E’ morto Mark Lanegan, storica e tormentata voce degli Screaming Trees, grande artista solista e grande icona del rock alternativo psichedelico e anello di congiunzione tra la scena stoner e grunge americana. Aveva collaborato anche con P.J. Harvey e Queens of the Stone Age e tanti altri artisti.
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Aveva solo 57 anni e si è spento nella sua casa in Irlanda accanto alla moglie Shelley. Non sono state rese note le cause della morte.
A darne l’annuncio è stato dato dal suo account Twitter:
“Il nostro amato Mark se n’è andato questa mattina nella sua casa di Killarney, in Irlanda. Il cantante, musicista e scrittore lascia la moglie Shelley. Al momento non ci sono altre informazioni. La famiglia chiede di rispettare la sua privacy“.
Mark Lanegan e il Covid
Durante la pandemia Mark è stato contagiato dal Covid e ha dovuto lottare contro il virus finendo anche in coma in terapia intensiva. Era faticosamente riuscito a guarire e in molti si chiedono se non siano stati i postumi della malattia a portarlo al prematuro decesso.
Lo stesso artista aveva parlato della sua dura esperienza con il covid:
“Ora sto molto meglio, ma è stato assurdo. Ho degli strascichi. Il virus mi ha attaccato dove avevo già subito dei traumi, come un ginocchio che mi fa ancora male. Questo è uno degli aspetti più strani del virus. Un giorno mi sono svegliato e avevo completamente perso l’udito. Solo dopo il coma è tornato“.
Sui vaccini aveva dichiarato:
“Qualunque cosa possa impedire che ricapiti, sarò in prima fila. Qualche tempo fa ho detto che sarei stato l’ultimo a fare il vaccino, volevo vedere che effetti avrebbe avuto sugli altri. Ero scettico, come tanta gente. Ma ho preso un bel calcio nelle palle e ho cambiato idea“.
Lo scorso 14 dicembre era addirittura uscito un libro autobiografico,”Devil in a coma”. Lanegan aveva scritto il libro durante la lunga e dura convalescenza post covid. Il effetti il cantautore era rimasto in bilico tra la vita e la morte per tre settimane. C’è da ricordare, comunque, che la sua sregolata vita lo aveva già trasportato sul precipizio più di una volta oltre. La sua enorme, traboccante e profonda sensibilità era la sua grande croce e allo stesso tempo grande pregio che sfociava in una appassionata e creatività artistica.
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