’album esplorano una grande varietà di sentimenti ed emozioni: dalla cupa apertura fino alla chiusura finale, le canzoni spaziano dai temi come la paranoia e l’ossessione per arrivare poi alla catarsi e alla gioia, con tutte le infinite sfaccettature che vi sono nel mezzo.
Tracklist di “Memento Mori“:
1. My Cosmos Is Mine
2. Wagging Tongue
3. Ghosts Again
4. Don’t Say You Love Me
5. My Favourite Stranger
6. Soul With Me
7. Caroline’s Monkey
8. Before We Drown
9. People Are Good
10. Always You
11. Never Let Me Go
12. Speak To Me
La pubblicazione dell’album sarà seguita da un tour mondiale, il primo dei Depeche Mode in più di cinque anni e il diciannovesimo in totale, che comincerà a marzo e arriverà in Italia questa estate con tre imperdibili date:
12 luglio Stadio Olimpico – Roma 14 luglio Stadio San Siro – Milano 16 luglio Stadio dall’Ara – Bologna
Con oltre 100 milioni di dischi venduti e concerti che hanno raccolto oltre 35 milioni di fan in tutto il mondo, i Depeche Mode sono una forza musicale in continua evoluzione e ancora in grado di influenzare la musica di oggi, un’ispirazione permanente per tutti i loro fan, ma anche per critici e artisti. I Depeche Mode non si fermano mai e con il nuovo album “Memento Mori” e il tour omonimo scriveranno un nuovo capitolo di un’eredità musicale senza pari.
Uno dei momenti che mi piace di più nei concerti di Bob Dylan è quando arrivano i bis a fine concerto, quelli delle sue hit. Immancabilmente è costretto a eseguire “Blowin in the wind” e lui cosa fa? Lo rende irriconoscibile.
. L’ho sentito in versione reggae e rock n’ roll, mai come nella versione originale. Probabilmente si è talmente rotto dal farlo, che per accontentare i suoi fan lo stravolge, a volte persino nel testo, aggiungendo parole o togliendole. Le hit sono sacre, ma spesso più per i fan che per gli artisti, anzi a volte per questi ultimi, le hit rappresentano una sorta di maledizione. A nessuno piace essere ricordato per un paio di brani, vorrebbe che fossero almeno dieci o venti come per i Beatles.
Nell’ultimo Festival di Sanremo abbiamo assistito a una celebrazione di hit storiche. Conoscendolo sono certo che Gino Paoli avrebbe preferito cantare altro, piuttosto che “Sapore di sale” o “Il cielo in una stanza”. Paoli è tutt’altro che tradizionale, non canta mai i suoi brani allo stesso modo. Lo stesso dicasi per Ornella Vanoni, che a sua detta ricorda l’album “La voglia, la pazzia, l’incoscienza, l’allegria” il migliore in assoluto. Credo che “L’appuntamento” le esca ormai dalle orecchie.
ANSA/ETTORE FERRARI
Gianni Morandi, che è sicuramente più accondiscendente, si mette subito a diposizione della memoria nazional popolare, quindi ecco che non si fa pregare per cantare ”Fatti mandare dalla mamma….” che in un mondo dove le ragazze escono seminude per andare in discoteca e tornare alle 4 del mattino, fa sinceramente un po’ ridere.
Quella delle hit è una sorta di passaggio obbligato. Fa tanto “Domenica In” e quasi sempre diventa un obbligo, perché più gente si accontenta, meglio è. Ma la domanda è: “Se sto brano l’hai sentito migliaia di volte, fa ancora spettacolo? Se conosci un film a memoria, sequenza dopo sequenza, battuta dopo battuta, lo vai a vedere ancora al cinema?” Io credo di no. Magari hai voglia di vedere qualcosa di nuovo o che non hai visto. La stessa cosa dovrebbe valere anche per le canzoni, invece no.
Fu così che Enzo Jannacci mollò una prima serata su Rai Uno perché i funzionari televisivi volevano che lui cantasse “ Vengo anch’io no tu no” che a Enzo peraltro piaceva di meno rispetto a tante altre sue canzoni. Quelli insistettero e lui alzò i tacchi. Magari accadesse oggi. Invece non accade.
Tutti a muovere la testa su e giù come gli orsacchiotti a molla. Il paradosso è che le hit possono persino diventare contemporanee dato che viviamo nell’epoca delle tribute band e dei programmi con i sosia alla Tale e Quale. Replicanti che replicano le repliche. Così l’orologio si ferma. A forza di andare indietro le lancette si rompono e si fermano. Il tempo non passa più, l’importante è l’effetto karaoke. Tutti devono cantare in coro e più il brano è famoso, più si risparmia tempo e denaro per non scrivere il testo sui monitor. E guai a cambiare l’arrangiamento, altrimenti il pubblico va fuori tempo.
E’ la dittatura delle hit che non risparmia nemmeno gli stranieri, tant’è che anche i Depeche Mode a Sanremo devono eseguire “Personal Jesus” che infatti suonano da svogliati perché ormai gli esce dagli occhi, e il risultato è tutto, tranne che emozionante. Come si batte sta’ dittatura? Sta solo agli artisti, se aspettiamo che lo facciano i direttori artistici e i funzionari tv tanto vale farsi ibernare, magari con un 45 giri in tasca.
Si è conclusa la 73^ edizione del Festival di Sanremo con la finale che ha visto come vincitore Marco Mengoni davanti a Lazza e Mr. Rain.
. La quarta edizione del Festival di Amadeus si è rivelata all’altezza delle aspettative e degli ascolti Rai. Come il direttore artistico ben sa, il popolo italiano ragiona per schemi quindi per accontentare tutti bisogna puntare sulle quote: la quota rosa, la quota gay, la quota trasgressiva, la quota giovani, la quota sexy, la quota nostalgia e via così in un mix che se funziona per i vertici Rai, a mio parere risulta meno convincete per il pubblico a casa che è come se vedesse scorrere le figurine di una narrazione lunghissima, spesso pesante e precostituita.
Il problema è che a parte le “divinità” quali Marco Mengoni che ha meritatamente vinto il Festival con una canzone bella e decisamente sanremese, il piattume quest’anno è stato dilagante. Rosa Chemical“quota trasgressione“ con la gradevole canzoncina inneggiante il sesso, mi è sembrato un po’ la copia sbiadita di un Renato Zero che dalla sua aveva talento ed ironia, e un po’ Malgioglio 2.0.
La quota “sexy“, portata con consapevolezza e indubbia bellezza da Elodie, che con la hot cover di American Woman ha fatto sognare molti secondo il preciso progetto, da tempo messo in atto, di diventare una sorta di Beyoncè italiana, con la canzone Due non lascerà traccia nella storia del Festival anche se è già meglio di Bagno a Mezzanotte con “uno due tre alza”.
Per quanto riguarda i giovani – che in mezzo a tutti gli altri non si sa bene chi siano e che storia abbiano – il vuoto pneumatico l’ha fatto da padrone ad eccezione di Mr Rain che con i bimbi sul palco ha vinto un po’ il terno al Lotto e un po’ lo Zecchino d’Oro. Tutti ci commuoviamo di fronte ad un coro di splendidi bambini e tra una lacrimuccia e l’altra ci dimentichiamo che: “gli uomini hanno un’ala soltanto:possono volare solo rimanendo abbracciati”è una splendida frase presa a prestito da don Tonino Bello, il vescovo scrittore di Molfetta.
La quota “femminista” se l’è aggiudicata Madame che a me continua a non convincere per una scelta stilistica notevolmente artefatta, per la dizione scadente e per questo suo continuo strizzare l’occhio alle sonorità del magreb così come Mahmood e altri dopo di lui.
La quota “ragazzo tormentato” è toccata a Ultimo di cui fatico a comprendere il successo ma se piace così tanto a mamme e ragazzine un motivo ci sarà. Il duetto con Eros Ramazzotti è stato divertente ma come è accaduto per Tananai con Antonacci, l’ospite si è letteralmente mangiato il cantante in gara. A proposito di Antonacci, filo di voce ma stile da vendere.
ANSA/ETTORE FERRARI
Tornando a Tananai penso che abbia gareggiato con una canzone delicata che ha sfiorato il tema della guerra pur senza voler essere impegnata. Un testo e una melodia che gli hanno fatto raggiungere il quinto posto con la quota romantica che condivide con Leo Gasmann. Aggiungo che quest’anno è finalmente riuscito a cantare senza stonare troppo. Non avrei mai pensato di poter dire: mi è piaciuto ma è giusto ricredersi. Ovviamente dizione a parte.
A proposito: ma secondo voi perché lui, gli Artiolo 31 e Fedez, i Modà non fanno un bel corso di dizione così la finiscono di farci sentire random vocali aperte o chiuse?
La quota “come eravamo” va agli Articolo 31 con una canzone sincera ma furbetta, a Paola e Chiara, arrivate sul palco di Sanremo direttamente dagli anni ‘90, ai Cugini di Campagna e a Mara Sattei che pur essendo giovane sa di antico.
La quota “sono qui ma me lo dimentico” la assegnerei tutta a Grignani, perennemente in bilico tra buona volontà e disavventura. Comunque sia a Gianluca, per la sua storia e i suoi abissi, non si può che non volere bene. Lo ha dimostrato Arisa durante il duetto, dove ha fatto la parte della badante, canora e non solo.
La quota “coppia in psicanalisi” la assegno ai Coma Cose. Canzone senza infamia e senza lode la cui cifra è sempre definita dalla voce adolescenziale di California che mi ricorda la nenia dei bimbi quando fanno la conta per nascondino.
La quota “talento” la lascerei a Mengoni e in subordine a Giorgia che hanno una dizione perfetta (evviva!) ed eccellenti abilità canore.
Una menzione speciale la meritano Giorgia ed Elisa nel magistrale duetto coi loro successi sanremesi. A loro assegnerei la quota “complicità”. Due donne che comunicano con lo sguardo, si sorridono e si lasciano avvolgere dalle musica senza troppe sovrastrutture e camuffamenti sono state il regalo più bello di questa edizione del Festival.
La quota “sfigati che poi ce la fanno” penso vada d’ufficio a Colapesce e Dimartino che si ostinano a cantare senza saperlo fare ma per una strana alchimia con il pubblico alla fine piacciono. La sala stampa gli ha anche assegnato il premio della critica Mia Martini, quindi chapeau!
Crediti GettyImages
Anna Oxa, signora della canzone italiana e titolare di mode e outfit sempre innovativi, ha gareggiato con una canzone il cui testo si capiva poco, un po’ perché con lei è sempre stato così, visto che quando sale di tono i suoni si impastano e l’articolazione si perde, un po’ perché oggi, forse, nonostante la grinta, ha perso un po’ dell’antico smalto.
La quota “tormento esistenziale” la assegnerei a Levante che ha portato un testo sofferto sulla sua depressione post parto, che è risultato estremamente convincente data l’oggettiva evanescenza di un corpo che ne ha raccontato il disagio più di mille parole.
Photo by Daniele Venturelli/Daniele Venturelli/Getty Images
Quota “tormentoni” vinta in assoluto dai Colla Zio, canzonetta allegrotta che ci perseguiterà per mesi insieme a quella di Madame.
In conclusione, Sanremo è Sanremo ed è talmente pensato per soddisfare, a suon di quote, ogni fascia di popolazione da riuscire a piacere a tutti. Non credo che più coraggio, migliore musica, migliori testi farebbero poi una grande differenza, anche se li apprezzerei molto. .
Amadeus ha capito cosa vogliono gli italiani e offre il becchime giusto per ogni recinto. Credo che dovrebbe entrare in politica visto che riesce a fare ciò che altri non fanno: conciliare l’inconciliabile con una buona dose di eleganza e solo apparente faciloneria. Sanremo è lo specchio di un paese dove tutto viene mangiato, masticato e digerito senza battere ciglio. Il dissenso, l’insulto, l’arroganza, persino la guerra fanno parte dell’ingranaggio perché “the show must go on”, non importa come.
La lettera di Zelensky, letta alle 2.15 di notte, così come il ricordo delle Foibe, Benigni con la Costituzione e Mattarella ospite in sala, sono state la quota “festival impegnato”. Una delle tante bandierine che oltre alla musica ci hanno raccontato una volta di più chi siamo: un’Italia frammentata che nemmeno più Sanremo riesce a unire sotto il grande focolare della tv e dove il vero mantra è e sempre sarà Mollami di Guè.
Marco Mengoni, con la canzone “Due Vite”, vince meritatamente la 73^ edizione del Festival di Sanremo.
. Secondo arriva inaspettatamente Lazza con il brano “Cenere” e terzo Mr. Rain con “Supereroe”. Ultimo con “Alba” si piazza al quarto posto, mentre Tananai conquista la quinta posizione con la bellissima “Tango”.
Subito dopo la premiazione Marco Mengoni ha voluto dedicare la vittoria alle donne:
“Volevo dedicare la vittoria a tutte le donne che hanno partecipato al festival. Siamo arrivati in finale in cinque ragazzi e quindi credo sia giusto dedicarlo alle artiste che hanno portato pezzi meravigliosi su questo palco“.
Gli altri premi del Sanremo 2023
Premio della Critica Mia Martini: Colapesce Dimartino (con la canzone Splash) Premio della Sala Stampa Lucio Dalla: Colapesce Dimartino Premio Sergio Bardotti per il miglior testo: Coma Cose (L’addio) Premio Giancarlo Bigazzi per la miglior composizione: Marco Mengoni (Due vite)
Tutto pronto per il gran finale della 73^ edizione Festival di Sanremo 2023, che vedrà gli artisti in gara contendersi la vittoria. L’ultimo atto della kermesse andrà in onda sempre su Rai 1 e su Ray Play .
Ritorna come co-conduttrice, insieme ad Amadeus e Gianni Morandi, Chiara Ferragni.
Superospiti internazionali i Depeche Mode e ancora Gino Paoli e Ornella Vanoni.
Si esibiranno poi Achille Lauro e Salmo e ci sarà un omaggio del Festival a Lucio Dalla.
Il messaggio del Presidente Zelensky sarà accompagnato dall’intervento musicale degli Antytila, gruppo ucraino.
Questo l’ordine di uscita della finale:
Elodie
Colla Zio
Mara Sattei
Tananai
Colapesce Dimartino
Giorgia
Modà
Ultimo
Lazza
Marco Mengoni
Rosa Chemical
Cugini di Campagna
Madame
Ariete
Mr. Rain
Paola & Chiara
Levante
LDA
Coma_Cose
Olly
Articolo 31
Will
Leo Gassmann
Gianmaria
Anna Oxa
Shari
Gianluca Grignani
Sethu
Dopo aver riascoltato tutte e 28 le canzoni in gara nelle loro versioni originali, scopriremo il brano vincitore della 73ª edizione del Festival della Canzone Italiana! Questa sera si voterà con il televoto.
Testo scritto da Damiano David leader dei Maneskin, “Duemila minuti” è il brano con cui Mara Sattei vince il premio CoReCom. Questa mattina alla conferenza stampa del Festival di Sanremo il presidente del Consiglio regionale Gianmarco Medusei ed il presidente del CoReCom Liguria Vinicio Tofi le hanno consegnato il premio “Giovani, Web e Musica”. .
Il tema scelto quest’anno per selezionare il vincitore è la violenza contro le donne.
La canzone parla di donne alle donne, di amore all’amore. Di quello doloroso, mancato, malato. E della consapevolezza, di chi chiede all’altro per rispondere a se stessa “se c’è stato amore in quelle parole”.
“Se questa storia mi riguarda?” Dice la Sattei.
“Si mi è capitato di avere accanto persone che mi abbiano fatto sentire sbagliata o fuori luogo, l’aspetto significativo è quello di non sottovalutare mai i piccoli segnali”
Continuo con l’esperimento fatto ieri e, prendendo in considerazione la classifica attuale che lascia presagire che, salvo sorprese, la vittoria sia un fatto a due tra Marco Mengoni ed Ultimo, avendo già analizzato il pezzo di Mengoni propongo, di seguito, anche l’analisi di Alba di Ultimo.
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Il brano parte con un classico e rapido giro introduttivo di pianoforte.
Entra la voce e la scelta artistica è quella di lasciare la prima strofa in un’atmosfera minimalista, con melodia nel registro basso dell’artista accompagnato dal solo pianoforte. Il pezzo comincia a crescere con una pulsazione ritmica, data dalla cassa della batteria ed un ambiente creato dall’ingresso di un synth pad/voice che ha il compito di evocare suggestione in chi ascolta. Il timbro di voce entra poi in un range più congeniale a lui e quindi l’effetto suggestivo voluto riesce bene nonostante il basso (strumento) non sia ancora entrato.
Dopo un breve riaccenno di intro parte la seconda strofa.
Stavolta la pulsazione della cassa rimane sotto ed entra anche il basso che va a consolidare il tutto. La parte di pianoforte presenta una variazione su note più alte che fanno anche ritmica e in lontananza, con molto riverbero, una chitarra elettrica rinforza con accenni la parte del piano. L’insieme, pensato con mestiere, contribuisce a fasciare ancor meglio la voce portando in modo più intenso l’ascoltatore dentro il brano. Mentre il pezzo si avvicina all’inciso, in punta di piedi, con volume e con un filtro sonoro, entra anche un accenno ritmico a crescere. Poi classica pausa con effetto ambient che prepara all’inciso.
Parte l’inciso e salgono le dinamiche degli strumenti.
Sale la voce che prende corpo ed intensità ed entra, classica nel genere, una parte minimal di archi. La ritmica, pur sempre nel minimalismo sonoro, prende più forma e, ad arte, la melodia sale sempre di più esaltando il timbro di Ultimo. A questo punto tutto è giocato sulle dinamiche, sempre a crescere. Poi, in un punto qualificato dal testo come ulteriore step enfatico entra, in background, un synth/voice (o una voce) che evoca quasi una parte lirica, che sempre piace all’ascoltatore medio. Da lì in poi è tutto un crescendo: voce, archi, ritmica fino all’apice.
Poi, improvvisamente, a valorizzare una precisa frase del testo, ritmica e basso vanno via riportando il focus su voce e parole in un intimismo quasi teatrale che lo accompagna verso un finale strappa applauso, classico e molto di mestiere.
L’analisi di Alba di Ultimo rivela un brano molto ben pensato, costruito e realizzato ad arte nel suo genere e che avrebbe sicuramente avuto anche l’approvazione dei grandi produttori della vecchia guardia.
Siamo arrivati alla fine della 73^ edizione del Festival di Sanremo. Ieri sera è andata in onda la serata delle cover e dei duetti e questa mattina, puntuale, c’è stata la conferenza stampa Rai per presentare la FINALE di questa sera.
. Presente alla conferenza stampa presso la Sala Stampa de Santis del Casinò di Sanremo, oltre ad Amadeus, Gianni Morandi, dirigenti Rai e varie personalità istituzionali, anche l’ambasciato ucraino Yaroslav Melnyk.
Nella Sala Stampa oggi l’atmosfera sembra tesissima per le dichiarazioni del presidente ucraino di questa sera.
L’ambasciatore ringrazia subito tutta la squadra della Rai per il grande lavoro fatto affinché la voce dell’Ucraina potesse essere ascoltata sul palcoscenico più importante d’Italia.
“Vorrei approfittare di questa organizzazione per la possibilità di condividere i nostri sentimenti ma anche per la possibilità di lanciare un messaggio di enorme unità a difesa dei principali valori congiunti. Un opportunità eccezionale per ringraziare il popolo italiano per il grande sostegno che ha dato in rifugio dei nostri cittadini, per le porte aperte delle vostre case e dei vostri cuori“.
Inoltre questa sera assisteremo sul palco dell’Ariston ad un intervento musicale tradizionale Ucraino eseguito grazie al gruppo musicaleANTYTILA (АНТИТІЛА) che presenterà per la prima volta un loro brano inedito.
Come sempre alla conferenza è intervenuto il Direttore Rai Stefano Coletta:
“Siamo molto contenti per la qualità in musica della serata, il livello è cosi. E la cosa che più colpisce è il remake di moltissimi giovani che hanno fatto la forza del paese, non li cito per evitare una turbativa nel voto, ma assistere a dei ventenni cantare i grandi successi storici della musica è stata veramente grande sensazione”
Coletta ha inoltre parlato dei dati d’ascolto di ieri sera:
La quarta serata ha raggiunto il 66.5% di share con 11.121.000
Il picco di ascolto è stato raggiunto alle 21:46 con 16.683.000 di telespettatori durante il momento in cui Chiara Francini presenta l’esibizione di Lazza, Emma e Laura Marzadori. Il picco di share invece è stato del 74% durante la premiazione del presidente Toti nei confronti di Marco Mengoni. La media attuale delle prime 4 puntate è stata del 62.26 di share
Anche Elena Capparelli di RaiPlay prende la parola:
“Vorrei iniziare con una dato qualitativo. E’ un festival che è diventato più dei giovani che dei boomer. Ieri sera si è avuto un picco raggiunto con 438.000 Device connessi durante il duetto di Giorgia ed Elisa“.
Al momento tutti i dati hanno già superato le 5 serate dell’anno scorso.
A questo proposito Amadeus aggiunge:
“Il dato che più mi emoziona quest’anno è quello dei ragazzi dagli 8 ai 25 anni dove siamo quasi al 90% di share e lo trovo incredibile, una marea di gente fuori dagli alberghi e sono ragazzi che hanno meno di 25 anni, un Sanremo che parte davvero dai giovani senza mai dimenticare la Storia“.
Vengono annunciati gli ospiti di questa sera, che saranno:
Gino Paoli
Ornella Vanoni
Depeche Mode
Achille Lauro canterà in piazza Colombo al Suzuki Stage e Salmo si esibirà sulla Costa Smeralda
Ordine di Uscita dei Cantanti durante la FINALE
Elodie Colla Zio Mara Sattei Tananai Colapesce e Dimartino Giorgia Modà Ultimo Lazza Marco Mengoni Rosa Chemical Cugini di Campagna Madame Ariete Mr Rain Paola e Chiara Levante LDA Coma Cose Olly Articolo 31 Will Leo Gassmann gIANMARIA Anna Oxa Shari Gianluca Grignani Sethu
Le votazioni dei brani questa sera saranno totalmente ad appannaggio del TELEVOTO
Siamo arrivati quasi alla fine dell’edizione nr. 73 del Festival di Sanremo. La serata delle cover e dei duetti, che spesso si è rivelata la più dinamica e divertente, è stata invece lunga, pesante ed a tratti noiosa, inizio ore 20.45 circa, l’ultima esibizione ore 1,27… allucinante. .
Se Amadeus non si rende conto che 28 cantanti in gara sono troppi, che qualcuno glielo dica quanto prima!
Stasera come co-conduttrice c’è l’attrice Chiara Francini, simpatica ad ogni costo… ma alla lunga pesantina, nonostante il buon monologo finale, abbondantemente oltre la mezzanotte. Morandi a tratti evidenzia qualche espressione di stanchezza, ma va avanti come un treno, Amadeus non perde un colpo.
Possiamo dividere le esibizioni di stasera in tre categorie: le pessime, le vorrei ma non posso e le superlative.
Nel gruppo delle pessime si inseriscono di diritto:
– Ariete & Sangiovanni– “Centro di gravità permanente” di Franco Battiato, una stonatura dietro l’altra
– Will & Michele Zarrillo – “Cinque giorni” con Michele Zarrillo che si pappa in un boccone il giovane cantante.
– Gianluca Grignani & Arisa – “Destinazione paradiso” Arisa fa quello che può per contenere un incontrollabile Grignani, combinando un bel guaio…
– I Cugini di Campagna & Paolo Vallesi – “La forza della vita”/ “Anima mia”, invece di esaltarsi, si annullano a vicenda.
– Colapesce Dimartino & Carla Bruni– “Azzurro” , una collezione di imperfezioni e di stecche da record
– Mr. Rain & Fasma – “Qualcosa di grande” senza capo ne coda
– Madame & Izi– “Via del campo” De Andrè con l’autotune non si può sentire. Anche Tananai andando a scuola ha imparato a cantare, invece i difetti di Madame son rimasti inalterati: poco fiato, stonature e dizione pessima. L’autotune nasconde ma non risolve. Izi non pervenuto.
– Coma_Cose & Baustelle – “Sarà perché ti amo”, si mettono in quattro ma il risultato è pessimo
– Levante & Renzo Rubino – “Vivere” di Vasco Rossi, Rubino purtroppo suona solamente, Levante con questa nuova immagine da Morticia ossigenata fa del suo peggio.
– Sethu & Bnkr44 – “Charlie fa surf” dei Baustelle. Il significato ? bho….
– LDA & Alex Britti – “Oggi sono io” Anche qui, come per Zarrillo, Alex Britti si mangia in un boccone il giovin D’Alessio
Le vorrei ma non posso:
– Shari & Salmo – Medley di Zucchero “Hai scelto il diavolo in me”, belle voci, ma resta un bell’esercizio di stile fine a se stesso
– Ultimo & Eros Ramazzotti – Medley di Eros Ramazzotti, si sente solo la voce di Eros, si dimentica anche le parole ed allora interviene Ultimo, che per il resto dell’esibizione resta in ombra.
– Leo Gassmann & Edoardo Bennato & Quartetto Flegreo – Medley di Edoardo Bennato, ma la voce del giovane Gassmann è solo sursurata, il protagonista è unicamente Bennato
– Articolo 31 & Fedez – Medley Articolo 31, Fedez inesistente, gli Articolo ci fanno fare un tuffo negli anni ’90
– Tananai &Don Joe & Biagio Antonacci – “Vorrei cantare come Biagio” canzoncina dimenticata di Cristicchi, poi arriva Antonacci con le sue canzoni e scompaiono tutti
– Gianmaria & Manuel Agnelli – “Quello che non c’è” degli Afterhours, bravi ma manca il brivido
– Modà & Le Vibrazioni – “Vieni da me” il brano eseguito bene, bell’amalgama di voci, ma tutto rimane lì, un po’ freddino
– Rosa Chemical & Rose Villain – “America” bel gioco di sguardi, voci e look, ma niente di più.
– Mara Sattei & Noemi – “L’amour toujours” un bell’incontro di voci, ma nessuna delle due emerge
– Paola & Chiara & Merk & Kremont – Medley di Paola & Chiara, facile proposta delle loro canzoni, potevano osare di più
– Colla Zio & Ditonellapiaga – “Salirò” di Daniele Silvestri, belle voci, ma con poca verve
Le superlative:
– Elodie & BigMama – “American woman” di Lenny Kravitz. Si conferma come la nuova primadonna della musica italiana. Si mangia il palco con una padronanza che non si vedeva dagli anni ’80 con la Bertè. Aver abbandonato il repertorio lacrimevole che le consigliava la sua coach Emma ad Amici le ha fatto benissimo, come del resto le aveva sempre detto la Oxa durante il programma, ma per questo venne contestata da tutti.
– Lazza & Emma & Laura Marzadori – “La fine” gran bel brano di Nesli, rifatto da Ferro, che rivive stasera. Lazza è la vera sorpresa di Sanremo, l’accoppiata con una Emma misurata ha fatto il suo giusto effetto.
– Giorgia &Elisa – “Luce (Tramonti a nord est)”/”Di sole e d’azzurro”. Cosa dire? le due voci italiane migliori di questi ultimi anni, strepitose, perfette e uniche. Un unico neo, il look di Giorgia.
– Marco Mengoni &Kingdom Choir – “Let it be” uno spettacolo di voci e interpretazione, vicini alla perfezione
– Anna Oxa & Iljard Shaba – “Un’emozione da poco”. Anna ricanta il suo cavallo di battaglia con cui debuttò 45 anni fa al Festival, 1978. Ovviamente l’approccio è diverso, ma sempre di livello. Quasi inutile l’intervento del suo ospite
La classifica delle cover è la seguente:
1- Mengoni
2- Ultimo
3- Lazza
4- Giorgia
5- Mr. Rain
Ecco la classifica generale dopo la quarta serata del Festival:
In gara al 73° Festival di Sanremo con il brano “CENERE”(Island Records), LAZZAcondividerà il palco dell’Ariston conEMMAe con il primo violino del Teatro alla Scala di MilanoLAURA MARZADORI nella serata dedicata alle cover di venerdì 10 febbraio.
La perfetta sintesi al femminile deldualismo presente nel percorso del cantante e pianista milanese: per dar voce alle sue due anime, da un lato l’attitude dirompente di EMMA, molto vicina a LAZZA nell’approccio artistico, dall’altro l’estro di LAURA MARZADORI, prima violinista della Scala, che con LAZZA condivide l’amore per la musica Classica. Insieme daranno vita ad un set esclusivo con il branoLA FINE.
Protagonista assoluto del 2022 con il progetto discografico SIRIO(Quarto Disco di Platino, oltre 700MLN di stream complessivi nonché l’album più venduto in Italia nel 2022 e il più ascoltato su Spotify), LAZZA èentrato di diritto nella storia della FIMI per aver totalizzato 18 settimane in testa alla classifica degli album più venduti. Dopo la partecipazione a Sanremo si esibirà live nei palazzi dello sport più importanti d’Italia con il suoOUVER-TOUR, la tournée prodotta e organizzata da Vivo Concerti e Next Show prevista per i mesi di aprile e maggio 2023, è già completamente sold out.
19 aprile – Roma @ Palazzo dello Sport – SOLD OUT 22 aprile – Milano @ Mediolanum Forum – SOLD OUT 27 aprile – Torino @ Pala Alpitour – SOLD OUT 29 aprile – Milano @ Mediolanum Forum – SOLD OUT 30 aprile – Milano @ Mediolanum Forum – SOLD OUT 3 maggio – Napoli @ Palapartenope – SOLD OUT 6 maggio – Bologna @ Unipol Arena – SOLD OUT
E’ terminata la terza serata della 73^ edizione del festival di Sanremo. Come ogni giorno, anche oggi si è tenuta, nella Sala De Santis del Casinò, la quinta conferenza stampa Rai della settimana della kermesse.
A rispondere alle domande dei giornalisti c’è come sempre Amadeus, la co-conduttrice della serata Chiara Francini, il direttore e la vicedirettrice dell’Intrattenimento Prime Time della Rai, Stefano Coletta e Federica Lentini, Elena Capparelli, direttrice RaiPlay e Contenuti Digitali, Simona Sala, direttrice dell’Intrattenimento Day Time della Rai, assieme al sindaco di Sanremo Alberto Biancheri e al Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.
Introduce la conferenza il Sindaco Alberto Biancheri che ricorda la recente scomparsa del grande Vittorio de Scalzi al quale quest’anno è stata dedicata una sala speciale presso il Cinema Centrale.
Il direttore Stefano Coletta prende la parola e parla dei sorprendenti dati di ascolto di questa edizione sanremese e, nello specifico della serata di ieri sera:
“la serata di ieri sera ci fa tornare al 1995 come terza serata migliore del Festival con un 57.6% di Share con 9.240.000 e una punta del 58.7% di Share. Vorrei fare un appunto ‘secchione’ mi spiace dire a qualcuno che sia presente nella sala, che il metodo di rilevazione dello share di questo festival sarebbe comunque il migliore come ho detto dal 1995. Rispetto alle evocazioni che leggo di certi giornali voglio ricordare che nel confronto col Grande Fratello abbiamo ottenuto un incremento di oltre il 46% di Share. Picco di teste alle 21:35 durante la presentazione del pezzo di Tananai. Mentre nella seconda parte il picco di share massimo è stato di 64.5% nel momento in cui Alessandro Siani parla dell’utilizzo del telefono“.
Elena Capparelli di RaiPlay ha poi aggiunto:
“il fenomeno quest’anno è sul pubblico giovane e anche l’arrivo del Cast di Mare Fuori ha inciso molto, oltre 850.000 nuove registrazioni dal primo febbraio che si aggiunge ai nostri 21 milioni di iscritti e come servizio pubblico la media degli scritti ha 35 anni di età, un paese più moderno e contemporaneo a livello di contenuti digitali. Le performance 679 milioni di performance su tiktok con Hashtag legati a Sanremo”.
Amadeus ha invece detto:
“sono molto felice per la presenza di Chiara Francini, voglio leggervi un messaggio di Francesca Fagnani che mi è arrivato ora, un messaggio che ci legge in diretta conferenza e dice che un imprenditore ha sentito il monologo della giornalista e s’impegna a regalare i biliardini ai ragazzi del carcere di Nisida”
Chiara Francini è ovviamente intervenuta nella discussione:
“Cercherò di portare tutta la Chiara che ho, slogan scritto da lei in questi giorni sul web, porterò un monologo che ho scritto con grande verità, sfaccettature ironia e altre tinte”.
Alla richiesta se canterà risponde:
“Forse due note le faccio”
Questa sera verranno Assegnati 3 premi:
Alla carriera Peppino di Capri (ieri non c’è stato il tempo), il premio Regione Liguria al miglior duetto della serata e il premio del Comune di Sanremo per il Cantante che avrà vinto il Duetto. Avremo un bellissimo Omaggio a Lucio Dalla con Gianni Morandi che omaggerà la sua memoria.
Al Suzuki stage di piazza Colombo si esibiranno La Rappresentante di Lista. Sulla Nave Costa Smeralda canteranno Takagi e Ketra.
– Ariete e Sangiovanni – Centro di gravità permanente di Franco Battiato
– Will con Michele Zarrillo – Cinque giorni di te e di me di Michele Zarrillo
– Elodie e Big Mama – American woman dei The Guess Who (resa celebre da Lenny Kravitz);
– Olly e Lorella Cuccarini – La notte vola di Lorella Cuccarini;
– Ultimo con Eros Ramazzotti – Medley di Eros Ramazzotti;
– Lazza con Emma e Laura Marzadori – La fine di Nesli, reinterpretata da Tiziano Ferro;
– Tananai con Biagio Antonacci e Don Joe – Vorrei cantare come Biagio Antonacci di Simone Cristicchi,
– Shari con Salmo – Diavolo in me, medley di canzoni di Zucchero;
– Gianluca Grignani e Arisa – Destinazione Paradiso di Gianluca Grignani;
– Leo Gassmann e Edoardo Bennato con Quartetto Flegreo – Medley di Edoardo Bennato;
– Articolo 31 con Fedez – Medley degli Articolo 31
– Giorgia e Elisa – Luce (tramonti a Nord Est) e Di sole e d’azzurro
– Colapesce e Dimartino con Carla Bruni – Azzurro di Vito Pallavicini e Paolo Conte;
– I Cugini di Campagna e Paolo Vallesi – La forza della vita, Anima mia, medley dei Cugini di Campagna;
– Marco Mengoni con il Kingdom Choir – Let it be dei Beatles;
– gIANMARIA e Manuel Agnelli – Quello che non c’è degli Afterhours;
– Mr. Rain e Fasma – Qualcosa di grande di Cesare Cremonini;
– Madame e Izi – Via del Campo di Fabrizio De André;
– Coma_Cose e Baustelle – Sarà perché ti amo (Ricchi e Poveri)
– Rosa Chemical e Rose Villain – America di Gianna Nannini;
– Modà e Le Vibrazioni – Vieni da me de Le Vibrazioni;
– Levante e Renzo Rubino – Vivere di Vasco Rossi;
– Anna Oxa con il dj Iljard Shaba – Un’emozione da poco di Anna Oxa
– Sethu e bnkr44 – Charlie fa surf dei Baustelle;
– LDA e Alex Britti – Oggi sono io di Alex Britti
– Mara Sattei e Noemi – L’amour toujours di Gigi D’Agostino;
– Colla Zio e Ditonellapiaga – Salirò di Daniele Silvestri
I 28 Big in gara, votati dal pubblico con il Televoto, dalla Giuria della Sala Stampa, Tv, Radio e Web – che esprimerà il proprio giudizio in maniera congiunta, come unica componente di voto – e dalla Giuria Demoscopica.
Date di ascolto della terza serata
Raggiunta ancora una volta la media di share più alta dal 1995. Sono stati 9 milioni 240 mila, pari al 57.6% di share, i telespettatori che hanno seguito in media ieri su Rai1 la terza serata del festival di Sanremo (dalle 21:25 all’1:59).
La prima parte della terza serata di Sanremo 2023 (dalle 21:25 alle 23:31) ha fatto segnare 13 milioni 341 mila spettatori (pari al 57.2%); la seconda (dalle 23:40 all’1:59) 5 milioni 584 mila con il 58.4%. Il picco di ascolto è arrivato alle 21:35 con 15 milioni 162 mila nel momento in cui Amadeus presentava sul palco l’esibizione di Tananai, uno dei cantanti in gara, quello di share all’1:55 con il 64.5% durante il monologo di Alessandro Siani.
«Il Festival ‘illumina’ completamente RaiPlay». Così, in conferenza stampa, la direttrice Elena Capparelli commenta il grande risultato, in termini di visualizzazioni e nuove registrazioni, che sta avendo la piattaforma digitale della Rai durante questo Festival. 850mila le nuove registrazioni. Di queste, oltre il 70% ha meno di 35 anni. Scendendo poi nel dettaglio, ieri sera, durante la terza serata del 73° Festival di Sanremo, sono stati 286 mila i device collegati nel minuto medio alla diretta streaming di Rai1, un dato in crescita del 45% rispetto alla terza serata dell’edizione 2022. Il picco è stato registrato alle 22:13, con oltre 419 mila device connessi durante l’esibizione dei Måneskin. La diretta streaming della terza serata Festival di Sanremo 2023 ha generato 1,6 milioni di visualizzazioni, in crescita del 43% rispetto al 2022. In grande crescita anche il consumo dell’offerta on demand: nelle prime tre giornate del Festival i contenuti di Sanremo 2023 hanno generato 13,7 milioni di visualizzazioni on demand, registrando un aumento del 54% rispetto alle prime tre giornate dell’edizione 2022.
Il successo di Sanremo 2023 continua anche sui social: ieri sono state 7,8 milioni le interazioni nelle 24 ore, con un aumento del 49% rispetto alla seconda giornata del 2022. Ottima performance anche per gli account social Rai, con circa 2,2 milioni di interazioni. Con le interazioni generate ieri, il totale delle interazioni generate dal Festival nelle prime tre giornate è pari a 28,8 milioni, in crescita del 69% rispetto allo stesso periodo del 2022. In evidenza TikTok, piattaforma su cui ad oggi sono 679,5 milioni le visualizzazioni dell’hashtag #Sanremo2023. I 24 video pubblicati nella giornata di ieri dal profilo TikTok ufficiale del Festival @sanremorai hanno raggiunto complessivamente 7,7 milioni di visualizzazioni.
Chiuso il sipario anche sulla terza serata del ^73 Festival di Sanremo, questa stasera si replica con la quarta serata, quella dedicata alle cover e ai duetti. .
Oltre agli artisti ospiti dei cantanti in gara – che interpreteranno brani del repertorio musicale italiano ed internazionale degli anni‘60, ’70, ’80, 90’ e 2000 -, questa sera, ad affiancare sul palco Amadeus e Gianni Morandi, ci sarà l’attrice Chiara Francini.
«Cercherò di divertirmi e di portare la Chiara che sono. Il monologo riguarderà il mio percorso umano e professionale, i miei colori, quello in cui credo, l’ho scritto con grande verità. Canterò? Chi lo sa, forse due note le faccio», ha detto l’attrice in conferenza stampa.
Durante la serata ci saranno anche i protagonisti della terza stagione della fiction “Mare fuori”.
Nel corso della serata verranno inoltre assegnati tre premi importanti: quello alla carriera, assegnato dal Comune di Sanremo, che andrà a Peppino di Capri, quello della Regione Liguria al Miglior Duetto e un riconoscimento all’ospite del cantante in gara la cui cover sarà risultata vincitrice della serata.
Sul palco Suzuki questa sera si esibiranno La Rappresentante di Lista, mentre sulla Costa Crociera questa sera vedremo Takagi & Ketra.
Ci sarà anche un omaggio a Lucio Dalla.
Ma tutti gli occhi saranno puntati sui tanti duetti e ospiti che caratterizzeranno questa quarta serata. I 28 Big in gara, votati dal pubblico con il Televoto, dalla Giuria della Sala Stampa, Tv, Radio e Web – che esprimerà il proprio giudizio in maniera congiunta, come unica componente di voto – e dalla Giuria Demoscopica
Brani e ospiti dei 28 Campioni in ordine di esibizione:
Ariete, Cerco un centro di gravità permanente, con Sangiovanni
Will, Cinque giorni, con Michele Zarrillo
Elodie, American Woman, con Big Mama
Olly, La notte vola, con Lorella Cuccarini
Ultimo, Medley, con Eros Ramazzotti
Lazza, La fine, con Emma e Laura Marzaduri
Tananai, Vorrei cantare come Biagio, con Biagio Antonacci e Don Joe
Shari, Medley Zucchero, con Salmo
Gianluca Grignani, Destinazione paradiso, con Arisa
Leo Gassmann, Medley, con Edoardo Bennato
Articolo 31, Medley, con Fedez
Giorgia, Luce e Di sole e d’azzurro, con Elisa
Colapesce Dimartino, Azzurro, con Carla Bruni
Cugini di Campagna, La forza della vita e Anima mia, con Paolo Vallesi
I COLLA ZIO vincono la settima edizione del PREMIO ENZO JANNACCI NUOVO IMAIE con il brano “Non Mi Va“, in gara al 73° Festival di Sanremo. La band milanese ha ricevuto il riconoscimento oggi nella Sala Stampa Rai del Casinò di Sanremo. .
Presenti alla premiazione il Presidente del NUOVO IMAIE Andrea Micciché insieme a Paolo Jannacci e Yuman, vincitore della scorsa edizione del Premio.
La giuria, compostada Dodi Battaglia, Paolo Jannacci e Yuman, ha avuto il compito di valutare i pezzi e le esibizioni in gara di Colla Zio, gIANMARIA, Olly, Sethu, Shari e Will per individuare lo stile, gli accenti e l’acume che più si avvicinano all’indimenticabile Enzo Jannacci a cui il NUOVO IMAIE ha deciso di intitolare questo premio rivolto ai giovani talenti.
Secondo la giuria del Premio Enzo Jannacci NUOVO IMAIE, infatti, “i Colla Zio hanno dimostrato di far emergere una grande energia, simpatia e spontaneità, utilizzando il loro gusto musicale originale, con la consapevolezza della cultura funk e rhythm & blues. Giovanissimi, non hanno paura di far emergere nella performance e nel testo le preziose ingenuità della loro generazione”.
Paolo Jannacci, in merito al Premio, afferma: «Un Premio onesto per i giovani che, come mio padre e come me, hanno voglia di raccontare qualcosa di genuino».
Il Premio Enzo Jannacci è stato istituito nel 2017 dal NUOVO IMAIE insieme alla famiglia del grande artista per sostenere il talento di un artista emergente in gara al Festival di Sanremo. Nei passati due anni di emergenza sanitaria, NUOVO IMAIE non ha rinunciato ad assegnare il riconoscimento anche se da remoto. Oltre al riconoscimento simbolico, ai vincitori va anche una somma in denaro per la formazione.
Il Presidente di NUOVO IMAIE Andrea Micciché, in occasione della premiazione, dichiara: «Il talento va premiato, il NUOVO IMAIE è sempre vicino ai giovani che dimostrano di averne, sostenendoli nel loro percorso formativo».
I vincitori delle passate edizioni sono: Maldestro (2017), Mirkoeilcane (2018), Mahmood (2019), Tecla (2020), Davide Shorty (2021), Yuman (2022).
NUOVOIMAIE, Nuovo Istituto Mutualistico Artisti Interpreti Esecutori, è una collecting nata nel 2010. Fondata e gestita da artisti, si occupa della tutela dei diritti connessi dovuti allo sfruttamento di opere audiovisive e musicali che vengono trasmesse via radio, tv, web, esercizi pubblici. Intermedia i diritti che spettano agli Artisti Interpreti Esecutori, come attori, doppiatori, cantanti, musicisti, direttori d’orchestra e di coro.
Ieri sera è andata in onda su Rai 1 la terza serata della 73^ edizione del Festival di Sanremo. Tante le cose successe, tra ospiti, cantanti in gara e sorprese varie.
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La Tv è spettacolo, e lo spettacolo è una bugia arbitrariamente costruita sul bisogno ossessivo dello spettatore di credere che tutto sia reale.
“Miei cari lettori, l’alta società sanremese ha fatto il suo ritorno al Festival della canzone italiana e lo stesso vale per questa autrice.
Quella del 2023 ha l’aria d’essere l’edizione più scandalosa di tutti i tempi, e mentre gli italiani si domandano quale altra oscenità potrà macchiare l’immacolata sindone di tale istituzione, io resto in ombra a commentarne ogni piccolo dettaglio.”
Potrebbe sembrare l’inizio di una lettera scritta da Lady Whistledown in persona, voce narrante e autrice scandalistica di una famosa serie ambientata nell’età della reggenza inglese, invece no, siamo al settantatreesimo Festival di Sanremo, tre secoli dopo.
E ora come allora la parola d’ordine è?
SCANDALO.
Nonostante lo scompiglio di queste ultime edizioni sempre più eccentriche e liberali, la musica non ha mai ceduto il posto alla finzione, ha solo scelto di farne parte, e non c’è niente di sbagliato nel dare al pubblico esattamente ciò di cui ha bisogno: uno spettacolo.
Nella terza serata saranno televoto e giuria demoscopica a confermare o ribaltare la classifica della sala stampa.
Il co-conduttore Gianni Morandi guadagna la scena omaggiando subito la strepitosa orchestra del Maestro Leonardo De Amicis, Amadeus lo raggiunge in diretta Instagram.
Alle ore 20:50 si apre ufficialmente il televoto.
Le prime artiste ad esibirsi con il Codice 01 sono Paola e Chiara, avvolte in un abito di pizzo nero decisamente più sobrio ma non meno scintillante del precedente. A dirigere la loro Furore è il Maestro Nicolò Fragile, e nonostante la precaria intonazione del duo, ci ritroviamo davanti ad un pezzo costruito per essere una Hit. Livello culturale necessario per l’ascolto? Diploma di Scuola materna.
Al Codice 02 c’è Mara Sattei con Duemila minuti, colonna sonora della vita di tante donne. Un testo intenso interpretato con la consapevolezza di chi ha accettato di non poter salvare nessuno oltre sé stesso. Violenza, alcool, droga, senso di colpa, dipendenza affettiva, una cruda e sempre più tristemente attuale realtà trasformata in musica sotto la direzione del Maestro Carmelo Patti.
L’aria si fa più leggera con l’arrivo di Rosa Chemical. A dirigerlo è il Maestro Fabio Burian, e mentre il teatro si accende sulle note di Made in Italy noi mandiamo un tenero saluto alla sua fan numero uno, la deputata Maddalena Morgante.
È la volta di Gianluca Grignani, detto anche “l’illuminato”. Gianluca è un uomo che ha capito e deve dimostrarlo. Come? Interrompendo di proposito la sua esibizione per lanciare un messaggio a chi non ha saputo gestire un banale imprevisto, a discapito di un ragazzo di diciannove anni messo alla gogna pubblica. “A cinquant’anni ho capito come si fa, a venti non ci sarei riuscito” – e aggiunge, “Un errore non si paga così”. A fine esibizione abbandona la scena per non ricevere il simbolico mazzo di fiori, poi ci ripensa, toglie il mazzolino dalle mani di Amadeus senza degnarlo di uno sguardo e lo regala al pubblico. Ovviamente oggi vorremmo averlo tutti come amico, ma questo non deve distogliere l’attenzione dal suo brano speciale, Quando ti manca il fiato, scritto a quattro mani col mitico Maestro e Direttore d’orchestra Enrico Melozzi.
CREDITI FOTO ANSA/ETTORE FERRARI
Finalmente arriva la tanto attesa co-conduttrice Paola Egonu. La pallavolista della Nazionale Italiana risplende di genuina bellezza dentro un abito stile impero e fa la sua prima presentazione al Festival, annunciando il quinto concorrente in gara: Levante e la sua Vivo. È il Maestro Daniel Bestonzo a dirigere questo omaggio alla rinascita di una donna che non può accettare di essere soltanto madre, festeggiando una ritrovata identità dopo il grande salto nel buio.
Non bastano le parole per descrivere invece la classe, la delicatezza e l’eleganza con la quale Tananai fa il suo ritorno a Sanremo dopo l’ultima posizione in classifica del precedente anno, dimostrando a tutti che mettersi in discussione e lavorare sodo significa ottenere dei risultati concreti come il suo quinto posto in parziale. Tango richiede attenzione, intenzione, intimità. È una ballad che arriva dritta al cuore e conquista con il suo sapore retrò. A dirigerlo, il Maestro Fabio Burian.
Codice 07 per Lazza con Cenere. Inutile fare giri di parole, l’impronta di Dardust è una garanzia di alta qualità e il Maestro Enzo Campagnoli dirige sapientemente questa bomba ad orologeria che ci accompagnerà in radio per molto, moltissimo tempo.
Una preghiera collettiva per LDA che nella scorsa serata ha dovuto fare i conti con numerose assenze di segnale del suo radiomicrofono, regalando agli spettatori qualcosa di più simile ad una telefonata in galleria che ad una esibizione. La melodia delle strofe della sua Se poi domani ricorda molto Someone like you di Adele, niente di più prevedibile dagli avvezzi ai mashup.
Il pubblico attende in piedi l’arrivo dei primi ospiti della serata, i Maneskin, che salutano il loro Maestro “Herry” Melozzi e ci regalano un medley accompagnati dal mitico Tom Morello. Anche se la regia della Rai sembra più interessata al fondoschiena di Victoria, apprezziamo il fatto che Sanremo abbia voluto omaggiarli con un premio cittadino.
Al codice 09 vediamo una Madame che abbandona il solito look androgino e canta la storia d’amore di una prostituta il cui sbaglio fatale rende la sua vita meravigliosa. Il bene nel male è un pezzo di inesauribile potenza. A dirigerla, Luca Faraone.
Fatti mandare dalla mamma compie sessant’anni, e quale occasione migliore del Festival per festeggiare l’iconico brano? Con lui sul palco arriva Sangiovanni, due generazioni opposte e ugualmente genuine s’incontrano in una rivisitazione del pezzo di Morandi tra frecciate e divertimento.
Immancabile Annalisa che quest’anno mette da parte la competizione si esibisce al Suzuki Stage con Bellissima.
È la volta di Ultimo, che dal fondo della classifica della prima serata recupera andando a posizionarsi al secondo posto. Alba, diretta da Will Medini, è una canzone fedele al suo stile ma inadeguata alla vocalità. Le strofe sono appena comprensibili, la tonalità troppo bassa non permette di gestire al meglio l’emozione di un palco come quello dell’Ariston, poi esplode diventando il solito pezzo fatto di urla e lamenti.
Un plauso ad Elodie che si esibisce con l’influenza e nessuno se ne accorge. Due è un pezzo che viaggia sulla stessa linea di Duemila minuti della Sattei ed è già tra i miei brani preferiti.
Il bellissimo sorriso di Mr.Rain conquista il podio insieme alla genuinità dei suoi coristi alati. “Facile vincere coi bambini che cantano” – scrivono sul web – ignorando il fatto che la depressione come descritta in Supereroi, azzera le tue difese riportandoti ad uno stato di fragilità emotiva pari a quella dei bambini, che in questo caso specifico, diventano presenza narrativa. Un invito a chiedere aiuto, perché “non puoi combattere una guerra da solo” e non possiamo essere più d’accordo. Melozzi dirige questo ennesimo capolavoro.
Codice 13 per Giorgia in Parole dette male. Big Fish scrive e dirige un’artista immensa che deve necessariamente ritrovare la sua identità.
I Colla Zio cantano Non mi va, ed effettivamente neanche a me va di commentarli.
Arriva lui, bello bello, ci pensa lui, stai tranquillo … Con il codice 15, ecco a voi Marco Mengoni. Piantato al primo posto in classifica ha dato una lezione di umiltà e bravura a chiunque con un pezzo vocalmente complicato, portandosi a casa la standing ovation del pubblico che si aspetta la sua vittoria. Il Maestro Giovanni Pallotti può considerarsi privilegiato, e mentre Marco trema per l’emozione mantenendo ben salda la sua voce, noi assistiamo zitti e buoni all’esibizione di un vero Artista.
Salutiamo Guè in Crociera e ritorniamo alla gara con i Colapesce Dimartino che fanno Splash tuffandosi in un mare di consapevole banalità.
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Codice 17 per i Coma_Cose con L’Addio (non quello di Guccini) che annunciano il loro matrimonio in conferenza stampa e si presentano in gara con un look total black in perfetto stile Famiglia Addams. I promessi sposi cantano un pezzo semplice, diretto, da cui estrapolo una delle frasi più forti del testo: “Forse diventeremo due stranieri in viaggio su respiri più leggeri, chissà se piloti o passeggeri”.
Leo Gassman e la sua Terzo cuore, diretta dal Maestro Simone Bertolotti, racconta l’uomo a cui non basta un solo cuore per dimostrare quanto amore può dare, un pezzo di piacevole ascolto cantato con l’entusiasmo di chi vuole e sa farcela da solo.
Il secondo ospite della serata è il mitico Massimo Ranieri accompagnato dalle sue meravigliose coriste, Cristiana, Sara e Valentina, tre artiste a tutto tondo che dal palco del tour sono passate a quello dell’Ariston, vivendo grazie a lui un’emozione indimenticabile.
Il terzo ospite della serata è proprio Ranieri a presentarlo, si tratta della bellissima quanto loquace Rocío Muñoz Morales, che fa il consueto monologo di ogni artista fuori porta, quello in cui si esalta il paese e il popolo che lo sta ospitando, poi ripone lo scettro di Miss banalità e annuncia i diciannovesimi artisti in gara: i scintillanti e mai prevedibili Cugini di Campagna.
Fabio Gargiulo dirige la loro Lettera 22, quella lettera dell’alfabeto che ancora non esiste e si traduce in tutto ciò che non riusciamo a dire poiché non ha definizione. Futuristici, acuti o semplicemente astuti, ciò che conta è il risultato di chi sa fare il bene suo mestiere.
Codice 20, Olly. Polvere è una metafora significativa, le paure e i disagi non spaventano più quando abbandoni l’idea di dover raggiungere la perfezione. Un artista ancora acerbo che nei prossimi anni avrà certamente tanto da dire.
La ventunesima esibizione spetta ad Anna Oxa, cantante tanto brava quanto rancorosa. La Oxa, che non accetta l’ultimo posto della parziale, si presenza con un outfit da artista di strada francese e un ghigno perenne sul volto. La potenza di Sali passa quasi in secondo piano e questo, con un gigante come lei, non dovrebbe mai accadere. Voto 0 al suo Social Media Manager.
Gli Articolo 31 vestiti di rosso Valentino (sperando che la Maison non mi quereli), ostentano la loro reunion più del ritorno di fiamma tra Stefano e Belen, Ax manda il pitch a manetta e i due si fanno Un bel viaggio a metà tra Fedez e gli 883. A fine esibizione lanciano il mazzo di fiori al pubblico, ma l’unico che meritava di riceverli era il Maestro Valeriano Chiaravalle.
Codice 23 per Ariete e la sua Mare di guai. La tranquillità con la quale questa giovanissima artista tiene la scena per la prima volta è invidiabile e aldilà del risultato, è chiaro che ci ritroviamo davanti a qualcosa di insolitamente grande.
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Enrico Melozzi accompagna il suo ultimo artista in gara, un’altra giovanissima promessa della musica italiana che al momento non convince il pubblico, posizionandosi all’ultimo posto della parziale: Sethu con Cause perse, un titolo azzeccato.
Shari lo precede di una posizione con Egoista, gIANMARIA che si esibisce subito dopo Si posiziona qualche gradino più in alto con Mostro.
Il ritorno dei Modà è più una questione affettiva che artistica, ma va bene così e il pubblico li premia con l’ascesa al tredicesimo posto.
La gara si conclude con il codice 28 di Will che canta Stupido, un brano fresco, giovane, non certo adatto al pubblico sanremese ma che troverà il suo spazio fuori da questo contesto.
Quella del 9 Febbraio è una giornata che inizia con l’intervista di un’importante emittente radiofonica all’ex deputato di Forza Italia Daniele Capezzone, che ha paragonato l’esibizione di Fedez al Concerto del 1 Maggio invitandolo a fare politica “a casa sua”, e dimenticando che in democrazia ciascuno di noi fa politica, ovunque.
Lo slogan per antonomasia della destra non regge più, è necessario oscurare chi fa ombra e mettere in luce chi questo paese lo migliora davvero, persone straordinariamente normali come Paola Egonu e soprattutto come quel pubblico che ne riconosce la bellezza aldilà della forma.
Il televoto si chiude ufficialmente alle ore 01:36.
L’omaggio a Burt Bacharach era doveroso, la serata è finita con Mengoni al primo posto. Tutto è bene quel che finisce bene.
Non amando particolarmente guardarlo in diretta, oggi ho cominciato ad ascoltare i brani del Festival di Sanremo.
. Vedo in giro molte pagelle, che riflettono rispettabilissime opinioni personali, ma non analisi di ciò che avviene realmente nei brani. Compatibilmente con il tempo che ho, tenterò di farne qualcuna. Mi auguro di fare cosa gradita, perché magari ci sono persone che non sono del mestiere che potrebbero essere interessate a capire cosa succede “tecnicamente” all’interno del loro pezzo preferito.
Parto con il brano di Marco Mengoni, “Due Vite”, che è il primo che ho ascoltato e che mi pare di capire sia il favorito per la vittoria finale.
ANALISI DEL BRANO “DUE VITE”
Intro di pianoforte che, complice una bella dose di riverbero, crea molta atmosfera. Rapida accelerazione metrica del canto, armonia molto standard e un po’ scontata, ma ottima per le orecchie della massa. C’è mestiere. Il pezzo cresce pian piano ma, quando sembra che stia partendo, la scelta artistica è quella di farlo comunque rimanere sull’atmosferico ritardando la ritmica.
Pausa… Poi parte la cassa in quattro e il pezzo sembra andare in una direzione che pare congrua rispetto a ciò che si sta ascoltando. Certo, la partenza della ritmica ad un minuto e 38 secondi dall’inizio è molto ritardata ed un filo anti-marketing, ma è una scelta. La melodia ha sempre molta metrica con arzigogoli, a favorire le caratteristiche vocali di Mengoni (che indiscutibilmente ci sono). Il pezzo comunque sembra prendere una certa direzione. Poi la cassa in quattro si ferma per creare l’atmosfera che prelude all’inciso, anche questo un classico del mestiere, ci sta.
Parte l’inciso, la melodia classicamente si allarga e parte anche la ritmica (a due minuti e undici, parecchio ritardata) che però non è quella che la strofa lasciava intendere ma ripiega su un classicone old style mid-tempo, portato sul piatto ride della batteria, un filo “antico”. Questa però è una scelta precisa ed obbligata dalla composizione del pezzo, che svela due nature compositive diverse fra la strofa e l’inciso. Tanto diverse da rendere obbligata la scelta, normalmente illogica, di partire con la cassa in quattro per poi non poterla far proseguire sull’inciso. Il farlo avrebbe infatti reso il pezzo una “maranzata” di dubbio gusto… E qui potrebbero aprirsi discussioni sulla natura intrinseca delle singole parti che compongono un pezzo. Discussioni che però io mi guardo bene dall’aprire.
Il pezzo continua in un crescendo creato ad arte per mettere in risalto le indubbie qualità vocali di Mengoni. Diciamo che un produttore della vecchia guardia avrebbe detto che forse ci si è un po’ complicati la vita…
L’arrangiamento è ben fatto e giusto per la natura compositiva del brano. Non si rilevano parti di singoli strumenti che risaltino per originalità ma il “pacchetto d’insieme” è molto ben realizzato e funziona. Il pezzo sicuramente, pur non essendo un radiofonico per eccellenza, si sentirà molto.
Cosa gli vuoi dire a Sanremo, sempre diverso e sempre uguale, anno dopo anno, da quasi un secolo? Che gli vuoi dire agli artisti, buttati in un tritacarne dal quale usciranno più grandi o più sconosciuti? E cosa vuoi dire alle canzoni, che diventano sempre più evanescenti ma che poi, ascolto dopo ascolto, crescono e crescono e crescono, fino a diventare abbastanza mature da venire dimenticate? .
I tempi sono quelli che sono, però, Dio mi perdoni per quello che sto per scrivere, noto una voglia maggiore di scardinare qualche pregiudizio, di scombinare le carte, di spostare qualche casella nel tabellone delle consuetudini.
E allora, perdoniamo Madame per quell’inizio martellante fatto di tanto tanto tanto tanto tanto che a me avrebbe portato a un ricorso immediato all’anonima alcolisti ma che a lei, evidentemente, funziona.
E perdoniamo pure Elodie che canta sempre la solita canzone ma la canta bene.
E i giovani, tutti, che portano la loro realtà fatta di depressione borderline e voglia di emozioni forti che si infrangono nella gnagnera del loro modo di cantare che fa tanto generazione Z contro il resto del mondo.
Perdoniamo e applaudiamo gli autori, spesso i soliti, che cercano soluzioni scontate e insolite nello stesso tempo, per colpirci l’attenzione e lasciare agli slogan le migliori intenzioni.
Perdoniamo Grignani che non riesce a cantare come saprebbe, ma scrive ancora bene e con sincerità.
Ma soprattutto, applaudiamo chi, volente o nolente, ci intrattiene per quasi una settimana, distraendoci dai problemi quotidiani, dalle tragedie e dalle serie TV, per immergerci in un rito che da settantacinque anni ha funzione di sabba, una catarsi divisiva e unificante, che ci accoglie tutti.
Nota a margine per Giorgia, che porta una brutta ma bella canzone, per Mengoni che porta una bella ma brutta canzone, per Ultimo che ha fatto di meglio ma anche di peggio, per i Cugini di Campagna che, mannaggia all’occhio lungo degli addetti ai lavori che nelle pagelle dei preascolti gli affibbiavano due e invece hanno in mano forse il pezzo più bello della loro carriera, e soprattutto per i due piccoli siciliani barbuti che si smarcano con stile, dimostrando un bel gioco d’altri tempi, pur non puntando a essere capolista.
Detto questo, buon Sanremo e che vinca il migliore
È morto all’età di 94 anni, nella sua casa di Los Angeles, il pianista e compositore Burt Bacharach, uno tra i più importanti autori della storia della musica. .
La notizia è stata data dalla sua addetta stampa, Tina Brausam, che ha sottolineato che le cause della morte sono state naturali.
La sua genialità nel comporre melodie orecchiabili e composizioni che hanno vinto il tempo è paragonabile solo a quella di gente come John Lennon, Paul McCartney, Elton John, Carole King e pochi altri.
Bacharach era nato a Kansas City nel 1928 ed è stato pianista, arrangiatore e direttore del gruppo che accompagnava la grande Marlene Dietrich nei suoi spettacoli. Negli anni Cinquanta incontra il paroliere Hal David, e con lui collabora per venti anni scrivendo canzoni che hanno fatto la storia e che sono state cantate da artisti come i Beatles, Tom Jones, Dusty Springfield e tanti altri altri.
Compositore da più di 70 anni, è stato celebre per i suoi arrangiamenti inconfondibili, le sue melodie eleganti e raffinate. Al mondo e alla musica lascia un’eredità di centinaia di canzoni, tra cui “Walk on By”, “Do You Know the Way to San Jose”, “I say a little prayer”, cantata da Aretha Franklin e “What the world needs now Is love”, scritta per Jackie DeShannon. Per non parlare poi di Dionne Warwick, la sua interprete preferita, per cui scrisse capolavori quali “Alfie”, “I Say a Little Prayer”, “I’ll Never Fall in Love Again” e “This guy is in Love With You” e tante altre.
Burt Bacharach è stato otto volte vincitore dei Grammy, premiato compositore a Broadway per “Promises, Promises” e tre volte vincitore dell’Oscar per colonne sonore e brani vari, tra cui la colonna sonora di “Butch Cassidy and the Sundance Kid“, per la canzone “Raindrops Keep Fallin’ on My Head” e per “The Best That You Can Do” per il tema di “Arthur” con Dudley Moore e Liza Minelli.
Con lui il mondo della musica perde un pilastro, un maestro insostituibile che ha dato un contributo inimmaginabile alla cultura del ventesimo secolo. Buon viaggio maestro…
Ritorna questa sera il Festival di Sanremo con la terza serata. Orario d’inizio 20,40 su Rai 1 e in streaming su RaiPlay. .
Amadeus questa sera sarà affiancato, oltre che da Gianni Morandi, da Paola Egonu pallavolista che si è raccontata a cuore aperto, dagli episodi di razzismo subiti ai sacrifici legati alla carriera sportiva, fino al timore di mettere al mondo un figlio “dalla pelle nera” che potrebbe rivivere la crudeltà che lei, da sempre, ha dovuto sperimentare. Visibilmente emozionata, ha raccontato in sala stampa che questa sera eseguirà un monologo dove si racconta.
Scaletta ufficiale della terza serata del Festival di Sanremo con i 28 cantanti in gara in ordine di uscita.
Paola & Chiara – “Furore” Mara Sattei – “Duemilaminuti” Rosa Chemical – “Made in Italy” Gianluca Grignani – “Quando ti manca il fiato” Levante – “Vivo” Tananai – “Tango” Lazza – “Cenere” LDA – “Se poi domani” Madame – “Il bene nel male” Ultimo – “Alba” Elodie – “Due” Mr. Rain – “Supereroi” Giorgia – “Parole dette male” Colla Zio – “Non mi va” Marco Mengoni – “Due vite” Colapesce Dimartino – “Splash” Coma_Cose – “L’addio” Leo Gassmann – “Terzo cuore” I Cugini di Campagna – “Lettera 22” Olly – “Polvere” Anna Oxa – “Sali (Canto dell’anima)” Articolo 31 – “Un bel viaggio” Ariete – “Mare di guai” Sethu – “Cause perse” Shari – “Egoista” Gianmaria – “Mostro” Modà – “Lasciami” Will – “Stupido”
In questa terza serata le 28 canzoni in gara saranno votate per il 50% dalla Giuria Demoscopica e per l’altro 50% dal pubblico attraverso il Televoto.
Gli ospiti
Ospiti attesi della serata i Måneskin. La band riceverà il Premio della Città di Sanremo. Tornerà a esibirsi sul palco Massimo Ranieri che, assieme a Rocio Munoz Morales, presenterà anche “Gli italiani hanno sempre ragione”, nuovo programma di Rai1 che vede i due artisti alla conduzione. Gianni Morandi , Sangiovanni che canteranno la loro nuova Hit revisionata “Fatti Rimandare dalla Mamma”.
Dalla nave Costa Smeralda si esibirà GuèPequeno e da piazza Colombo, dal palco Suzuki, canterà Annalisa.
ROSA CHEMICAL, per la prima volta in gara alla 73esima edizione del Festival di Sanremo, presenta “Made in Italy”, accompagnato dal videoclip e da ora disponibile su tutte le piattaforme digitali.
. Dal 24 febbraio la versione sanremese del pezzo sarà disponibile in esclusiva e in edizione limitata su 45 giri colorato e autografato, con la cover ufficiale esplicita.
Scritto da Manuel Franco Rocati (Rosa Chemical) e Paolo Antonacci, composto da Oscar Inglese e Davide Simonetta e con la produzione di Bdope e Simonetta, “Made in Italy” è un brano di provocazione che racchiude al suo interno tutta l’essenza e l’irriverenza prorompente di Rosa Chemical. Parlando in maniera sfrontata di temi ancora oggi considerati tabù come il sesso, la fluidità e il poliamore, lancia un messaggio di libertà che, con strofe sporche e accattivanti e un ritmo puramente dance ed un tocco gipsy, invita ad abbracciare la diversità in tutte le sue sfaccettature. Uno spaccato di realtà che si prende gioco di cliché, luoghi comuni e pregiudizi fino a romperli.
Il videoclip, prodotto da ILLMATIC Film Group e diretto da Asia J. Lanni e Nicola Bussei, traduce in immagini il messaggio del singolo, in un turbinio di figure stravaganti, ma allo stesso tempo eleganti, che vanno a comporre il mondo di Rosa Chemical. Un mondo fatto a colori, in cui ognuno è libero di esprimere se stesso, e in cui la vera protagonista è l’italianità, esaltata dai simboli più comuni all’immaginario della nostra società, come gli spaghetti. L’artista si diverte a impersonificare alcuni personaggi iconici del nostro Paese, quali La Monnalisa, Raffaella Carrà e il sommo poeta Dante Alighieri.
La copertina di “Made in Italy”, scattata da Kali Yuga (@unascritturadiluce) in due versioni – una esplicita, quella ufficiale, ed una clean nel rispetto dei canali canonici utilizzati -, vede come protagonista Alex Mucci (influencer e content creator fra le più seguite sulla piattaforma OnlyFans) su una tavola imbandita che richiama i tipici simboli dell’italianità, da lei schiacciati in segno di riscatto. La versione ufficiale della cover è stata svelata sul profilo OF dell’artista.
“Sesso. Libertà. Uguaglianza. Amore in tutti i sensi. E tutti a tavola!” Racconta Rosa Chemical “Made in Italy è questo: è pizza e tovaglia a scacchi, è Alex Mucci, creator numero 1 in Italia e simbolo di una piattaforma vittima dei pregiudizi, ma anche vino rosso e spaghetti. Made in Italy è piedi, con cui calpestare ciò che è generalista e che chiude tutto dentro una gabbia fatta di tabù. Made in Italy vuole liberarci dalle censure, dagli stereotipi e dal politicamente corretto. Come? Siamo i primi in Italia a svelare la cover ufficiale del brano su OnlyFans: la trovate da adesso sul mio canale; su Instagram invece una seconda versione, clean, nel rispetto delle policy dei canali con accesso ad un pubblico eterogeneo – anche in termini di età – che ho imparato ad utilizzare nel tempo”.
Nella serata di venerdì 10 febbraio, dedicata alle cover, Rosa Chemical si esibirà insieme a Rose Villain, reduce dall’uscita del suo primo album “Radio Gotham”, con il brano “America” di Gianna Nannini.
Dopo l’atteso debutto in gara al Festival della canzone italiana, l’artista è pronto ad incontrare i propri fan nelle sue prime date live, previste per il mese di aprile ai Magazzini Generali di Milano martedì 18 aprile e all’Orion di Ciampino (RM) giovedì 20 aprile. Le prevendite sono disponibili su Ticketone. Tutte le informazioni su friendsandpartners.it/.
Rosa Chemical si impone nel panorama musicale attuale per i testi eccentrici nati dall’esigenza di esprimersi senza filtri a 360°, con un linguaggio dissacrante e non convenzionale, che gli hanno permesso di rivoluzionare il mondo urban, in particolare con il suo manifesto artistico “POLKA”: la serie, divisa in tre parti, vede la collaborazione coi Thelonius B. e la produzione di Greg Willen in “Polka” (2020, che ha anticipato il suo primo album “Forever”), il feat. con Gué e Ernia in “Polka 2” (2021) e infine la produzione di Bdope in “POLKA 3” (2022), non etichettabile in alcun genere, in un mix di cultura gitana e musica elettronica. L’artista è tornato a novembre 2022 con “non è normale”, canzone con cui gira l’Italia in un radio & digital tour a bordo di un camper rosa per dare vita a contenuti che fanno discutere sul concetto di normalità. Tra i temi maggiormente trattati la libertà di essere se stessi senza farsi condizionare dalle norme della società e l’amore libero.
Si è chiuso il sipario anche alla seconda serata della 73^ edizione del festival di Sanremo. Da poco si è tenuta, nella Sala De Santis del Casinò, la quarta conferenza stampa della settimana della kermesse. .
A rispondere alle domande dei giornalisti Amadeus, la co-conduttrice della serata Paola Egonu, il direttore e la vicedirettrice dell’Intrattenimento Prime Time della Rai, Stefano Coletta e Federica Lentini, Elena Capparelli, direttrice RaiPlay e Contenuti Digitali, assieme a Giuseppe Faraldi, Assessore al Turismo del Comune di Sanremo.
Prende subito la parola al Direttore dell’intrattenimento Prime Time Stefano Coletta per parlare dei dati di ascolto:
“Vorrei iniziare con il picco di ascolto pervenuto alle ore 21:42 di 16.693.000 spettatori durante la canzone di Gianni “1 su 1000”, mentre un altro punto della serata con quasi 17 milioni di telespettatori è stato quando Amadeus ha letto i dati della Sala Stampa, per cui un dato importante che dimostra l’interesse del pubblico fino a tarda serata. Bisogna tornare al 1995 per riavere lo stesso Share, per cui un dato sostanziale. Le ragazze tra i 15 e i 24 anni sono state oltre l’86%.
Anche per Fiorello con Viva Rai2 Speciale Sanremo di Notte, devo rilevare il grande successo con 2 milioni e mezzo di teste con il 62% di share.”
Interviene Elena Capparelli direttrice di RaiPlay
“Abbiamo dei dati eccellenti per la seconda serata, il live ha raggiunto un record di 1.7 milioni di views, un On Demand di 7.8 milioni di views e 327000 device connessi nel minuto medio con un picco sull’esibizione di Lazza. A questo successo si aggiungono i contenuti di RadioDue, e RaiPlay Sound è la piattaforma più ascoltata”.
Interviene anche Amadeus che sottolinea l’importanza dei temi sociali che hanno un potere incredibile e della performance dei tre iconici artisti Morandi, Al Bano, Ranieri:
“Abbiamo assistito a un pubblico in platea che vedevo con le lacrime agli occhi grazie all’intervento di Drusilla e Pegah. Voglio anche complimentarmi con il trio Gianni, Al Bano e Massimo, sono dei veri Supereroi, hanno coinvolto davvero tutte le generazioni, tutti e 3 hanno accolto con gioia la mia richiesta di esibirsi insieme, hanno condiviso la loro storia l’uno con l’altro, una fotografia che non si sbiadirà mai”.
Questa è la scaletta ufficiale della terza serata del Festival di Sanremo con i 28 cantanti in gara in ordine di uscita.
Paola & Chiara – “Furore” Mara Sattei – “Duemilaminuti” Rosa Chemical – “Made in Italy” Gianluca Grignani – “Quando ti manca il fiato” Levante – “Vivo” Tananai – “Tango” Lazza – “Cenere” LDA – “Se poi domani” Madame – “Il bene nel male” Ultimo – “Alba” Elodie – “Due” Mr. Rain – “Supereroi” Giorgia – “Parole dette male” Colla Zio – “Non mi va” Marco Mengoni – “Due vite” Colapesce Dimartino – “Splash” Coma_Cose – “L’addio” Leo Gassmann – “Terzo cuore” I Cugini di Campagna – “Lettera 22” Olly – “Polvere” Anna Oxa – “Sali (Canto dell’anima)” Articolo 31 – “Un bel viaggio” Ariete – “Mare di guai” Sethu – “Cause perse” Shari – “Egoista” Gianmaria – “Mostro” Modà – “Lasciami” Will – “Stupido”
In questa terza serata le 28 canzoni in gara saranno votate per il 50% dalla Giuria Demoscopica e per l’altro 50% dal pubblico attraverso il Televoto.
Gli ospiti
Ospiti attesi della serata i Måneskin. La band riceverà il Premio della Città di Sanremo. La Città di Sanremo conferirà a Peppino di Capri il Premio alla Carriera. Tornerà a esibirsi sul palco Massimo Ranieri che, assieme a Rocio Munoz Morales, presenterà anche “Gli italiani hanno sempre ragione”, nuovo programma di Rai1 che vede i due artisti alla conduzione. Gianni Morandi , Sangiovanni che canteranno la loro nuova Hit revisionata “Fatti Rimandare dalla Mamma”.
Dalla nave Costa Smeralda si esibirà GuèPequeno e da piazza Colombo, dal palco Suzuki, il concerto di Annalisa.
Amadeus questa sera sarà affiancato da Paola Egonu pallavolista che si è raccontata a cuore aperto, dagli episodi di razzismo subiti ai sacrifici legati alla carriera sportiva, fino al timore di mettere al mondo un figlio “dalla pelle nera” che potrebbe rivivere la crudeltà che lei, da sempre, ha dovuto sperimentare. Visibilmente emozionata, ha raccontato in sala stampa che questa sera eseguirà un monologo dove si racconta.