È morto all’età di 94 anni, nella sua casa di Los Angeles, il pianista e compositore Burt Bacharach, uno tra i più importanti autori della storia della musica.
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La notizia è stata data dalla sua addetta stampa, Tina Brausam, che ha sottolineato che le cause della morte sono state naturali.
La sua genialità nel comporre melodie orecchiabili e composizioni che hanno vinto il tempo è paragonabile solo a quella di gente come John Lennon, Paul McCartney, Elton John, Carole King e pochi altri.
Bacharach era nato a Kansas City nel 1928 ed è stato pianista, arrangiatore e direttore del gruppo che accompagnava la grande Marlene Dietrich nei suoi spettacoli. Negli anni Cinquanta incontra il paroliere Hal David, e con lui collabora per venti anni scrivendo canzoni che hanno fatto la storia e che sono state cantate da artisti come i Beatles, Tom Jones, Dusty Springfield e tanti altri altri.
Compositore da più di 70 anni, è stato celebre per i suoi arrangiamenti inconfondibili, le sue melodie eleganti e raffinate. Al mondo e alla musica lascia un’eredità di centinaia di canzoni, tra cui “Walk on By”, “Do You Know the Way to San Jose”, “I say a little prayer”, cantata da Aretha Franklin e “What the world needs now Is love”, scritta per Jackie DeShannon. Per non parlare poi di Dionne Warwick, la sua interprete preferita, per cui scrisse capolavori quali “Alfie”, “I Say a Little Prayer”, “I’ll Never Fall in Love Again” e “This guy is in Love With You” e tante altre.
Burt Bacharach è stato otto volte vincitore dei Grammy, premiato compositore a Broadway per “Promises, Promises” e tre volte vincitore dell’Oscar per colonne sonore e brani vari, tra cui la colonna sonora di “Butch Cassidy and the Sundance Kid“, per la canzone “Raindrops Keep Fallin’ on My Head” e per “The Best That You Can Do” per il tema di “Arthur” con Dudley Moore e Liza Minelli.
Con lui il mondo della musica perde un pilastro, un maestro insostituibile che ha dato un contributo inimmaginabile alla cultura del ventesimo secolo.
Buon viaggio maestro…
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