Triangolo è una delle più celebri canzoni del cantautore italiano Renato Zero. Il brano deve la sua notorietà alla grande presenza nel testo di frasi ambigue e trasgressività, cose non nuove nei testi dell’artista. La prima messa in onda radiofonica del brano risale al 10 ottobre 1978. Il brano rimase in classifica per 13 settimane complessive, fino al 6 gennaio 1979. Il brano, scritto da Renato Zero per il testo e da Renato Zero e Mario Vicari per la musica, è caratterizzato da un ritmo ballabile e da una musica pop caratteristica del periodo.
Il singolo ha riscosso un buon successo di vendite, raggiungendo il secondo posto della classifica italiana, e classificandosi, alla fine, al decimo posto della classifica annuale dei singoli. (Fonte Wikipedia).
“L’indirizzo ce l’ho!
Rintracciarti non è un problema.
Ti telefonerò
Ti offrirò una serata strana!
Il pretesto lo sai:
Quattro dischi, un po’ di whisky!
Sarò grande vedrai!
Dammi spazio, e dopo, mi dirai… Che maschio sei!”
Renato Zero ha scritto un testo in cui, per la prima volta, si ipotizza un gioco di sesso a tre, e questo di per se è già un fattore di record, senza contare poi che Renato all’epoca si vestiva in modo molto eccentrico, ispirandosi al modello lanciato da David Bowie. L’inizio è entusiasmante e sintetico al massimo, in poche righe si capisce che l’incontro sarà un classico incontro a due ma…
“Lui chi è?
Come mai l’hai portato con te?
Il suo ruolo mi spieghi qual’è?
Io volevo incontrarti da sola… Se mai…
Mentre lui
Lui chi è?
Lui chi è?
Lui chi è?
Già è difficile farlo con te… Mollalo!
Lui chi è?
Lui cos’ è?
Lui com’ è?
È distratto, ma è certo di troppo… Mollalo!”
Ed ecco la sorpresa che arriva con un colpo ad effetto, e Renato lo fa in un modo assolutamente originale… Lui chi è? Come mai lo hai portato con te?
Ma Renato è ancora più grande perché, nell’interpretare queste parole, lascia intendere che la cosa lo imbarazza, ma l’intriga allo stesso tempo. Da notare la potenza di quel “Mollalo!” che è uno dei punti di forza di tutto il testo.
“Mi aspettavo lo sai …
Un rapporto un po’ più normale!
Quale eventualità
Trovarsi una collocazione…”
Va bene, lui si aspettava un rapporto un po’ più normale, ma a questo punto tutto può succedere; e infatti Renato si chiede cosa potrà accadere nella strofa successiva.
“Ora spiegami, dai!
L’atteggiamento che dovrò adottare…
Mentre io rischierei
Di trovarmi al buio fra le braccia lui…
Non è il mio tipo!
Lui chi è…”
Eh beh… qui si tira un cazzotto da stendere sul tappeto di un ring con quel “mentre rischierei di trovarmi nel buio fra le braccia di lui…”
“Il triangolo, no!
Non lo avevo considerato…
D’accordo, ci proverò…
La geometria, non è un reato…
Garantisci per lui?
Per questo amore un po’ articolato?
Mentre io rischierei
Ma il triangolo io lo rifarei!
Perché no? Lo rifarei!
Lui chi è…
Ehi, a loro! Dico loro… Chi sono…”
Ed ecco finalmente arrivare il titolo, piazzato proprio sul finale… ed è un titolo pazzesco, che meglio non potrebbe sintetizzare tutto il test; inoltre quella “geometria non è un reato” è lo stato dell’arte, insieme a “per questo amore un po’ articolato…”



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