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martedì, Dicembre 3, 2024

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In “Ritorno al futuro / Back to the future” Elisa mostra un grande rispetto per il suo pubblico – RECENSIONE

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Ritorno al futuro / Back to the future è il nuovo album di Elisa, grande protagonista al recente Sanremo, ben ventun anni dopo la vittoria con “Luce” e ormai venticinque dall’esordio con “Pipes and flowers”.
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La cantante di Monfalcone è sempre stata un personaggio atipico: grandi capacità vocali ma nessun atteggiamento divistico, attenzione per la produzione, per la composizione, per i testi, padronanza con l’inglese non solo come lingua ma riguardo al sentimento interpretativo. Questo suo ultimo lavoro dal titolo “Ritorno al futuro / Back to the future” è praticamente un doppio album, uno in italiano ed uno in inglese, bello corposo (forse troppo), in cui trovano spazio tutte le attuali cifre stilistiche della nostra, espresse efficacemente da testi mai scontati, sempre ben decrittabili e da un lavoro di produzione ricco di collaborazioni e molto variegato.

 “Ritorno al futuro / Back to the future” brano dopo brano

Apre “A tempo perso”, brano non banale pur all’interno degli schemi armonici più in voga attualmente; suoni molto grossi, ovviamente elettronica molto presente ma anche cori di colore etnico.

Segue “Seta”, un ballabile in cui ritmicamente non cala mai la tensione ma che contiene sviluppi melodici interessanti, come del resto il successivo “Come sei veramente”.

Finora il CD scorre piacevolmente tra energia interpretativa sempre gradevole e sensata, testi scorrevoli e ben studiati, niente di sorprendente armonicamente ma almeno non sempre lo stesso “giro”.

La sanremese “O forse sei tu” sfodera una strofa pericolosamente simile ad “I believe i can fly”, per un ritornello la cui tecnica compositiva ricorda quella delle canzoni che animano le messe: una melodia-armonia che si dipana pacificamente in modo che tutti coloro che non conoscono il brano riescano comunque ad accodarsi in qualche maniera o abbiano l’impressione di farlo, così da partecipare proficuamente alla celebrazione. Ha giustamente vinto il premio Bigazzi come migliore composizione musicale, mala tempora currunt.

Torniamo al ballabile con “Litoranea”, un funk disco molto carino e positivo, mentre con l’incipit della successiva “Quello che manca”, che sfoggia la partecipazione di Rkomi, il ritorno alle abusatissime atmosfere degli ultimi anni è veramente pesante, tra birignao e voce effettata.

Luglio” è una canzoncina gradevole che annovera l’ospitata di Giorgia, Elodie e Rochelle, se corredata di un video ad hoc la scia di “Asereje” è forse praticabile; segue “Come te nessuno mai”, che tenta di svoltare verso una dimensione più intimista: forse è un po’ antica ma premette ad Elisa di evidenziare ancora una volta le sue grandi doti vocali.

In “Non me ne pento” è molto interessante il dialogo tra estetica del suono digitale e scrittura di archi, nella successiva “Palla al centro”, ospite Jovanotti, l’atmosfera particolare della strofa e un ritornello coinvolgente rendono la composizione tutto sommato interessante.

Terzinato giro di Fa con coerenti digressioni per “Chi lo sa”, un tuffo in atmosfere retrò; chiusura della prima parte con “Quando arriva la notte”, che non aggiunge niente a quanto ascoltato finora.

Primo CD che appare massiccio: voce ed interpretazione ad alto livello e testi di buon peso, per un tentativo di conciliare un minimo di contenuti musicali con la necessità di tenere desta l’attenzione e la gratificazione di orecchie non particolarmente raffinate. Grandissima cura nella produzione e negli arrangiamenti.

elisa

In apertura del secondo disco spicca subito “Show’s Rollin’”, molto definito nei suoi echi gospel, mentre il successivo “Let Me” evoca nella strofa qualcosa delle atmosfere dei Pink Floyd ma nel ritornello si trasforma in un plasticone anni ’80.

Nuovamente un andamento terzinato per il terzo pezzo “Drink To Me”, ambientazione molto british e ancora buona cura per le parti vocali; segue un cambio timbrico radicale con l’incipit di pianoforte di “On Me”, che poi si sviluppa in un altro bell’intreccio di voci. “I fell in the heart” è molto energico e coinvolgente ed ha qualcosa che ricorda il primo mondo di Elisa, quello degli esordi.

Ancora notevoli cori in “Ordinary Day”, e finalmente una chitarra acustica che alleggerisce tutto il sintetico sentito finora, seguita da “Tears My Roll Down Now”, una composizione che sfodera una stesura musicale di contenuto superiore rispetto al resto, giustamente arricchita anche da una sezione di archi. Forse il brano migliore del disco.

Fuckin’ Believers” è un onesto elettrorock mentre “Hope” mostra una produzione notevole per una composizione abbastanza banale; “Domino” invece è un’altra bella canzone.

C’è un certo squilibrio dal punto di vista della qualità delle composizioni, viene da pensare che forse qualcosa si potesse pure evitare, la dimensione totale del lavoro è veramente cospicua.

Like I Want You” è una canzoncina gioiosa, efficace e prodotta con mestiere; in “My Mission” ci sono ancora belle voci in evidenza, un aspetto sorprendente particolarmente positivo di questo CD. La successiva ben nota “Shout” esprime efficacemente cosa significhi cimentarsi con canzoni veramente significative, un segnale da non sottovalutare.

Il monumentale lavoro si chiude con “Fire”, brano di nicchia ma affascinante e con “Let It Go to Waste On Me”, bella canzone intimista valorizzata dagli archi.

Doppio CD impegnativo, che evidenzia un grande rispetto per il proprio pubblico da parte di Elisa, che spazia musicalmente in molteplici atmosfere ed ambientazioni sempre varie, affrontando con testi ben scritti tante tematiche in modo coinvolgente ed efficace. Dal punto di vista compositivo ad un primo ascolto forse appare più convincente il gruppo di tracce in inglese, idioma nel quale peraltro la nostra si trova perfettamente a proprio agio, come sempre. Vocalmente parlando la prestazione è sempre al top: tecnica, gusto, mestiere, sensibilità.
Sarebbe interessante sentirla cimentarsi prima o poi anche con un repertorio meno preoccupato del riscontro commerciale, sicuramente uscirebbe vincitrice.

elisa
TRACKLIST

Ritorno al futuro, cd 1:

A tempo perso

Seta

Come sei veramente

O forse sei tu

Litoranea

Quello che manca (feat Rkomi)

Luglio (feat. Elodie, Giorgia & Roshelle)

Come te nessuno mai

Non me ne pento

Palla al centro (feat. Jovanotti)

Chi lo sa

Quando arriva la notte

elisa

 

Back to the future, cd 2:

Show’s Rollin’

Let Me

Drink To Me

On Me (solo in digitale)

I Feel It in the Earth

Ordinary Day

Tears May Roll Down Now

Fuckin’ Believers

Hope

Domino

Like I Want You

My Mission

Shout (solo in digitale)

Fire

Let It Go to Waste on Me

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