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mercoledì, Giugno 7, 2023

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Morto Enzo Carella, l’eccentrico anticonformista del cantautorato italiano. Aveva solo 65 anni

di Athos Enrile

Enzo Carella ci ha lasciato, il 21 febbraio: le note ufficiali raccontano di una permanenza in terapia intensiva lunga mesi, una sofferenza terminata con un arresto cardiaco, ad un’età – 65 anni – in cui spesso si va alla ricerca della serenità, magari dopo una vita di sacrifici.

Guardando a lui con occhio esterno, senza conoscere i dettagli della sua esistenza, il quadro appare contrastante, in bilico tra il talento puro ed un travaglio interno, quello che spesso impedisce di trovare una collocazione chiara nel contesto generale, un ruolo rassicurante, per se e per chi sta ad osservare.

Mi pare fosse il 1977 quando incontrai il suo modo istrionico di raccontarsi. Ricordo che in una delle prime televisioni commerciali locali – la piemontese Teleradiocity –  imperversava una canzone che ancora oggi fa parte della mia playlist pro jogging, “Malamore”, un testo sufficientemente criptico (“Dì che mi amerai di colpo o corruzione
soffiando il cuore infiammandomi il polmone
un segno sulla coscia la tua bocca migliore
e il cuore che divori come un pugno di more”),
unito ad un’atmosfera accattivante, un po’ “western”, ma inquietante.

 

Enzo Carella
Enzo Carella – Malamore VIDEO

Erano gli anni in cui il cantautorato aveva affiancato e superato il rock nei gradimenti delle piazze, e l’elemento politico aveva un grande peso.

Enzo Carella mi è sempre sembrato fuori da ogni moda e da stagioni preconfezionate, posizionato a metà strada tra l’ortodossia del momento e la rivoluzione estrema, insomma, uno che si fa il suo a dispetto del giudizio altrui.

Il suo bagaglio artistico non passò inosservato, e pare che persino Battisti lo apprezzasse, e forse non è casuale la sua lunga collaborazione con Pasquale Panella.

Il 1979 è l’anno che vede la sua unica partecipazione al Festival di Sanremo, un secondo posto vissuto con allegria, fuori dalle naturali tensioni generate da certi avvenimenti. Il carattere gioviale lo aiuta, ma l’impressione  è che un marziano sia calato a Sanremo per vivere la partecipazione con incoscienza e distacco. “Barbara” – questo il titolo del brano – lo vede danzare allegramente sul palco, accompagnato da quattro simpatiche – e didascaliche – comparse, e il mix fortunato gli vale il riconoscimento della giuria popolare.

 

Enzo Carella
Enzo Carella, Barbara -Video Sanremo 1979

La sua discografia conta sette album (con una raccolta dal titolo omonimo) e una buona dose di 45 giri, il tutto interrotto da una latitanza musicale decennale – almeno dal grande pubblico -, ma tutto il suo percorso è caratterizzato da una lontananza dal business musicale ufficiale.

Ora i tanti esperti di musica, che nel tempo lo hanno snobbato, faranno a gara per dare lustro ad un artista che possedeva l’idea della rottura degli schemi, del cambiamento, senza voler alzare troppo la voce, ma indicando la sua strada alternativa con la proposta musicale.

Ora tutti diranno che era davvero bravo!

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