È uscito il 10 febbraio su tutte le piattaforme digitali “Ti devo parlare”, il nuovo singolo di Gina Rodia, cantautrice irpina con all’attivo 14 singoli e 2 album oltre alle tante collaborazioni come corista e autrice per diversi musicisti del panorama indipendente. Una vita dedicata alla musica con la voglia di rinnovarsi e creare sempre nuove sinergie.
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Abbiamo incontrato l’artista per una intervista
In questo singolo ti riascoltiamo in una veste più intimista e cantautoriale. Cosa è cambiato?
“Questo singolo apre un capitolo nuovo della mia vita, come musicista e come persona. Il 2022 infatti è stato per me un anno molto difficile. Prima la perdita di mio padre, poi la scoperta della malattia di una persona cara. Fatti che mi hanno messo di fronte ad emozioni contrastanti. Da un lato la consapevolezza della nostra decadenza in quanto esseri umani, dall’altra la necessità di riemergere dal buio e trovare una via di fuga. Per me quella via di fuga è sempre stata la musica anche se stavolta il racconto delle mie emozioni passa necessariamente attraverso una dimensione più intimista e riflessiva.”
E in quale dimensione ci porta questo disco?
“Credo che chiunque, almeno una volta nella vita, abbia pronunciato o ascoltato queste parole “Ti devo parlare”. Spesso suonano come un macigno per chi le ascolta e preludono sempre ad un momento di confronto che uno dei due, il più delle volte, cerca di evitare. Questo dialogo può avvenire anche con noi stessi, quando, l’arte sottile della nostalgia, si insinua nei nostri pensieri e guardando indietro, ci rendiamo conto che qualcosa è cambiato. Credo che ognuno, ascoltandolo, troverà la propria dimensione e ne rimarrà colpito come “da un colpo di cannone, ma una cosa è certa, l’unica dimensione possibile nella quale l’essere umano trova conforto è quella dell’amore”.
Come già accaduto nella tua carriera, anche per questo singolo, hai collaborato con altri artisti.
“Credo che la collaborazione fra artisti sia la chiave di volta per essere meno “emergenti” e più “presenti” in questa marea di prodotti che vengono pubblicati ogni anno. Quando ho letto su Facebook il testo scritto da Luca Viviani, autore toscano che ha scritto meravigliose poesie e collaborato a diversi singoli di successo, mi è sembrato che avesse scritto quel testo per me e, anche se in apparenza sembrava lontano dal mio stile, ho composto la musica in poche ore. Devo molto a Luca, che oltre ad essere un autore di talento è anche un caro amico da diversi anni. Credo mi abbia fatto un grande regalo di cui, in quel momento, avevo bisogno”
Nella presentazione del disco hai parlato del disegno che avevi tracciato per questo singolo. Cosa intendevi?
“Quando scrivo un pezzo ho le idee molto chiare sul prodotto finale che voglio presentare al pubblico. Ovviamente il gruppo di lavoro con il quale produci deve avere la tua stessa visione e non sempre è facile. Per “Ti devo parlare” ho avuto la fortuna di collaborare con Silvio Masanotti, produttore, arrangiatore e chitarrista che ha saputo cogliere tutte le sfumature dell’arrangiamento che avevo in mente”
Com’è nata questa collaborazione?
“Ci siamo conosciuti grazie ad un amico e collega comune e poi ci siamo incontrati di persona al concerto di Samuele Bersani per il quale era impegnato come chitarrista, nel tour estivo. C’è stata subito una grande sintonia ed è stato stimolante vedere come, giorno dopo giorno, il tutto prendeva forma. Devo però dare il merito anche a mio marito, Mimmo Galasso che non solo mi ha aiutato nella stesura della musica, ma ha anche suonato il piano. Il suo costante supporto è fondamentale per me”
Il testo di questa canzone sembra raccontare di un cambiamento o di una consapevolezza acquisita.
“Il cambiamento è una costante della vita di ognuno di noi. Ogni giorno trasformiamo il nostro vissuto arricchendolo di esperienze, conoscenze e consapevolezze, ma c’è un unico grande punto fermo: l’amore. Possiamo guardare in tutte le direzioni o fare i conti con il nostro vissuto, ma quello che troveremmo è sempre e solo il bisogno di aggrapparci alle ragioni del cuore. Ci sono momenti della vita in cui prendi consapevolezza di tutto questo ma, è una presa di coscienza che acquisisci solo con la maturità.
Cosa porti con te dell’anno appena trascorso? Ti senti diversa come persona e come artista?
“Questa è l’era dell’effimero, dei processi nei talk, degli haters e del silenzio. Un mutismo che spesso spaventa. Credo che siamo cambiati tutti, in un modo o nell’altro, dopo la pandemia. Tuttavia, per mia natura, sono ottimista e ho fiducia in quella parte sana delle nuove generazioni che sono in controtendenza rispetto alla decadenza sociale di quest’epoca. Cosa porto con me? Il disincanto, la speranza e l’amore per la mia famiglia”.
Il nuovo lavoro discografico di Gina Rodia è edito dalla ApBeatEdizioni Musicali e distribuito da Pirames International.
Il video è stato girato da Alessio De Stasio.
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