La “data zero”, venerdì 24 marzo, del mini Tour 2017 di Sergio Sylvestre, si è svolta a Crema, nel Teatro cittadino, il San Domenico, abituato da tempo ad ospitare agevolmente diverse “Date Zero”.
Il Teatro, quasi 400 posti a sedere, era pienissimo e le persone, di ogni fascia di età, hanno partecipato cantando e applaudendo calorosamente per tutto lo spettacolo. Sergio, una montagna di timidezza ed una voce importante, è riuscito a portare avanti la serata agevolmente.
Gli altri componenti della band erano Andrea Torresani al basso, Fabiano Pagnozzi alle tastiere e Andrea Polidori alla batteria.
La scaletta della serata – che gentilmente Sergione ci ha autografato – riportava i brani dei due dischi pubblicati dal big boy, oltre agli omaggi fatti a Giorgia e Stewie Wonder.
E’ ovvio che il meglio Sergio lo regala quando interpreta canzoni dal gusto soul e nella sua lingua madre. La versione di “Vorrei la pelle nera”, riarrangiata senza fiati, non è il massimo e anche quando propone “Quando una stella muore” non è proprio a suo agio, anche se ringrazia Giorgia dicendo che per lui “è come una sorella”. Ed è infatti proprio di Giorgia il testo del brano che Sylvestre ha proposto all’ultimo Sanremo.
É di questi giorni una specie di querelle sul valore dei cantanti usciti dai talent. Sergio, vincitore di Amici 2016, è sicuramente ancora acerbo, ma la voce c’è ed è anche carismatica.


Come molti degli ex allievi di questi programmi televisivi, ha solo bisogno di qualcuno che lo tenga per mano per consigliarlo al meglio. Più che scagliarsi gratuitamente contro questi ragazzi, direi che forse bisognerebbe aiutarli nel cercare le proprie qualità e la propria via, invece che gettarli nell’arena in pasto ai leoni.
Comunque, è stato un bel finale la serata con la magnifica “Hallelujah”: tutto il teatro era in piedi e lui ha ringraziato, come un bambino a cui hanno regalato il giocattolo più bello del mondo.
Prossime tappe del Tour: Roma giovedì 30 marzo e Milano ai Magazzini generali, venerdì 31 marzo.
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