Tutto pronto per l’evento che domenica 19 gennaio, a Bologna, andrà a chiudere la campagna elettorale delle Sardine.
«Sarà una manifestazione di arte e cultura» hanno fatto sapere gli organizzatori.
Stando alla scaletta definitiva, accanto agli Skiantos e all’ex ministro Fabrizio Barca, portavoce del Forum Disuguaglianze diversità, al pomeriggio di festa saranno presenti i Subsonica e Patrizio Roversi, gli Afterhours, Pif, i Modena City Ramblers e i Marlene Kuntz.
Marracash, rapper in testa alle classifiche con Persona, è atteso come ospite d’onore.
Sul palco di piazza VIII Agosto, anche Malavoglia, Altre di B, Contaminazione in cucina – Mario Ferrara, Joycut, Rumba de bodas, Moni Ovadia e Matilda de Angelis, Casa del vento, Bandabardò, Sandro Ruotolo, Terzo Segreto di Satira, Vasco Brondi, Vicini D’Istanti e Willie Peyote.
L’evento conclusivo della campagna elettorale delle Sardine, presentatesi da subito come “risvegliatori di coscienza” è davvero molto atteso: “Una grande festa regionale della democrazia, dell’arte, della musica e del pensiero”.
Si attendono almeno 20-30mila persone per assistere a un programma musicale/culturale di circa sei ore possibile grazie ai 70mila euro raccolti da tremila donatori in tre settimane di crowdfunding.
Andrea Garreffa, una delle sardine bolognesi insieme a Mattia Santori e Giulia Trappoloni, ha presentato così l’evento: “Faremo politica con l’arte e la cultura […] Tanti gli artisti che verranno a tiolo gratuito, e li abbiamo scelti perché sono stati sardine sin dalla prima ora“.
Il contagio delle Sardine, di piazza in piazza, non intende comunque fermarsi: “Le sardine – hanno concluso gli organizzatori – sono un’idea che ora cammina sulle gambe di molte persone”.
Intanto i ragazzi del movimento – nato in piazza Maggiore il 14 novembre scorso, in contemporanea alla convention leghista al PalaDozza – rinviano al dopo voto in Emilia Romagna ogni decisione sul loro futuro politico: “decideremo alla riunione nazionale dell’8 marzo“. Ne frattempo lanciano alcune proposte come quella di rendere identificabili i profili social e introdurre il Daspo per chi fomenta odio nei social, come avviene per chi è violento negli stadi.
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