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martedì, Dicembre 3, 2024

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PATRIZIO FARISELLI AREA OPEN PROJECT – UN CONCERTO STRAORDINARIO

Reduce da un trionfale concerto in Giappone, Patrizio Fariselli ha tenuto un concerto straordinario al Palazzo della Borsa a Milano nell’ambito della dodicesima edizione del Midnight Jazz Festival curato dal direttore artistico Giorgio De Leo, con la collaborazione di Monica Passoni e Dario Zigiotto, con il suo gruppo Area Open Project formato da Claudia Tellini alla voce, Caterina Crucitti al basso e Giovanni Giorgi alla batteria.

Patrizio Fariselli (piano, tastiere e suoni dallo spazio) è uno dei migliori musicisti al mondo, uno che dovrebbe avere un manager in grado di farlo suonare ovunque.

Abbiamo un talento straordinario, non solo musicista ma anche musicologo, uno che coniuga la musica alla storia, all’antropologia, alla scienza e all’ astronomia.

Capace di ricercare composizioni di 3000 anni fa e farle rivivere attraverso la sua immensa creatività. Della generazione degli anni settanta è sicuramente il migliore, quello che ha saputo coniugare l’elettronica al jazz, la world music al prog.

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Crediti foto Roberto Manfredi

Il concerto alla Borsa di Milano è stato presieduto da un omaggio a Demetrio Stratos curato dal giornalista e scrittore Giordano Casiraghi dove hanno partecipato musicisti, fotografi, scrittori e operatori culturali quali Eugenio Finardi, Fabio Treves, Roberto Masotti, Attilio Zanchi, Mario Giusti e Riccardo Bertoncelli, quest’ultimo “piccato” da una improvvisa quanto inaspettata accusa di Eugenio Finardi a lui rivolta.

E’ stato un “colpo di teatro” tipico di Finardi che ha ricordato persino la canzone “L’Avvelenata” di Francesco Guccini.

Bertoncelli, assai sorpreso, è stato costretto a replicare, giustificandosi che a quel tempo la critica giornalistica di tutti i protagonisti di Gong, rivista cult negli anni settanta, amava così tanto gli Area, al punto da recensire negativamente quello che secondo loro, era l’album meno riuscito degli Area: “Crac”, disco a mio avviso, fondamentale per ogni collezione discografica che si rispetti.

Ma Eugenio, non ha nemmeno ascoltato la replica, abbandonando la sala. Eppure era anche il suo compleanno, giorno di festa, per lui.

Di colpo, nell’ auditorium della Borsa di Milano, è avvenuto una sorta di viaggio nel tempo. Sembrava di essere tornati indietro ai prestigiosi anni della Cramps, di Re Nudo e della musica ribelle.

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Crediti foto Roberto Manfredi

Il tutto è avvenuto quando dietro di loro, sul grande schermo è apparso il manifesto del concerto avvenuto all’Arena di Milano nel 79 organizzato per raccogliere fondi per le cure a Demetrio Stratos, in clinica a New York.

Il cuore sul manifesto, era una pagina della classifiche del settimana “Sorrisi e Canzoni” accartocciata e stropicciata a dovere da Gianni Sassi, il più grande creatore e art director degli anni settanta.

Alle 21.30 è andato in scena il prodigioso concerto di Area Open Project che ha incantato il grande pubblico presente, alla fine tutto in piedi per una generosa quanto dovuta standing ovation.

Più che un concerto un autentico viaggio nel tempo. Claudia Tellini è una vocalist pazzesca, grande presenza scenica ma soprattutto una voce unica: timbro, potenza, estensione, anima, una capace di cantare in quattro-cinque lingue diverse.

Nelle mani di Fariselli è risorta come l’araba fenice nonostante avesse alle spalle una forte carriera di cantante jazz.

Quando ha interpretato ”Calling You”, la celebre canzone di Bob Telson, tema della colonna sonora del film “Bagdad Cafè” del 1987, ha fatto dimenticare persino l’interpretazione della cantante originale Jevette Steele. Mai sentita un’esecuzione così toccante, potente e struggente. Un capolavoro. In sala molti avevano gli occhi lucidi in preda all’emozione.

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Crediti foto Roberto Manfredi

E che dire del finale, quando dal cilindro geniale di Fariselli è scaturita una combinazione tra “ The Wind Cries Mary” di Jimi Hendrix e “Gioia e Rivoluzione” degli Area ? Pubblico tutto in piedi osannate a spellarsi le mani.

Resta un mistero tutto italiano, che Patrizio Fariselli sia un artista più noto all’estero che in Italia.

Non è bello fare confronti, anche perché Fariselli è talmente unico che non sarebbe neanche possibile farli, ma non si capisce per nessun motivo perchè i tanti promoter e manager dell’industria musicale italiana, non facciano una gara a rialzo per averlo in esclusiva.

Qui siamo nel puro mondo della musica colta, che però è più contemporanea e innovativa di una canzone rap.

Fariselli dovrebbe comporre le musiche per le colonne sonore dei film di Hollywood, partecipare a tutte le migliori rassegne internazionali di musica totale sparse sul pianeta.

Spero che prima o poi qualcuno se ne accorga davvero e colga il tuo immenso talento artistico. Per inciso al suo concerto c’erano individui di tutte le età, anche molti giovani e questo è un bellissimo segnale da cogliere al volo.

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