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mercoledì, Ottobre 9, 2024

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Un ricordo di Bigazzi guardando il Festival

di  Alberto Salerno
Un ricordo di Giancarlo Bigazzi.

Ieri sera, mentre guardavo il Festival, mi é venuto in mente Giancarlo Bigazzi, e tutti i grandi successi che lui ha scritto e che Sanremo ha consacrato. Vi confesserò che ho sempre provato una sana invidia per Giancarlo, per la sua capacità di creare canzoni con una genialità che mi sembra sempre poco riconosciuta.

Ricordo che Giancarlo suonava, male, il pianoforte, ma riusciva sempre a creare delle melodie da paura, sì, avete capito bene, molte canzoni da lui scritte portano la sua firma anche per la parte melodica.

Come autore di testi, poi, è fuori discussione, un numero uno assoluto. In ogni modo, sono qui per raccontarvi un episodio che mi è stato a sua volta raccontato, scusate il bisticcio di parole, da Gianna Bigazzi, la moglie di Giancarlo.
Eravamo al Forte lo scorso anno, e lei ci è venuta a trovare ai Bagni, e ovviamente ci siamo messi a parlare del toscanaccio doc. Parliamo del più e del meno e a un certo punto Gianna salta fuori con la storia di come è nata “Ti amo”.

Giancarlo raramente usciva, anzi proprio odiava andare da qualsiasi parte, non era un mondano, ma Gianna riesce a tirarlo fuori di casa per portarlo una sera a teatro a vedere “La Gatta Cenerentola” di Roberto De Simone, che all’epoca era un grande successo in tutta Italia.

Dunque molto a malincuore Giancarlo va a vedere questa opera teatrale e rimane fulminato dalla scena del “Ballo delle Lavandaie”, che tra l’altro è una delle cose più belle di questo musical. Tornano a casa sotto la pioggia e Giancarlo, ancora con il cappotto addosso, va nel salone dove ha un pianoforte a coda.
Gianna gli ricorda che è tardi e che dovrebbe andare a letto, ma lui non ne vuole sapere,  sul pianoforte comincia a pestare il dito riproducendo,  a modo suo, proprio il ritmo del “Ballo delle Lavandaie”… “tum… tum… tum… tu tu tu tu tum tum…”.

Gianna rassegnata va a dormire e quando si risveglia alle otto della mattina dopo, scende in salone ed entra in un mare di nebbia, per le sigarette fumate da Giancarlo durante la notte, ancora con il cappotto addosso, che canta parole buttate lì… sempre sul ritmo della notte precedente… “Ti…a-mo… Ti… a-mo…”.

Ora, capite la genialità di quest’uomo? Da un musical, lontano mille miglia dai suoi gusti, lui è riuscito a cogliere l’essenza che gli interessava e trasformarla in una canzone pop che poi ha fatto il giro del mondo. Ecco chi era Giancarlo Bigazzi.
Ciao Giancarlo, ricordarti ieri sera è stato molto più bello del Festival.

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