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mercoledì, Settembre 18, 2024

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“NO PLAN”, IL MESSAGGIO RASSERENANTE DI BOWIE CHE ARRIVA “DA UN NON POSTO”

Oggi per la rubrica “Scritto da Voi” – in cui inseriamo i migliori scritti in giro nel web – abbiamo scelto un bellissimo e commovente post di una persona (che non chiamo fan perchè, per questa gente, il termine è davvero riduttivo visto il grado intellettivo e culturale) che ha seguito David Bowie da sempre e che fa parte del David Bowie Fans Italia. Parlo di Walter Bianco che ha espresso i suoi sentimenti in seguito all’ascolto di “No Plan“, uno degli inediti inseriti nel doppio album “Lazarus Cast Album” (di cui abbiamo parlato in un precedente articolo), colonna sonora del musical “Lazarus” scritto dal Duca Bianco e in uscita tra qualche giorno. Quello che vi è da sottolineare è che questi tre inediti sono stati scritti e registrati poco prima della morte dell’artista. Praticamente sono le ultime sue opere, qualcosa che è stato scritto con la presa di coscienza che la morte, la fine della vita, si avvicinava. Soprattutto “No Plan” stupisce perchè, a prescindere da ogni forma di superstizione o mitologia, sembra che sia un messaggio, sotto forma di canzone, mandato da un’altra realtà, dimensione e posto…e se si crede nell’aldilà, sembra che Bowie l’abbia scritta lì. E tutto ciò lo si  intuisce a pelle, ascoltando la canzone e leggendo il testo, perchè il brano trasuda una sorta di sereno distacco, bellissimo ed inquietante al tempo stesso tempo.
Mela Giannini

lazarus-video-4

Testo scritto da Walter Bianco

“QUESTO NON E’ UN LUOGO, MA SONO QUI…NON E’ ANCORA FINITA”

“Tutte le cose che compongono la mia vita
I miei stati d’animo
Le mie convinzioni
I miei desideri
Io da solo
Niente da rimpiangere
Questo non è un luogo, ma eccomi qui
Non è ancora finita” (Dal testo “No Plan”)

Che impressione fa il trovare un messaggio registrato da una persona cara che ci ha lasciati? Scoprire, dopo del tempo, una lettera indirizzata a noi da un amico che non c’è più?
David Bowie, con No Plan ha fatto questo.

Ci ha lasciato un ultimo messaggio, illuminato da una melodia serena ed eterea, che ci raggiunge “da nessun posto“, per dirci che tutto quello che ha fatto, i suoi disegni, le sensazioni, gli stati d’animo, non sono stati vani.
Nessun rimpianto” e ancora una volta ha avuto ragione lui: Non e ancora finita. E non finirà.
Per noi, che l’abbiamo sempre seguito, l’emozione, il rimpianto, la nostalgia, la malinconia ci assalgono come un’onda alla quale non possiamo, e non vogliamo sottrarci.

David Bowie scrisse questo brano per il musical “Lazarus”, destinato ad essere cantato dalla ragazza senza nome, coprotagonista della piece teatrale, che costituisce, in qualche modo, la “coscienza” del protagonista, Thomas Jerome Newton, il suo spirito vitale, il “fanciullino” nascosto nel suo animo moribondo ed alla deriva.

Potremmo tentare di minimizzare l’onda di emozioni che ci trascina via ascoltando questo brano, pensando che in fin dei conti Bowie non stesse pensando a sé stesso, quando scriveva questa melodia e queste parole.
Ma cos’è alla fine un musical come Lazarus, col suo soggetto, con la scelta del momento “biografico” in cui Bowie ha deciso di realizzarlo, se non un modo per sublimare un messaggio, delle sensazioni, il bisogno di comprendere la propria mortalità e scendere a patti con questa consapevolezza!?

C’è una leggerezza eterea, luminosa, rasserenante, in questa musica. Sono lontani i toni cupi ed angosciosi di Blackstar, la struggente tristezza di Lazarus, ma anche il malinconico addio di Dollar Days e di I Can’t Give Everything Away.

Nel morbido sax di Donny McCaslin, negli arpeggi di chitarra, e nella voce di Bowie che, ironia della sorte, si spiega limpida e vivida come raramente nei suoi ultimi anni, si avverte quasi la rassegnata consapevolezza di essere oltre tutto ciò. Ed anche la rivendicazione “non è ancora finita“, viene lanciata quasi come una consolazione, per noi che l’ascoltiamo, dopo aver tirato le somme della propria esistenza, ed aver concluso che, dopo tutto, non ci sono rimpianti. E’ davvero l’epilogo. Ma è un epilogo che ci lascia con un vago, malinconico sorriso sulle labbra.
Grazie, David.

PER ASCOLTARE “NO PLAN” CLICCARE SULLA FOTO
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