Sento voci che girano, che non riguardano solo Mara e me, ma anche altri produttori che, in passato, hanno collaborato al successo, certe volte addirittura enorme, di tanti cantanti.
Pur avendo cercato, in tante occasioni, di capire il perché le cose sono andate in un certo modo, mi rendo conto che più mi ci impunto e più mi accorgo che ogni storia è diversa dall’altra. Ma questo vale anche per chi non è riuscito a realizzarsi compiutamente, e diventare quel che si dice comunemente un “numero uno“.
Ho spesso parlato di meccanismi misteriosi, che esistono in tutti i settori. Anche in TV, nel teatro, nel cinema.
Vi faccio un piccolo esempio, quello di Charles Aznavour, che era piccolo, brutto, e perfino armeno. Cioè era totalmente fuori dagli schemi classici dei discografici francesi dell’epoca. Ebbene, se una sera non avesse avuto la fortuna che ad ascoltarlo, ci fosse stata l’immensa Edith Piaf, probabilmente Aznavour non avrebbe mai fatto la carriera che tutti conosciamo.
Ma il destino ha voluto che a quel provino ci fosse la grande Piaf, che ascoltandolo impazzì per la sua voce. E in effetti la voce di Aznavour e’ unica. Fu lei a instradarlo, a dargli il coraggio di insistere e andare avanti. Ma se non ci fosse stata la Piaf, cosa sarebbe successo di Aznavour?
Forse lo avrebbe scoperto qualcun altro, direte voi. Già, però questo non potrà mai essere dimostrato. La prova certa è che la presenza della Piaf quel giorno ha determinato il destino di Aznavour. Diversamente le cose sarebbero potute andare molto diversamente.
Tutto questo per ricordare che i produttori, o gli addetti ai lavori, non sono dei maghi che con una bacchetta magica inventano un artista. L’artista c’è, l’abilità e la perizia del produttore anche, poi… il tutto si riduce a quel meccanismo segreto celato fra le stelle.
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