Sono lontani i tempi in cui il Re del Pop, Michael Jackson, dichiarava guerra alla Major di Tommy Mottola, presidente all’epoca della Sony Music. Ne è passata di acqua sotto i ponti e non solo l’acqua, ma anche il “cadavere” dello stesso artista, visto che dopo la sua morte i suoi eredi hanno raggiunto un accordo proprio con la Sony per la cessione di un vero e proprio tesoro, costituito da un catalogo di edizioni musicali contenente più di due milioni di canzoni.
Agli inizi degli anni ’80 Jackson, dietro consiglio di Paul McCartney, iniziò ad investire sulle edizioni musicali, e cominciò proprio con i diritti dei brani dei Beatles, lasciando fuori proprio lo stesso McCartney, non volendolo come socio.
Acquistò l’ATV (società di edizioni musicali tra i più grandi al mondo che possedeva tutte, o quasi, le canzoni scritte da Lennon & McCartney nel periodo dei Beatles) per più di 40 milioni di dollari, una società che è, tra le altre, parte integrante della Sony/Atv, la stessa che ieri, per 750 milioni di dollari, ha acquistato dagli eredi di Jackson tutte le edizioni che furono di Michael. E’ importante precisare che la Sony, di quelle edizioni, ne possedeva già il 50%.
C’è da chiedersi se l’operazione si sarebbe comunque fatta e conclusa se Michael fosse stato vivo. Probabilmente si, perchè questa traslazione, con queste cifre, sarebbe stata una sorta di rivalsa per l’artista, visti gli enormi debiti che aveva accumulato negli ultimi anni. Basti pensare che la società che gestiva la sua eredità era indebitata per circa 500 milioni di dollari.
Ora i debiti potranno essere azzerati e la differenza sarà versato su un fondo fiduciario intestato ai tre figli, Prince Michael (19 anni), Paris Michael Katherine (17 anni), Prince Michael II – Blanket (14 anni). I figli, inoltre, continueranno a detenere il 10% delle edizioni della Emi Music Publishing e i diritti sulla Mijac Music (società che amministra le canzoni di Michael Jackson , compresi i master di tutte le sue registrazioni).
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