Da Fonte Wikipedia: Il cielo in una stanza è un stata composta dal cantautore Gino Paoli, pubblicato la prima volta per l’interpretazione di Mina nel 45 giri Il cielo in una stanza/La notte e nell’album omonimo. Nello stesso anno, ma successivamente, fu pubblicato anche dal suo autore sul singolo Il cielo in una stanza/Però ti voglio bene e nel 1961 nell’album omonimo.
Come raccontato dallo stesso Paoli, il testo descrive l’incontro con una prostituta avvenuto in un bordello di Genova riconoscibile dal “soffitto viola”.
Nonostante l’argomento trattato, è considerata una delle più rilevanti espressioni della canzone d’autore italiana e un capolavoro artistico. L’immagine di alta poesia, che evoca l’atto d’amore consumato nella stanza col soffitto viola, trasfigura circostanze e ambienti. La raffinata melodia, inizialmente lenta e confidenziale, conduce gradatamente verso spazi infiniti e trasognati raggiungendo il massimo dell’intensità musicale e poetica, per poi tornare nel finale all’intimità iniziale.
Come potete notare il testo della canzone è molto breve, ma il suo contenuto lo dilata fino al punto da seguire la melodia in modo perfetto, cucito su di essa come una seconda pelle…
Quando sei qui con me
Questa stanza non ha più pareti
Ma alberi,
Alberi infiniti…
Paoli entra subito nel merito, descrivendo il luogo in cui si trova: una semplice camera da letto che, grazie alla presenza di una donna, la stanza stessa non ha più pareti intorno, ma solo alberi… e gli alberi sono infiniti, dunque fantastici, come possono apparire solo in un sogno.
Quando sei qui vicino a me
Questo soffitto viola
No, non esiste più…
Paoli prosegue aggiungendo un tocco di colore che, considerando i tempi in cui questo capolavoro è stato scritto, era avanti anni luce, e lo è ancora rispetto alle cose che si sentono oggi… “perché il soffitto diventa improvvisamente viola…”
Io vedo il cielo sopra noi
Che restiamo qui, abbandonati
Come se non ci fosse più
Niente, più niente al mondo…
Ed ecco arrivare il cielo e la stupenda sensazione di sentirsi abbandonati, lontani da tutto e a tutti…
Suona un’armonica
Mi sembra un organo
Che vibra per te e per me
Su nell’immensità del cielo.
Per te, per me
Nel cielo
In tutto questo tripudio di alberi infiniti, di soffitti viola e sensazione di isolamento, irrompe il suono di un’armonica… forse proveniente da una stanza vicina, oppure nella strada sottostante, che all’autore sembra il suono di un organo, cioè un suono decisamente amplificato… un suono che vibra… e forse qui c’è anche un riferimento erotico… perché lo sentono entrambi… lassù nel cielo…

Gino Paoli – Il cielo in una stanza -Live radio italia
Written by Gino Paoli • Copyright © Universal Music Publishing Group
Facebook Comments