E’ nata una nuova casa di produzione di contenuti multimediali per la musica e la cultura italiana. Il marchio è Redshift Arte and Culture Publishing.
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Fondata durante il 2021 da Stefano Piantini, editore di lunga esperienza nel campo culturale, letterario e artistico, già direttore editoriale delle case editrici Electa e Skira. La mission della casa di produzione televisiva e cinematografica è quella di produrre contenuti culturali con un occhio di riguardo per le eccellenze artistiche italiane.
La prima produzione, il documentario “Crepax Lanterna Magica” dedicato alla vita e alle opere di Guido Crepax, sarà presto in onda sulla piattaforma digitale It’s Art sia in versione italiana che inglese. Il curatore e regista è Roberto Manfredi che affianca Stefano Piantini nella scelta delle produzioni.
Autore di lungo corso, Manfredi è già al lavoro per la seconda produzione che intende celebrare il decennale della scomparsa del più grande produttore discografico italiano: Nanni Ricordi, figura fondamentale della discografia italiana che ha prodotto il cantautorato italiano più nobile grazie ad artisti quali Gino Paoli, Sergio Endrigo, Luigi Tenco, Giorgio Gaber, Enzo Jannacci, Dario Fo, Paolo Conte, Claudio Lolli, Ricky Gianco, Ivan Cattaneo nonché interpreti come Ornella Vanoni e tanti altri.
Fu Nanni Ricordi a convincere la Casa Ricordi a pubblicare i dischi grazie alla sua prima produzione, la registrazione dal vivo dell’opera “Medea” di Cherubini interpretata da Maria Callas nella seconda metà degli anni cinquanta. Fu il primo disco assoluto pubblicata dalla Dischi Ricordi che fino allora pubblicava solo libretti e spartiti musicali. Il documentario “Nanni Ricordi, l’uomo che inventò i dischi” intende raccontare a 360 gradi la grande personalità del discografico e uomo di cultura, ma anche la nascita e lo sviluppo della discografia italiana, in particolare la Dischi Ricordi e la Rca dove Nanni Ricordi ha sempre lavorato lasciando un segno indelebile.
Nella sua casa in Corso di Porta Nuova a Milano sono passati tutti i personaggi e artisti della musica, da Berneistein a Earl Mc Grath produttore dei Rolling Stones, da Luigi Tenco a Fabrizio De Andrè, da Franco Crepax a Mogol. Non era solo una casa ma un epicentro di grande fermento culturale e artistico. Oltre a lanciare il fenomeno del cantautorato italiano, Nanni Ricordi negli anni settanta promosse la nascita delle etichette discografiche indipendenti. Lui e Gianni Sassi furono i protagonisti di etichette storiche come Ultima Spiaggia e Cramps.
“Il nostro Paese soffre di un pauroso vuoto di memoria storica – ci ha detto Roberto Manfredi – E’ davvero preoccupante che le nuove generazioni non conoscano artisti come Giorgio Gaber, Carmelo Bene, Dario Fo, Luigi Tenco, Gianmaria Volontè, solo per citarne alcuni. Redshift intende colmare questo vuoto, non solo realizzando prodotti culturali sulla “memoria artistica del Novecento” ma anche su quello che noi tutti aspettiamo, cioè su un nuovo e futuro Rinascimento italiano. La nascita delle nuove piattaforme digitali e il proliferare dei nuovi canali tematici culturali in Sky, Netflix, Amazon, Disney+ e Rai va ben sperare per il presente e il futuro, per poter offrire al pubblico televisivo contenuti di grande qualità ben oltre l’intrattenimento generalista che distribuisce gli stessi format da troppi anni. Format peraltro di importazione che hanno ben poco a vedere con il made in Italy. Redshift Art and Culture è nata con questo scopo, con l’intento di produrre contenuti culturali importanti per tutti, nel mercato globale, fuori dalla cosiddetta nicchia, termine orribile purtroppo abusato in alcuni media televisivi”.
In effetti se guardiamo alcune produzioni seriali francesi, inglesi o americane, la cultura è considerata non come un fiore all’occhiello ma come un vero abito di gala. Martin Scorsese ha prodotto una serie sul cinema neorealista italiano, così come Tom Hanks ha prodotto una serie di dieci puntate cadauna sui decenni del Novecento dagli anni cinquanta al duemila, non dimenticando Michael Caine che ha prodotto il meraviglioso docufilm “Mu Generation” sulla Swinging London degli anni sessanta.
Forse finalmente, è arrivato per noi il momento di celebrare il made in Italy, prima che arrivino i giapponesi o i cinesi nel nostro Paese, a produrre un docufilm su Federico Fellini o Ennio Morricone.
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