Una voce, una donna, un’emozione, lei è Arisa.
Comunque andranno le cose per me lei ha già vinto il Festival per le ragioni, molto semplici, che ora vi dirò: prima di tutto la canzone. Non grido al miracolo, ma è senza dubbio la migliore ascoltata sia come musica che come testo. Dunque un bravo all’autore.
Secondo: Arisa è viva dentro, ti trasmette senza filtri quella che è, non si nasconde, non mente e questo arriva.
Terzo, il timbro della voce e la tecnica. Due elementi che lei gestisce con una facilità che le permette di poter cantare quasi tutto. Anzi, forse proprio tutto. Indimenticabile una sua versione di “E penso a te” che mi lascio’ sbalordito.
Dunque, Arisa, io ti ringrazio per aver reso credibile, con la tua presenza, questo Festival di plastica. Ti auguro ogni bene per la tua vita artistica d privata, perché te lo meriti. Pazienza se non vincerai, moralmente sarai comunque la trionfatrice di questa edizione.
Un abbraccio
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