“Quando un uomo picchia una donna non è un uomo, è un carnefice’’.
Nella giornata contro la violenza sulle donne, oggi 25 novembre 2016, noi diciamo Basta!
Basta al femminicidio. Basta all’umiliazione. Basta all’odio. Basta a chi dice di amarti e non lo sa dimostrare.
La nascita di questa giornata, simbolo della ribellione contro la violenza sulla donna è dedicata alle tre sorelle, Patria, Minerva e María Teresa, vittime di Stato e non di violenza domestica, che vennero brutalmente assassinate da mandanti del dittatore della Repubblica Dominicana Rafael Trujillo, il 25 novembre 1960.
Fu nel 1980 che durante il primo Incontro internazionale femminista in Colombia, la data venne ricordata come segno di riconoscimento e di denuncia del maltrattamento fisico e psicologico verso le donne e le bambine.
Istituita ufficialmente dalle Nazioni Unite il 17 dicembre 1999 con la risoluzione 54/134, il 25 novembre è la giornata mondiale della lotta contro il femminicidio.
Secondo gli ultimi dati forniti dalla Polizia, i femminicidi sarebbero in lieve calo, ma ciò non giustifica gli oltre 100 casi di uccisione dell’ultimo anno. In crescita, invece, i maltrattamenti domestici e lo stalking. Sono 3 milioni e 466 mila in Italia, secondo l’Istat, le donne che nell’arco della propria vita hanno subito atti di stalking, ovvero comportamenti persecutori da parte di qualcuno, il 16% delle donne tra i 16 e i 70 anni.

Avrà luogo invece domani 26 novembre “Basta violenza maschile sulle donne“, una manifestazione rivolta al ricordo delle vittime ed alla protesta contro i maltrattamenti domestici. Il corteo si muoverà a Roma da Piazza della Repubblica e raggiungerà Piazza San Giovanni a partire dalle ore 14.00.
Picchiare una donna, picchiare la madre dei tuoi figli, ricordati, non ti rende migliore. Perché solo un piccolo uomo usa violenza sulle donne per sentirsi grande.
Ragazze denunciate! Chi vi fa del male, non può amarvi!