Non si placano gli animi dopo l’estromissione di Morgan da Amici 16 (leggi nostro articolo), dove ricopriva il ruolo di direttore artistico della squadra bianca (e anche loro hanno fatto delle dichiarazione alla stampa – leggi nostro articolo). Dopo diversi post apparsi sulla sua pagina di facebook nelle ore scorse (leggi nostro articolo), sulla stessa Morgan ha fatto una Video diretta ieri sera, intitolata “Nemici di Marco Castoldi”, nella quale racconta la sua versione dei fatti, sulla fuoriuscita dal talent.
Le sue dichiarazioni sono state dure, veri missili pronti a colpire.
Il suo attacco alla trasmissione è stato totale, dichiarandosi vittima di linciaggio e manipolazione: “hanno usato il montaggio per farmi sembrare un mostro fino a linciarmi”.
Le sue (pesanti) parole ruotano sull’intero ingranaggio del programma, accusando il talent di essere un cimitero di idee, e i ragazzi schiavi del sistema.
“Inutile soffermarsi sul fatto che i ragazzi sono manipolati. Si tratta di un programma televisivo, quindi è tutto manipolato. Il talento di questo ragazzi ai signori che da qui in avanti chiamerò i Cattivoni non importa niente. Il loro unico interesse è arricchirsi, fare soldi. Il problema è che quando sono là dentro li trattano come si trattavano gli schiavi sui galeoni. Lì dentro non ci sono pianoforti, non ci sono nemmeno le finestre.
Prendiamo Thomas, che ha un grande talento: lui ha 16 anni. Io non sono mai potuto entrare in contatto con lui, perché mi dicevano sempre che era a scuola, ma non era vero. Il fatto è che siccome è molto puro e intelligente, bisognava tenerlo lontano da me per evitare che lo plagiassi. A loro non frega niente di sviluppare un senso critico o una personalità musicale. Chiaramente una persona come me è malvista, perché l’obiettivo dei Cattivoni è quello di plagiare e tenere sotto controllo costante tutti quanti. Li trattano come burattini disanimati. Devono essere incatenati. Da un capannone all’altro venivano letteralmente trascinati.
Hanno strumentalizzato l’atteggiamento dei ragazzi per una questione di mobbing nei miei confronti, per rendere possibile un pubblico linciaggio. Basta guardare le due puntate già andate in onda e la prossima, che in realtà è stata registrata domenica scorsa, quindi ci sono ancora io: è un linciaggio contro una persona che non ha fatto niente contro di loro, ma ha semplicemente cercato di mettere a disposizione di tutti la propria competenza, la sua passione. Non solo non mi hanno consentito di lavorare, ma una volta messo in onda sono stato linciato e sbranato.
Voglio provare a raccontare cosa è successo realmente. Stando lì ho provato un brivido molto horror. Ho scritto anche un racconto, che avrà un seguito: si intitola “Nemici”. Tutto è confezionato come se fosse un film, con tanto di sceneggiatura e tagli. Il fine era farmi apparire un pessimo elemento, una specie di mostro. Volevano censurarmi, avvilirmi, spaventarmi, ma nonostante tutto non sono riusciti a strapparmi l’anima e la voglia di combattere usando armi che si chiamano canzoni o sonetti a mitragliatore. Nel tentativo di crocifiggermi si sono resi ridicoli, confermando quello che fino a quel momento per me era stato un sospetto, cioè che fosse il regno del vuoto. Anzi, dico di più. Quello è un cimitero, il cimitero delle idee. Le loro, ammesso che ne avessero, sono morte da un pezzo. E quelle di chi ancora ne ha vengono uccise sul nascere. Ecco perché trionfano la paura, il panico, la freddezza. Tutto è gelido e spoglio, quei corridoi sono desolatamente spogli. Io credo che Mediaset sia responsabile del terribile abbassamento culturale che c’è stato nel nostro paese negli ultimi 20 anni”.
Prima di congedarsi dalla lunga diretta fb, che si è chiusa con Morgan al pianoforte, nell’accennare un ironico Ave Maria, passando poi a Perfect day di Lou Reed (chiedendosi sarcasticamente se Emma, futura coach dei bianchi, ne conosce il significato di queste opere), il Castoldi ha aggiunto parole che mi sento di condividere:
” A questi ragazzi bisognerebbe insegnare che il successo è una conseguenza di una qualche abilità. Non può venire prima la ricerca del successo ad ogni costo, per di più se sprovvisti di qualsiasi capacità. Questi ragazzi sono molti giovani e sono disposti a qualsiasi tipo di condizionamento, ecco perché il ruolo corretto di un adulto sarebbe fornire loro gli strumenti per poter sviluppare un minimo di senso critico”.

Dopo tali affermazioni, Maria De Filippi ha rotto il silenzio in cui si era rintanata e a mezzo stampa ha “rintuzzato” il Castoldi, con fermezza ed eleganza (come alcune dichiarazioni, riportate sul Fatto Quotidiano).
“Continuo a pensare a lui come ad un uomo pieno di doti elevate. Come detto, ho sbagliato a credere che dandogli la libertà potesse trovare finalmente modo di far conoscere sé stesso e le cose che sa.
Poi però non mi va che nel fango ci finiscano i programmi, chi ci partecipa, il pubblico o i tanti che ci lavorano.
Una settimana fa dichiarava coram populo che Amici è la libertà, che ad Amici ha potuto fare quello che da nessun’altra parte in precedenza aveva mai ottenuto di poter fare e poi ieri invece gridava al complotto.
Noi il male, lui il bene. Però noi siamo sempre noi e qualcosa non torna”.
La De Filippi “ha dedicato” infine un ultimo appunto a chi ha ipotizzato che la polemica divampata in settimana fosse un becero tentativo per rinsaldare il lieve calo di ascolti della settimana scorsa:
“Ultima nota solo per chi, astutissimo, ha visto negli ultimi avvenimenti la mera ricerca del dato d’ascolto: se fossi capace di orchestrare preventivamente tutto quello che è successo in questi giorni vorrebbe dire che ho poteri non umani”.
Che le parole della De Filippi possano segnare l’epilogo della saga?
Noi siamo pronti a scommettere che non finisce qui.
Fine ennesima puntata.
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