“The newspapers said, say what’re you doing in bed?
I said we’re only trying to get us some peace”
Primavera 1969. In The Ballad of John and Yoko, Lennon e la fresca sposa Yoko Ono immortalano così, in musica, parte della luna di miele appena trascorsa: per sette giorni, dal 25 al 31 marzo ’69, dalle nove di mattina alle nove di sera, i ‘signori Lennon’ hanno aperto alla stampa le porte della suite presidenziale dell’Amsterdam Hilton Hotel, dove soggiornano in attesa di volare a Vienna.
Frotte di giornalisti pronti a riprendere – chissà – una qualche scena di sesso della coppia più bizzarra della scena musicale mondiale, si trovano di fronte a un sit-in eccezionale: entrambi in pigiama, l’ex Beatles e signora inscenano un pacifico bed-in di protesta contro la guerra del Vietnam, cercando soltanto di ottenere un po’ di pace.
Le immagini dei due artisti tranquillamente distesi sul letto della suite a disquisire sull’importanza dell’amore universale, circondati da cartelli inneggianti alla pace, spalle appoggiate alla vetrata panoramica su una città che è il simbolo della rivoluzione culturale e sessuale europea degli anni Sessanta, fanno il giro del mondo.
Niente è lasciato al caso; è così che si entra nel mito.
“John e Yoko non si limitarono a occupare la camera” – riflette la storica dell’architettura Beatriz Colomina: “La riprogettarono come palcoscenico mediatico con un’immagine ben precisa in mente. Si comportarono come dei veri e propri architetti di quell’immagine”. (Domus 1026, luglio/agosto 2018)
“It’s just another bed in bed peace for peace and love. Imagine peace”.
Manhattan, NY, Bed-in del 14 settembre 2018.
Chi si è trovato a passare davanti al municipio di New York nel corso della mattinata deve aver pensato a una sorta di strambo déjà-vu: in mezzo a una marea di studenti, cartelli -citazione (“Bed Peace”, “Hair Peace”, “Imagine Peace”), in sottofondo una band che intona Imagine e, distesa su un grande letto di fronte all’edificio pubblico, Yoko Ono!
Accanto a lei, questa volta, l’iconico ex-Beatles Ringo Starr. Ai due si è unito anche l’attore/musicista Jeff Bridges. I tre hanno dato vita a un singolare remake della protesta del ’69 per sostenere le scuole pubbliche della Grande Mela.
“Che giornata incredibile, finalmente sono a letto con Yoko!“, ha scherzato il batterista dei The Fab Four mentre si univano al sit-in il sindaco di New York Bill De Blasio e il presidente del consiglio comunale Corey Johnson. Bridges era invece presente in veste di portavoce nazionale dell’organizzazione no-profit Share Our Strenght, impegnata nel programma di nutrizione per l’infanzia No Kid Hungry.
Il richiamo esplicito alla protesta del ’69 non deve stupire, vista anche l’attuale situazione politica conflittuale, di divisione e odio creata in questi mesi dall’arrogante presidente Donald Trump: quello appena svoltosi a Manhattan è stato un evento cardine della quinta edizione del Come Together: NYC, ritorno in scena del John Lennon Educational Tour Bus.
Studio di produzione mobile teso a garantire esperienze creative a studenti di ogni età, era entrato in azione per la prima volta nel 1998 per continuare a promuovere l’unità e la pace attraverso l’arte, così come voleva l’ex-Beatles.
“Forse John ci sta ascoltando”, ha concluso sorridendo la vedova di Lennon: “Dai una possibilità alla pace, ricorda che stiamo creando il mondo.“
Si ringrazia per il Video Reptv
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