Oggi Loredana Bertè, con un post sulla sua pagina ufficiale di Facebook, ha pubblicamente e ufficialmente chiesto a tutti i giornalisti che quest’anno presenzieranno la sala stampa del Teatro Ariston di non assegnare il Premio dedicato a sua sorella, il Premio della critica Mia Martini, ad artisti che con le loro canzoni e con i loro testi promuovono violenza nei confronti delle donne.
Questo quanto scritto da Loredana:
Chiedo ai giornalisti della Sala Stampa dell’Ariston di escludere, a priori, una possibile candidatura al “Premio della critica Mia Martini” di qualsiasi artista che promuova attraverso i suoi testi violenza fisica o verbale verso le donne o misoginia in generale. Mia sorella è stata per anni vittima di bullismo “verbale” e non credo che avrebbe mai voluto che il suo nome venisse associato a certi “soggetti” che andrebbero SQUALIFICATI (come avvenuto di recente e giustamente in un’altra trasmissione di successo) per istigazione alla violenza sulle donne e per il pessimo messaggio che arriva ai giovanissimi. Grazie 💙
La richista di Loredana Bertè sicuramente è conseguente al caso Junior Cally, accusato con una lettera 29 deputate parlamentari di diversi partiti di aver scritto negli anni scorsi canzoni “pieni di violenza, sessismo e misoginia” e che la presenza del rapper al prossimo Sanremo “è in palese contrasto con il contratto di servizio della Rai, i cui principi generali prevedono di ‘superare gli stereotipi di genere, al fine di promuovere la parità e di rispettare l’immagine e la dignità della donna anche secondo il principio di non discriminazione’“.
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