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Rossana Casale: Canzoni composte da veri musicisti per necessità dell’anima – “Amor Pelos Dois” canzone vincitrice dell’ESC 2017

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Oggi nella rubrica “Scritto da Voi” – in cui inseriamo i migliori scritti in giro nel web – abbiamo scelto un un post su Facebook di Rossana Casale che NON potevamo ignorare, parole scritte dall’artista all’indomani dell’Edizione 2017 dell’Eurovision Song Contest stravinto dalla stupenda canzone Amor Pelos Dois dell’artista portoghese Salvador Sobral, brano lontano anni luce dagli attuali standard musicali mainstream, canzoni concepite per la maggior parte da produzioni in cui i “computer” sostituiscono quasi totalmente i musicisti e la loro cultura, le capacità professionali di chi la musica l’ha studiata davvero, la conosce, la suona davvero e ne sa concepire l’essenza.
Ringraziamo Rossana per averci concesso la possibilità di riportare qui il suo pensiero.
Buona Lettura.

Direttore #FareMusic
Mela Giannini

rossana casale
Eurovision 2017 – Portugal – Salvador Sobral – Amar pelos Dois

Di Rossana Casale

Penso che con la vincita di Sobral di ieri sera all’ Eurovision Song Contest, con questa splendida canzone scritta dalla sorella cantautrice, segni un primo passo importante verso un volta pagina necessario. E i miei amici e stimati editori questa volta non possono girare lo sguardo e l’ascolto.

Canzoni come queste non vengono scritte con l’aiuto del computer dai cosiddetti autori che conoscono quattro accordi in croce, copiano qua e la e non capiscono nulla di armonia. Canzoni come queste, vengono composte da veri musicisti per necessità dell’anima. Canzoni come queste hanno riferimenti culturali nei geni e nella pelle dei loro autori fatti di storia della musica, del fado, della bossa, del cantautorato argentino, nel tango, nella musica antica napoletana e siciliana ecc. di enormi poeti musicali come Amalia Rodriguez, Raul Ferrão, Pedro Rodriguez, Fernando Pessoa (poeta tradotto in fado e amato dal nostro Giorgio Gaber), Atahualpa Yupanqui, Vinícius de Moraes, Jobim, Caetano Veloso, Chico Buarque, Enrico Caruso, Roberto Murolo, Violeta Parra, Rosa Balistrieri ecc ecc. Amore, dolore, emigrazione, malinconia, ingiustizie e voglia di rinascita.

Gli accordi, creati dagli stessi autori, nascono e si incollano al testo camminando insieme. Parlano lo stesso sentimento. Maggiore, minore. Il cuore e la musica: maggiore, minore.

Non sto paragonando questo brano a certi mostri sacri, sto solo dicendo che questa brava cantautrice ha composto il brano senza furbizia di vendita ma con la necessità sincera di cantare il suo amore inascoltato e con la radice in se di chi prima di lei ha donato al mondo poesia in musica. I padri, i nonni, i bisnonni della parola cantata.

O meu coraçao pode amar pelos dois“. Bellissime e semplici, intelligenti parole.

Chissà quanti autori, quanti giovani cantautori suonano le loro inascoltate canzoni nel buio solitario e magico della loro camera, sognando di poterle esprimere un giorno a un’ampia platea. Da oggi comincio a credere che potrebbe succedere nuovamente. Ci spero davvero. Anche per me, per smettere di sentirmi guardata come un fuori-catalogo coi piedi.

C’è tanta gente che aspetta di ascoltarle. Gli stessi che hanno lanciato il loro abbraccio a Sobral ieri sera.

Accordi e abbracci.

Sappiatelo, furbetti del comporre contemporaneo. Voi questi accordi non li conoscete. Voi, questi accordi e queste parole non sapete proprio da che isole interiori lontane arrivino. Non ne conoscete le strade impervie e non avete il sacrificio dentro per poterle intraprenderle o il coraggio per attraversarne le acque agitate sulle quali si affacciano. Lasciate perdere. Continuate a guardare dentro i monitor dei vostri computer parlando ai vostri campionamenti. Gli archi intonati di ieri sera e il loro arrangiamento non sapete dove abitano, non vi appartengono e vi hanno tanto ferito come spade. Lasciate perdere.

Ecco. Accucciatevi nella vostra delusione di oggi e poi proseguite dritti per dove stavate andando, con i vostri bei conti in banca e l’allegria sociale di prima.

Giusto se mai vi venisse in mente di tentare di copiare anche questa meraviglia. Impossível.

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