“Che fine ha fatto Lady Gaga?”
Non è il titolo di un remake del cult movie che vedeva Joan Crawford vittima della sorella sadica e pazza Bette Davis.
“Che fine ha fatto Lady Gaga?” è la domanda che mi sono fatto ascoltando proprio l’ultimo album, Joanne, titolo ispirato dal nome di una zia dell’artista, deceduta nel 1974 a soli 19 anni. Inoltre il secondo nome all’anagrafe della Germanotta è proprio Joanne.
Premetto che sono un “non critico musicale”, e che senza pretesa di imparzialità o specifica competenza musicale, da appassionato della pop music, in base alla mia educazione alla bellezza, scrivo questa “non recensione”, così come mi ha offerto di fare la redazione di FMD – Faremusic.it.
Per dire cosa? Che, fatta eccezione per il (deludente) singolo di lancio, Perfect Illusion (di cui FMD ha parlato in un precedente articolo) – una specie di pop rock troppo morbido per essere rock e troppo noioso per essere pop -, quello che le mie orecchie hanno ascoltato sono delle tracce che tentando di essere country pop con atmosfere folk, non divertono, non fanno ballare, non fanno pensare o commuovere. Non fanno niente.
Nonostante il produttore sia Mark Ronson (ex Amy Winehouse, tanto per intenderci) Joanne è un insieme di sonorità scontate, poco interessanti, accompagnate da una voce potente, ma spesso troppo presente (difetto da sempre evidente in Gaga, che tratta con sgraziata prepotenza ogni canzone). E basterebbe fermarsi qui, senza andare a fare le pulci a delle canzoni che lasciano l’orecchio tra la noia e l’indifferenza. Senza considerare che il prossimo singolo, A-Yo, sicuramente non solleverà Joanne dalla nube di indifferenza generale in cui è già precipitato. Eppure, da non estimatore dichiarato, mi chiedo perchè il “fenomeno Gaga”, partito sicuro di rivoluzionare il pop, si sia in meno di un decennio autoconsumato, così depotenziato?!
Vero è che il pop in generale oggi non è più sede di innovazione e sperimentazione, ma delle tante speranze di nuovo mito della musica nate a inizio carriera, album dopo album, poche erano rimaste in vita. Almeno fino a Joanne: il colpo di grazia per le ultime sopravvissute. Chissà, sarà stato forse darsi quel compito impossibile e un po’ arrogante di entrare subito nella mitologia del musica, fatta di divinità imperiture e innominabili? In questo tempo invece così orizzontale, che rende istantaneamente divino ogni mortale, e mortale ogni divino. O sarà stato l’avere pensato a un certo punto di essere davvero un’opera d’arte uscita dalla factory di Warhol? Sarà stato questo a bruciare il combustibile di Gaga? Il suo puntare verso le stelle, mostrando però da un certo momento in poi risultati che invece andavano inesorabilmente verso il basso, verso il già sentito e visto, riproposto, peggiorato e negato con presunzione?
Mi sono un po’ perso in altri discorsi, torno quindi al suo ultimo album per chiudere questa “non recensione”. Ma non voglio finire dicendo che è tutto da buttare, sarebbe poco credibile. Anche perchè intendiamoci, Joanne non è brutto, è solo molto insignificante e noioso. E poi, perfino nei film peggiori ci sono quei trenta secondi che ti fanno pensare “però quella scena è stata carina”. In Joanne i trenta secondi sono 3 minuti, quelli della title track “Joanne”: voce sottile, a tratti incrinata, piegata sotto le parole (e non prepotentemente sopra come sempre). Una chitarra, e una ragazza che parla a se stessa in una country ballad intimista ed emozionante. Bella, davvero, ma non basta. Nemmeno ascoltare questa canzone spegne la mia domanda: “Che fine ha fatto Lady Gaga?”.
Forse la risposta è lì, nell’immagine poco originale di copertina. Tolti gli eccessi, (ma non la presunzione), i primati (che non arrivano più da tempo), tolta l’icona (se mai lo è stata), Lady Gaga non c’è più. E’ rimasto un profilo di ragazza con un cappello da cowboy rosa in testa. E’ rimasta Joanne, una ragazza che canta, bene, come tante che cantano, bene. Una ragazza di cui oggi continuiamo ancora parlare solo perchè un tempo è stata lei, Lady Gaga: il presunto, annunciato e mai realizzato futuro mito della musica.
Questa la Tracklist di Joanne:
Diamond Heart
A-Yo
Joanne
John Wayne
Dancin’ in Circles
Perfect Illusion
Million Reasons
Sinner’s Prayer
Come To Mama
Hey Girl (feat Florence Welch)
Angel Down
Grigio Girls
Just Another Day
Angel Down (Work Tape)
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