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La lunga storia della proprietà dell’Edizioni delle canzoni dei Beatles dal 1963 fino ai giorni nostri

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di Claudio Ramponi

Per comprendere meglio l’intera vicenda bisogna fare un salto nel passato e conoscere di un personaggio chiave: Dick James.
Nato a Londra nel 1920, quinto figlio di una famiglia di profughi polacchi di origini ebraiche, all’età di 15 anni abbandona gli studi per intraprendere la carriera di cantante, portata avanti anche durante il secondo conflitto mondiale in un’orchestra del Corpo Sanitario delle Forze Armate.

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Dick James – Crediti Foto GettyImage

Dopo la guerra effettua alcune registrazioni per la Decca, la BBC, ma soprattutto per la Parlophone dove conosce George Martin, il futuro produttore dei Beatles.
Ottiene il suo maggior successo con la sigla dei telefilm di Robin Hood nel 1955, ma vuoi per l’incipiente calvizie, vuoi per il cambiamento dei tempi e dei gusti musicali del pubblico, nel 1959 abbandona la carriera di cantante per dedicarsi alle edizioni musicali.

Il primo brano di potenziale successo che gli capita fra le mani è “How do you do it” di Mitch Murray che propone all’amico George Martin, il quale a sua volta la propone ai Beatles come secondo singolo dopo il poco esaltante risultato di “Love me do”; questi, assai controvoglia, ne registrano una versione piuttosto scialba, dato che vorrebbero proporre brani di propria composizione.

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Un po’ indispettito, George Martin li rimbecca dicendo che quando saranno in grado di scrivere brani al livello di “How do you do it” se ne potrà parlare, e loro tirano fuori dal cilindro una versione rivista e corretta di “Please please me” che gli avevano già fatto ascoltare in precedenza, ma con un arrangiamento diverso ed un ritmo più lento, tipo una ballata alla Roy Orbison.
George Martin ne rimane impressionato, registra il brano e lo fa ascoltare a Dick James che lo vuole mettere in edizione.

Brian Epstein, il manager dei Beatles, è perplesso: Dick James è un piccolo editore e non crede che possa promuovere adeguatamente i suoi ragazzi, ma questi con una semplice telefonata, durante la quale mette sul piatto del giradischi “Please please me”, gli procura un’apparizione televisiva nel programma “Thank your lucky stars” e lo convince.

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George Martin, Dick James, Brian Epstein

Addirittura Dick James, con molta lungimiranza, propone a Epstein di costituire una società editrice dedicata alle composizioni di Lennon-McCartney, la Northern Songs Ltd. della quale si riserva il 50%, mentre il restante 50% viene ripartito con un 20% ciascuno a John e Paul ed il 10% allo stesso Brian Epstein. Siamo agli inizi del 1963 e prende il via una storia destinata a diventare leggenda.

Nel 1968, un po’ per per il malcelato rancore nei suoi confronti da parte dei Fab Four che assai ingratamente mal tolleravano il fatto che lui si fosse arricchito con le loro composizioni, un po’ perché gli stessi erano ormai ai ferri corti fra di loro, lasciando presumere un prossimo scioglimento, ma soprattutto perché nel frattempo aveva individuato una nuova coppia di autori che gli avrebbe dato ulteriori grandi soddisfazioni e soldi a palate (Bernie Taupin e Reginald Dwight, più conosciuto come Elton John), Dick James decide di finanziarne il lancio mettendo all’asta la sua quota della Northern Songs Ltd.

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Elton John, Bernie Taupin, Dick James

I Beatles, o meglio John Lennon e Paul McCartney, fanno la loro offerta che però viene superata da quella della ATV Associated Television, una società presieduta da Lew Grade, potente magnate e pioniere delle telecomunicazioni.

Passa il tempo ed arriviamo agli inizi degli anni ’80.
Racconta Paul McCartney di aver ricevuto, un giorno di Natale, una telefonata da Michael Jackson  e di averlo scambiato per una fan, trattandolo con una certa sufficienza fino a quando non si rese conto di chi si trattasse in realtà.

Michael gli disse che voleva scrivere qualche successo con lui (aveva già incluso la canzone di Paul “Girlfriend” nel suo album “Off the wall”) ed a Paul, che stava riscuotendo un gran successo mondiale in coppia con Stevie Wonder col brano “Ebony and Ivory”, parve una buona idea.
La collaborazione si concretizza con la realizzazione di “The girl is mine”, “Say, say, say” e “The man” e durante le registrazioni Michael chiede a Paul un consiglio su come investire i propri sempre più ingenti guadagni derivanti dalle vendite discografiche.

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George Martin, Paul McCartney, Michael Jackson – Crediti Foto MJPhotosCollectors.com

Paul gli rivela di aver appena acquistato l’intero catalogo delle opere di Buddy Holly e gli consiglia d’investire a sua volta in edizioni musicali.

Al che Michael gli risponde “Hey, allora investirò comprando le tue canzoni” che Paul interpreta come una battuta di spirito…

Nel frattempo Lew Grade viene a trovarsi in crisi di liquidità per i costi di produzione del film “Raise The Titanic” e decide di mettere in vendita la ATV Associated Television, la società che aveva acquistato da Dick James la quota del 50% della Northern Songs Ltd.
Paul McCartney cerca di mettersi d’accordo con Yoko Ono per riappropriarsi del pieno controllo sul repertorio Lennon-McCartney, ma Yoko suggerisce di offrire la metà del prezzo richiesto (20 milioni di sterline). L’offerta non viene accettata e l’ATV Associated Television viene rilevata dall’uomo d’affari australiano Robert Holmes à Court, che però due anni dopo, nel settembre del 1984, decide di rimetterla sul mercato.
A Paul McCartney e Yoko Ono viene offerto di esercitare il diritto di prelazione, ma entrambi nicchiano perché ritengono esorbitante il prezzo richiesto, mentre Michael Jackson, che non aspettava altro, accetta senza fiatare ed il 10 agosto 1985 si aggiudica l’intero pacchetto per 47,5 milioni di dollari.

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Nel 1991 la CBS Records, casa discografica di Michael Jackson, viene ceduta e cambia la denominazione in Sony Music Entertainment.
In seguito al successo di questa operazione, la compagnia giapponese decide di diversificare il proprio raggio d’azione estendendo i propri interessi a film, giochi multimediali ed edizioni musicali, e sottopone a Michael Jackson un’offerta di 90 milioni di dollari per il 50% dell’ATV attraverso una fusione con la Sony Music.
Michael accetta, diventando così uno dei maggiori azionisti della Sony e la nuova compagnia assume la denominazione attuale di Sony/ATV Music Publishing.

Nel 2006 la SONY riesce a prendere il controllo operativo della Sony/ATV Music Publishing ed ottiene un’opzione a tempo indeterminato per l’acquisto di metà della quota di Michael Jackson fissandone il prezzo a 250 milioni di dollari.

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In seguito alla morte di Michael Jackson nel 2009, circolarono indiscrezione secondo le quali Michael avrebbe lasciato un testamento in cui destinava a Paul McCartney l’intero catalogo dei Beatles, ma più tardi venne comunicato che la Sony/ATV Music Publishing avrebbe mantenuto il controllo sulle canzoni dei Beatles (leggi nostro articolo in merito).

Alcuni anni dopo (nel 2013) Paul McCartney e Yoko Ono avviano le pratiche che gli consentiranno di cominciare a reclamare i diritti sulle canzoni dei Beatles nel 2018, appellandosi al Copyright Act del 1976 secondo cui la proprietà delle canzoni scritte prima del 1978 torna all’autore dopo 56 anni.
In ogni caso Paul e Yoko o i loro eredi potranno reclamare i pieni diritti di tutte le canzoni dei Beatles a partire dal 2026.

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