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Record Store Day: in uscita due rarità di David Bowie

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di Walter Bianco

Per il decennale del Record Store Day, ci sarà una bella sorpresa per tutti i fan di David Bowie il prossimo 22 Aprile. Si tratta della pubblicazione, per ora solo in vinile ed edizione limitata, di due rarità che finora non avevano mai avuto una pubblicazione ufficiale.

La prima, decisamente succulenta, è rappresentata dal triplo vinile dal vivo “Cracked Actor (Live in Los Angeles 1974)”: si tratta di una registrazione tratta dai concerti tenuti da Bowie all’Universal Amphitheater di Los Angeles dal 2 all’8 Settembre del 1974, di cui fu effettuata anche una ripresa video, per ora ancora inedita. Alcuni ampi stralci furono utilizzati  nel documentario su David Bowie, diretto da Alan Yentob nel 1974 ed intitolato per l’appunto “Cracked Actor”.
Questa registrazione, in realtà, non è sconosciuta al pubblico degli appassionati. Da decenni giravano bootleg con vari titoli, che la proponevano già in versione integrale. Tuttavia questa sarà la prima pubblicazione ufficiale, in versione triplo vinile, con cinque facciate registrate e la sesta che presenta una riproduzione del logo di Bowie concepito per la copertina dell’album Diamond Dogs. Le registrazioni sono state unite insieme lo scorso novembre, con un nuovo missaggio dell’audio curato da Tony Visconti. Anche la grafica e l’artwork sono stati attentamente curati.

Il concerto di Los Angeles, immortalato in questa registrazione, faceva parte ufficialmente del “Diamond Dogs Tour”, forse il tour più teatrale mai concepito da Bowie, che girò gli States nel corso del 74 per promuovere l’omonimo album. In realtà esiste già un’altra testimonianza su vinile di quel tour, ed è rappresentata dall’album ufficiale intitolato “David Live”, pubblicato per la prima volta dalla RCA nell’ottobre del 1974 e registrato al Tower Theatre di Philadelphia, dove Bowie si esibì dall’8 al 12 luglio di quell’anno.

A dispetto del brevissimo intervallo che separa le due esibizioni, lo show registrato a Los Angeles presenta molte differenze rispetto a quello di Philadelphia, sia sotto il profilo della formazione che accompagnava Bowie, sia sotto quello musicale nella scelta dei brani e negli arrangiamenti. Questo perché nelle settimane di intervallo nella tournee per il mese di agosto, Bowie, nel pieno della sua passione per la musica nera funky e soul, si era chiuso nei Sigma Studios di Philadelphia per registrare quello che sarebbe stato il suo album successivo, Young Americans, intriso di Black Music, che lo avrebbe definitivamente consacrato negli States.

Bowie decise di punto in bianco di abbandonare le complesse scenografie e coreografie che caratterizzavano il Diamond Dogs Tour (e che proprio nei concerti a Los Angeles fanno un’ultima apparizione), chiamando nella band alcuni nuovi membri, tra cui il grande sassofonista David Sanborn ed un allora ancora semi-sconosciuto Luther Vandross ai cori, stravolgendo poi la scaletta dello show e introducendo alcuni brani nuovi appena composti e non ancora pubblicati. Così volle imprimere una svolta ancora più marcata verso i suoni della Black Music. Da qui il nomignolo che fu attribuito a questa parte del tour, chiamata “Philly Dogs Tour”.

Ascoltare la registrazione in questa nuova ed allettante veste, permetterà quindi di conoscere meglio una fase poco nota e molto affascinante della carriera di David Bowie, quella in cui egli si tuffò senza riserve e con una non indifferente dose di coraggio in un ambito musicale, la Black Music, che era visto con diffidenza dal mondo del Rock, diffidenza peraltro spesso ricambiata. Il che ancora una volta permise al “Duca Bianco” di assumere il ruolo di pioniere e di anticipatore di tendenze musicali.

Insomma una chicca da non perdere.

Altrettanto preziosa è la seconda pubblicazione celebrativa del Record Store Day, intitolata “Bowpromo”: si tratta di una fedele replica in vinile di un bootleg rarissimo che conteneva sette brani, cinque dei quali rappresentano delle versioni alternative di altrettanti pezzi entrati poi nella tracklist definitiva di “Hunky Dory”, album del 1971, da tutti ormai considerato il primo vero capolavoro di Bowie, quello che contiene perle come “Changes”, “Life on Mars?” e “Quicksand”. La pubblicazione comprende anche cinque stampe esclusive, oltre ad un esaustivo libretto illustrativo.

Insomma, un Record Store Day molto ricco per gli appassionati di questo grande Artista, ed un primo segnale di apertura del presumibilmente vasto archivio di sue registrazioni – soprattutto live – rimaste ancora inedite.

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