Cominciamo prima con la doverosa “notizia di cronaca“.
Finalmente George Michael ha ricevuto il suo dignitoso commiato da parte della sua famiglia e degli amici. Infatti si sono svolti ieri, a Londra, in forma privata, i funerali.
L’ultimo saluto a George è stato dato durante una cerimonia intima, con solo parenti e amici, nel cimitero di Highgate, a nord di Londra.
La famiglia dell’artista, che ha dovuto aspettare tre lunghi e strazianti mesi prima di riavere indietro il corpo del loro caro – morto, com’è noto, nella sua casa di Goring, nel South Oxfordshire, il giorno dello scorso Natale – ha potuto finalmente piangere e ricordare il figlio e il fratello tanto amato.
Gli stessi famigliari hanno provveduto, inoltre, a rendere ufficiale un comunicato per “ringraziare i fan di George sparsi nel mondo per i loro messaggi d’amore e di condoglianza“.
Ricordiamo che, a causa di indagini in corso per stabilire la causa della morte dell’artista, la polizia inglese aveva trattenuto il corpo dell’artista. Solo qualche giorno fa si è espresso definitivamente il responsabile del servizio di medicina legale della contea di Oxfordshire, Darren Salter, comunicando che le indagini sono terminate, dato che la morte sembra sia sopraggiunta per “cause naturali”, e nello specifico a causa di una cardiomiopatia dilatata con miocardite, oltre ad una grave epatopatia.
Ora passiamo alle parole che, la scrivente, ha già espresso altrove, per commiatare questo grande Artista.
Oggi riascoltavo, ma soprattutto riguardavo, il video – pieno di simboli di vita e di morte – di “White Light“, brano scritto nel 2011 da George, anno in cui lo stesso ha rischiato nuovamente di morire, camminando sul filo del rasoio tra la vita e la morte per tre settimane, in coma, in un ospedale viennese.
In quel caso la sorte gli fu favorevole, il destino gli regalò una seconda occasione. Leggere parti del testo di “White Light” sconcerta, perchè sembra che il destino riveli il modo con cui gioca le sue carte… ed è per questo che quasi ogni parola di quella canzone fa drammaticamente male, trafigge, strazia:
Sono tornato/sono tornato / Un’altra pasticca/ un’altra birra/ Una stella in meno nell’atmosfera […] Così amici miei ho continuato a respirare […] Dicendo questo non è il mio ultimo giorno/ Non c’è nessuna luce bianca e io non ci passo attraverso/ Sono vivo/ sono vivo/ e ho molto altro che voglio fare/ Con la musica/ è stata la musica a salvarmi/ O il modo in cui avete pregato per me/ Perché vi ringrazio ad ogni modo sono vivo […] E lo so amici miei sto continuando a respirare/ Sono vivo/ sono vivo […] E il domani è mio/ Devo solo continuare a respirare…
Oggi non sei più vivo, te ne sei andato e lassù c’è una stella in più; hai smesso di respirare quando è arrivato il tuo ultimo giorno e a quella luce bianca non hai potuto sottrarti. E’ vero, avevi ancora tanto da fare e da dare, ma la musica non è riuscita a salvarti questa volta, come non ci sono riuscite le nostre preghiere ad impedire che tu smettessi di respirare, perdendo così tutti i tuoi “domani”.
Ieri, dopo più di tre mesi di indignitosa attesa, steso su di un anonimo lettino d’acciaio al freddo, in qualche gelido obitorio londinese, finalmente le tue membra sono state consegnate a madre terra.
Solo amorevoli ricordi oggi, anche se gonfi di dolore… solo ricordi del grande SIGNORE che sei stato. Hanno cercato di gettarti nel fango mille e più volte, ma un diamante splende e si distingue ovunque, e nessuno mai è riuscito ad oscurare il tuo alone carismatico.
Rincuora solo la speranza che tu abbia ora trovato quella pace che hai disperatamente cercato, riabbracciando gli amori che avevi perso. Ora sei dall’altra parte, forse la parte giusta per te, ora che hai potuto liberarti da ogni “cosa sporca” terrena.
La luce bianca ti avvolga George… e grazie, immensamente grazie per tutte le emozioni che mi hai donato, grazie per la bellezza della tua voce, che hai condiviso con noi, grazie per il tuo genio artistico, grazie per essere stato il seme da cui è nato l’immenso albero della mia passione per la musica, l’inizio del mio cammino nel pentagrammato mondo.
Che Dio ti benedica… e questa volta, per davvero, Riposa In Pace.
You Have Been Loved
E PER TERMINARE, IL COMMIATO DI UNA PERSONA CHE LO HA AMATO, UNA QUALUNQUE DEL SUO PUBBLICO, CHE QUI RAPPRESENTA TUTTI QUANTI… I TANTI SPARSI NEL MONDO.
Dopo tre mesi dalla scomparsa di George Michael non si può parlare di elaborazione del lutto. Una perdita immensa, infinita, profonda come quelle strade che lui sapeva creare con la sua voce per scendere esattamente nei punti più intimi dell’anima…
Ascoltando la sua ricchissima produzione, dagli Wham alle ultime performance, rimane vivo e cocente il rimpianto del velluto della sua voce. Lo vollero i Queen nel momento della scomparsa di Freddy Mercury come unico possibile testimone all’altezza della voce del loro leader. Lo vollero le più grandi cantanti per duetti da antologia. Lo volle Pavarotti consapevole della sua eleganza. Lo cerchiamo noi in radio, sperando di naufragare nella dolcezza della sua sensibilità finissima.
Un uomo di classe. Ritrovare i suoi video significa un tuffo nella grande moda e nell’esaltazione della bellezza della donna, da venerare come una dea, da amare come un bambino che invoca il suo Jesus…
Molti non ne hanno compreso la grandezza, anche per l’umiltà che lo ha sempre caratterizzato. Ma chi lo ha amato e ne cercherà la voce in ogni momento importante della sua vita, vivrà dentro un dolcissimo e intenso Careless Whisper…
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