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venerdì, Ottobre 4, 2024

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Rossana Casale torna con un tributo a Joni Mitchell e riceve una candidatura al Tenco

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Grande ritorno di Rossana Casale ad un anno di distanza da “Trialogo”, con Grazia Di Michele e Mariella Nava. Questa volta si tratta di un tributo a Joni Mitchell dal titolo “Joni”, recentemente candidato al Tenco.
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Incontriamo telefonicamente Rossana, accomunati dal torrido caldo di questo luglio.

Il tuo interesse per Joni Mitchell risale al suo primo periodo, quello west coast, delle collaborazioni con musicisti come “Crosby Stills Nash & Young” o a quello successivo targato Pastorius e Mingus?

Al primo periodo, pensa che feci l’esame di ammissione al Conservatorio di Milano con “Woodstock”… Io seguivo tanto Carole King, ho letteralmente consumato “Tapestry”, sono ovviamente passata a James Taylor e successivamente ho avuto una sorta di folgorazione per Joni, la sua vocalità, la chitarra acustica, il suo universo compositivo: il botto è stato l’album “Blue”. Successivamente ho continuato a seguirla per tanti anni nelle sue peregrinazioni artistiche, nelle collaborazioni e nelle ispirazioni che si sono succedute e che hanno dato vita ai suoi album per tutti gli anni ’70 e oltre.

A cosa è dovuta la riscoperta di Joni, dopo tanti anni in cui la tua lunghissima carriera si è snodata attraverso tantissime esperienze, tra cui altri tributi come quello a Billie Holiday, a Gaber, a Brel?

L’occasione è arrivata dal mio lavoro in Conservatorio, insegno oramai da tanti anni e attualmente ho l’incarico a Parma, triennio pop: didatticamente ho sempre fatto tanto riferimento a Joni, anche con progetti specifici, per cui ad un certo punto ho avvertito proprio l’esigenza di riscoprirla; per noi musicisti riscoprire significa studiare l’artista e cantare, e così è stato. Pensa che avevo lo studio già fissato per un altro lavoro, ho dovuto cambiare programma e fare tutto in tre settimane, organizzarmi con i musicisti, repertorio, parti, prove etc.

rossana casale

Domanda scontata: tutto “live”?

Ci mancherebbe altro…

Questo discorso ci porta alla situazione attuale della musica pop in Italia: come ti trovi ad insegnare, considerando che quello che i ragazzi ascoltano in giro perlopiù non è che sia esattamente ricchissimo di contenuti musicali?

No no, anzi è proprio povero. Ma in Conservatorio arrivano invece ragazzi di buon livello, con buone conoscenze e che una volta dentro studiano tantissimo. Le materie sono tante, è un forte impegno per loro ma si dedicano con costanza e passione, sono molto soddisfatta e gratificata. Di mio cerco di agire controcorrente rispetto alla tendenza attuale, cerco di mettere in atto una politica di studio e ricerca della bellezza e della poeticità, privilegiando i contenuti musicali di qualità.

Riesco anche a operare in collaborazione con altri dipartimenti del Conservatorio con buoni risultati.

C’è una bella differenza rispetto a quando hai cominciato tu… non c’erano certo i corsi di Pop o Jazz in Conservatorio.

No no, sicuramente, infatti io studiai di tutto, oltre un breve periodo di canto lirico pure musica elettronica…

C’è da dire che però l’ambiente milanese di metà anni ’70 era veramente ricchissimo di stimoli, potevi avere a che fare con artisti da Mia Martini a Cacciapaglia, da Maurizio Fabrizio alla PFM. Pensa che ho fatto anche un Eurovision Contest con Albano, che in quel periodo era legato al Clan di Celentano, tramite Detto Mariano.

C’era un fervore pazzesco, ho conosciuto tantissimi musicisti e lavorato nelle situazioni più disparate.


Che dire invece del periodo attuale?

Credo che ogni periodo artistico rispecchi la situazione generale.

Purtroppo quella in cui stiamo vivendo è malata, la superficialità è imperante, siamo schiacciati da una grave crisi economica, abbiamo una guerra ai confini di casa.

I ragazzi sono confusi, non vedono un futuro, delle prospettive chiare, io ho un figlio e ti parlo a ragion veduta; lungi da me criticare in modo sterile tipo signora benpensante, dal divano di casa, semplicemente trovo utile osservare e cercare di capire.

Nello specifico, spesso le rivoluzioni musicali hanno avuto luogo a seguito di eventi importanti, chissà che non debba succedere qualcosa…

Ti ho trattenuta tanto, con questo caldo, spero che ti trovi in una situazione confortevole

Sto davanti al mare, da qualche anno mi sono trasferita qua a Viareggio da Roma, dove è rimasto mio figlio che ormai vive da solo; è stata una scelta di vita, giro in bicicletta, vivo con serenità e relax le mie cose. C’è vita.

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