E’ quella voglia di fare il tamarro che a volte hai anche tu ma, per Dio, lo vuoi fare con stile. Quel desiderio profondo di lasciarsi andare alle vibrazioni del corpo ma, caspita, ogni gesto deve essere nobile. Ogni parola, ogni suono, ogni giravolta.
Ecco, per te che sei come noi, Cosmo ti regala questa opportunità. Cosmo è elegante proprio come gli ha insegnato la terra del suo Piemonte; Cosmo è anche profondamente stiloso con la tamarrata della cassa in quattro e il basso che pompa e lo stomaco che si scuote. Perchè è così che “arriva l’amore” (traccia numero 6, il manifesto dell’artista).
La prima volta che ho visto Cosmo dal vivo era appena uscito il suo fortunato “L’ultima festa”. Gli ingredienti di un’indie star c’erano già tutti. La sua fisicità poco statuaria, il suo ballare sbilenco e forzato, la voce calda quando l’impianto lo permette, gridata e a volte stonata ma non importa. Cazzo, mi sono detto, che forte.
Adesso Cosmo (all’anagrafe Marco Jacopo Bianchi, 35 anni, un passato come leader della band Drink To Me) ha realizzato forse il suo album della svolta, il doppio album “Cosmotronic” (di cui abbiamo parlato in un precedente articolo). Un album maturo, pieno di parole che hanno un senso, pieno di suoni che ti abbracciano, ti avvolgono, ti portano altrove; un album da ballare e da cantare insieme, un album da spaccare tutto quando lo porti dal vivo.
Qui succede che la canzone d’autore si sposa con la dancefloor. La domanda è: si possono urlare cose non banali andando a tempo ipnotico sulla pista da ballo?

“Turbo” e “Sei la mia città” sono stati i primi singoli di questo nuovo “Cosmotronic”, quindici brani piuttosto tirati, pubblicati sempre per l’etichetta 42 Records.
Un album che si apre con una follia geniale e subito pompata, quella “Bentornato” di cui si dice Cosmo abbia improvvisato il testo in studio di registrazione, cantando praticamente frasi a caso (ma il risultato finale sembra un po’ troppo elegante per aver risposto a criteri di casualità).
La traccia “L’amore” racconta il nuovo mondo Cosmo quando dice “Ho voglia di ballare, di avervi tutti qui vicino, per sorriderci mentre si parte … Ho voglia di capire a che punto questo corpo può arrivare e se riusciremo a non dormire, a non morire“. Meraviglia indie tecno pop. E poi ancora “Animali” (“Se lo vuoi basta solo allargare le gambe“) e “Barbara” (dove sembra di sentire una bestemmia, ma sembra solo vero?) e una fantastica “Tu non sei tu” che richiama Franco Battiato nella capacità di intendere la rivoluzione dei suoni e nella portata del pensiero universale: “io non credo in Dio ma nell’odore degli animali, credo in te, nella corrente alternata, nei casi umani…”
Per chiudere con quel “tum tum tum”, perchè vogliamo fare i tamarri, vestirci tamarri, bere, fumare, saltare (“Le foglie cadono e noi ci pisciamo sopra“) cantare a squarciagola, dimenticarci ciò che siamo, perchè siamo di più di quello che vedi, di più di quello che percepisci. E se l’hai capito, allora il nuovo album di Cosmo ascoltalo tutto d’un fiato.

TRACKLIST “COSMOTRONIC” – COSMO
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- Bentornato 5:17
- Turbo 4:01
- Sei la mia città 3:44
- Tutto bene 4:32
- Tristan Zarra 5:39
- L’amore 5:04
- Animali 4:26
- Quando ho incontrato te 4:02
- Ho vinto 4:47
- Ivrea Bangkok 6:18
- Attraverso lo specchio 4:37
- Barbara 4:45
- La notte farà il resto 4:32
- 5 antimeridiane 4:57
- Tu non sei tu 6:53
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