Buone nuove per i numerosi consumatori che dopo aver visto sparire rapidamente on-line i biglietti dei propri artisti preferiti, li hanno visti comparire nuovamente sul mercato secondario a prezzi esorbitanti: l’Antitrust ha infatti emesso multe per un totale di 1,7 milioni di euro a conclusione di ben cinque istruttorie avviate l’ottobre scorso.
Al centro del primo procedimento è stato Ticketone, che dal 2002 ha un accordo esclusivo con i principali organizzatori di concerti per la vendita di biglietti il cui costo è fissato dagli organizzatori degli eventi.
Le segnalazioni giunte all’Antitrust indicavano il «repentino esaurimento dei biglietti sul mercato primario e la quasi contestuale vendita degli stessi sul mercato secondario, dove risultavano venduti a prezzi maggiorati». La conseguente verifica ha sancito la “colpevolezza” di Ticketone per non aver “adottato efficaci misure dirette a contrastare l’acquisto di biglietti attraverso procedure automatizzate, né ha previsto regole, procedure e vincoli diretti a limitare gli acquisti plurimi di biglietti, né ha effettuato controlli ex post diretti ad annullare tali acquisti plurimi». Risultato? Una multa di un milione di euro!
Indagati anche i siti di secondary ticketing. Piattaforme come Seatwave e Mywayticket erano state segnalate per la «carente o intempestiva informazione in ordine a diversi elementi essenziali di cui il consumatore ha bisogno per assumere una decisione consapevole di acquisto». Poiché non esplicitavano (né esplicitano) il reale valore del biglietto acquistato, i loro clienti non potevano (né possono) conoscere l’aumento del biglietto stesso. I siti, inoltre, «non chiarivano il proprio ruolo di mera intermediazione svolto sul mercato secondario». Tutti questi motivi hanno spinto l’Antitrust a commissionare una multa complessiva di 700mila euro.
Il fenomeno non è stato certamente sconfitto, ma la lotta contro il Secondary ticketing ha cominciato a dare qualche frutto.
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