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Sanremo 2018 e la conferenza stampa del Sindaco di Sanremo, i vertici Rai, il direttore artistico e i conduttori
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Conferenza Stampa movimentata, con presenze prestigiose come il Sindaco di Sanremo Alberto Biancheri che dichiara:
“Questi dati Auditel fanno bene alla nostra città, non ho parole per descrivere la bravura e la professionalità dei nostri conduttori d’orchestra; e poi l’orchestra vestita di bianco stava benissimo e sono stati molto bravi. Da un punto di vista finanziario, sostenere un’orchestra sinfonica è un impegno per la nostra città ma anche un orgoglio, e siamo felici di farlo se i risultati sono questi“.
A seguire prende la parola Angelo Teodoli direttore Rai:
“Questo è un Festival di artisti, sia nel prodotto che negli ascolti, Claudio Baglioni ha tessuto con maestria uno show a tutto tondo, partito benissimo con gli ascolti, un record degli ultimi 13 anni. Abbiamo raggiunto un picco straordinario con Fiorello e il suo Show e un secondo picco durante l’esibizione di Ermal Meta e Fabrizio Moro, ed esattamente alle ore 22:18 con il 57,94%. Paragonando tutto ciò all’evoluzione televisiva di oggi, sono dati davvero importanti. Abbiamo avuto un pubblico molto giovane, con molte donne, che hanno seguito il festival ottenendo i migliori dati dal 2005. Sanremo da 4 anni sta crescendo costantemente. Quindi la Rai sta ottenendo risultati sempre migliori e ne siamo felicissimi“.
La parola a Claudio Baglioni:
“Ringrazio gli addetti ai lavori del dietro le quinte; non avevamo mai visto un’aria così tranquilla rilassata nel backstage, cosa che ha portato anche a divertirci. Tutti dipingevano Sanremo come luogo del terrore puro, diventato mitico nel tempo come un mostro che spaventa. Siamo molto soddisfatti per aver contenuto gli incidenti di percorso, e del fatto che le canzoni sono state rispettate nella loro dignità. Ognuno alla fine del festival avrà come me una personale classifica… Mi faccio sempre prendere dall’emozione, ma riesco a guardare anche oltre: quando insieme al cuore si è messo anche la sapienza e il valore della propria bravura nella composizione di una canzone. Vedo tutti i visi soddisfatti, i complimenti si sprecano. Abbiamo cercato di riconciliare all’arte questo festival rendendolo Popolar Nazionale, come amo definirlo io, e ringrazio tutti quelli che ci hanno permesso di realizzare queste serate di successo“.
La parola ora passa a Michelle:
“Sono estremamente felice. Attendevo i dati dello share con trepidazione ma ieri eravamo già molto contenti perché si respirava un’atmosfera serena con tutti; anche con Duccio Forzano c’è molta sintonia. Ho visto che il fiore è stato messo da molti artisti sul palco, che hanno accolto il messaggio che volevamo lanciare… Stasera sarà per noi una serata molto bella senza mai abbassare la guardia… Ho una mamma molto severa che mi ha telefonato apposta stamattina dicendomi – ti devo veramente dire che questo festival l’ho guardato fino alla fine e le canzoni erano veramente belle- . Sono riscontri importanti perché quando una signora di 75 anni sta davanti al teleschermo per cosi tanto tempo, vuol dire che ha funzionato“.
Aggiunge Pierfrancesco Favino:
“… sono entrato come cubista e poi mi sono ritrovato guardando anche da fuori questa cosa. Penso sia uno spettacolo bello… non sono abituato a guardare i numeri ma alle soddisfazioni personali, e devo dire che sono molto soddisfatto“.
Prende la parola per un istante Claudio Fasulo:
“C’è un lavoro autorale molto importante e ben fatto. Spero sia stato apprezzato il lavoro fatto sui dialoghi, e per sanremo questo è un passaggio fondamentale. Anche le situazioni cosidette di ‘servizio’, che sembrano dei riempitivi, in realtà sono state definite, limate e strutturate appositamente per rendere al meglio. Quindi grazie per il lavoro a tutti gli autori“.
Continua l’incontro con le domande dei giornalisti ai conduttori:
I dati d’ascolto confermano che forse la mancanza di ospiti super pagati stranieri è servita, dato che i soldi spesi gli anni scorsi non hanno portato a questi risultati. Quindi complimenti a te. Del brano di Ermal e Moro si è parlato molto, ci sono molte polemiche… hai sentito i 2 ragazzi? Grazie.
BAGLIONI: Come si è detto non è un plagio, è un’auto citazione di un brano già composto 2 anni fa dallo stesso autore. Successe una cosa simile con gli Avion Travel in passato. Per quanto riguarda gli ospiti stranieri è stata una scelta iniziale per far si che questo concorso fosse di vera Musica e Parole. Negli anni ho visto sportivi e ospitate varie che non mi sembravano fossero al centro dell’attenzione della musica. Noi abbiamo questo evento fortemente mediatico ed organizzare uno spettacolo intorno che crei interesse verso molti spettatori e opinione pubblica, è impegnativo. Per quanto riguarda Moro, l’autore ha il diritto all’oblio, ovvero la facoltà di rimuovere dal web un brano già presentato in passato che comunque è stato rielaborato non più del 30%.
Tra un mese si vota, tutti si chiedono se il festival sia di destra o di sinistra. In che posizione si pone il festival?
Il festival si mette sicuramente al di sopra delle parti.
Nell’antica Roma il dittatore tornava, si metteva la corona e regolava i conti con Tutti. Tu cos’hai da dire ai tuoi predecessori in merito, come dittatore insomma…
BAGLIONI: Non ho dubbi sul buon lavoro di tutti quanti, se si tiene in considerazione il tempo che abbiamo avuto dallo scorso settembre ad ora. Credo che stiamo facendo un buon percorso e abbiamo già fatto miracoli; è un festival che cerca di essere narrativo, in modo da rendere protagoniste le canzoni in concorso. Io apprezzo i festival già realizzati, ma non avendo lo stesso talento dei miei predecessori, ho cercato di fare qualcosa di diverso. Ho ricevuto messaggi prima di augurio e ora di compiacimento. Sono stato io per primo a scuola da Baudo, Fazio e Conti, e debbo dire (ironicamente) che tutti mi hanno dato, a loro modo, i consigli sbagliati.
Ho qualche dubbio sulla canzone di Meta e Moro e su come state svicolando, è come se Baglioni prendesse 1 minuto di Piccolo Grande Amore e la vendesse come nuova. E poi un’altra cosa, l’assenza di Fiorello come verrà compensata in queste nuove serate secondo te?
BAGLIONI: Fiorello ha fatto una grande prestazione dentro una struttura televisiva che ha una sua grande forza, perché ha mantenuto lo share medio altissimo oltre il 50% per tutte le 4 ore di programma.
Questione Meta e Moro. Se si parla di campionamento o di stralci è un conto, ma qui si parla di ritornello. Quindi essendo il Refrain, andando indietro nel tempo ci sono stati i casi di Sinigallia, Cristicchi, Civello, Bertè. Mi risulta che è stato chiarito che apparteneva ad un pezzo che è stato già eseguito.
BAGLIONI: Non viene più ritenuto cosi rilevante il ritornello della canzone. La nuova forma canzone tipo “piccolo grande amore” è divisa in 4 parti, dove è difficile capire esattamente quale sia il vero ritornello. C’è una giurisprudenza che ormai va molto cauta sulle questioni di plagio. Praticamente tutta la musica orecchiabile è stata già scritta, dalla dodecafonica, ai rumori, agli Extra Festival… troverete sempre dei riferimenti. Sono 12 le note da giostrare, ma poi quello che arriva all’orecchio conta più di tutto. Morricone ritiene ridicola l’accusa di plagio a meno che non si dimostri l’intenzione e il dolo. Ho una posizione prudente e non voglio fare una fregnaccia oggi. Vi prego di non sprecare tante delle vostre energie su questa vicenda, perché ritengo sia meno centrale di tante altre cose.
Un domanda rivolta a Michelle. Si è rivelata bella e spigliata negli imprevisti. Per quale qualità ti sei sentita scelta da Baglioni? E poi, la Rai sta pensando a un Baglioni Bis?
MICHELLE: Non saprei per quale qualità mi ha scelto sinceramente… bisognerebbe chiederlo a Claudio.
BAGLIONI: Non posso dirlo in pubblico… sarebbe meglio pensare per ora a questo Baglioni First prima di pensare a un Baglioni Bis.
Ci stai prendendo gusto… Favino si allargherà stasera?
BAGLIONI: Ci piace pensare che il cast sia in grado di portare al Festival un proprio valore aggiunto. Favino si allargherà sempre di più sicuramente. Lui ha molte frecce al suo arco, alcune gliele stiamo rompendo senza che se ne accorga.
FAVINO: Penso che ci siano delle corde che ho tenuto nascoste, sono contento di giocarle insieme; le capacità di Claudio sono diverse e intuitive: è in grado sia di prendersi in giro che di fare spettacolo, e questi è una chiave funzionale, c’è un linguaggio interno tra quello che facciamo noi rispetto a un Fiorello o un chi che sia. Non mi considero un comico assolutamente. Resto spontaneo.
Interessante vedere Claudio in uno stile ironico, da Presentatore e serio da Dittatore. Vi chiedo, anche a Michelle, se vi siete divertiti e se c’è anche qualche altra parola chiave in cui vi ritrovate.
BAGLIONI: Fino ad ora non c’è stata tanta tensione anzi. Mi muoverò allo stesso modo con cui mi sono sempre mosso nella mia vita, perché non so fare altro.
Penso che la parola giusta sia “Eleganza” perché anche quello che ha fatto Duccio Forzano sia straordinario
Complimenti a Pierfrancesco, ho visto il tuo Arlecchino di Goldoni in teatro e ho visto di te un po’ di questo personaggio sul palco dell’Ariston, tu sei la rivelazione e la sorpresa del Festival. Avrai modo di prenderti più spazio?
FAVINO: Intanto grazie mille. La prima considerazione quando mi hanno proposto Sanremo è stata “Ma che siamo matti?”, la seconda invece “Ma quando mi ricapita?”. La mia intenzione non è quella di prendermi più spazio, ma fare cose di qualità… e tutto questo è reso possibile dalla generosità di Claudio. Non era previsto che lui, ad esempio, si mettesse al pianoforte con i miei amici del cinema presenti come ospiti… quindi lode a lui per questa sua qualità, per la sua umiltà.
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