Nessun contro concerto Tarantino, in risposta a quello Romano, il 1° Maggio a Taranto. L’annuncio ufficiale da parte dagli attivisti del Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti, organizzatori della grande manifestazione tarantina che nel 2017 avrebbe festeggiato cinque anni di età, ha tenuto a precisare che si è trattato di “una decisione sofferta ma necessaria, visto il particolare momento storico che sta vivendo Taranto”.
Per la città il 2017 è l’anno delle elezioni amministrative e il concertone si sarebbe svolto proprio nel bel mezzo della campagna elettorale.
Il Comitato, nato nel 2012 e composto in maggioranza da operai dell’Ilva, ha preferito non organizzare l’evento per evitare che il mondo politico potesse sfruttarlo a fini elettorali. “Un segnale forte alle forze oscure di questa città pronte a utilizzare per scopi elettorali e politici tutto ciò che ruota intorno a #unomaggiotaranto”, si legge nel polemico comunicato, “un segnale forte alla città perché quando si spengono le luci, finito lo show e pulito il parco (poi nuovamente abbandonato dall’amministrazione comunale) il Comitato non resti da solo a combattere per i restanti 364 giorni contro le ingiustizie di questo territorio”.
Stessa sorte è toccata al Primo concerto No Tap. L’evento, che andava a sostituire virtualmente il Concertone Tarantino, avrebbe dovuto svolgersi a Martano, in provincia di Lecce, dove un Presidio si batte da tempo contro la costruzione del gasdotto che provocherà l’eradicazione di 10.000 ulivi sul territorio salentino.
L’evento, progettato in forma di vera e propria festa popolare, avrebbe dovuto dar voce al nutrito fronte del NO alla realizzazione del gasdotto; fra i sottoscrittori dell’appello lanciato da “Altatensione” per fermarne la costruzione anche molti nomi noti, da Alessandro Mannarino a Roy Paci. Nonostante questa rete di solidarietà e i finanziamenti ottenuti tramite una riuscita campagna di crowdfunding, ieri gli organizzatori hanno fatto sapere tramite facebook che “nelle ultime 24 ore la tensione è salita inesorabilmente a più livelli. Quanto successo al cantiere è noto (un blitz della polizia compiuto nell’area del cantiere Tap). Abbiamo lavorato tanto, ci abbiamo creduto fino all’ultimo ma dobbiamo necessariamente preservare le ragioni della lotta e tutti quelli che ci hanno messo la faccia e il loro sostegno. L’evento del primo maggio No Tap è diventato insostenibile politicamente”.
Orizzonte più che nero, dunque. Unico spiraglio di luce, quanto assicurato dagli organizzatori del Concerto del Primo Maggio di Taranto, che – ricordiamo – negli anni scorsi ha visto la partecipazione di Gino Strada e della madre di Federico Aldrovandi, Patrizia Moretti, oltre a numerosissimi artisti come Caparezza, Vinicio Capossela, Fiorella Mannoia e Niccolò Fabi: per il Concertone, precisa il Comitato, non si tratta di un addio, ma soltanto di un arrivederci.
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