di Luca Viviani
Camminare per le piccole vie di Lucca in un giorno particolare come il 30 Ottobre, secondo della rassegna Lucca comics, significa entrare in contatto con il mondo; e quando parlo di mondo, intendo proprio tutto: conosciuto e non. Non è difficile imbattersi in supereroi o regine di chissà quali pianeti, accompagnate da guerrieri umanoidi o affiliati a confraternite di galassie a noi sconosciute.
Capite bene che, da un marasma simile, ritrovarsi catapultati, improvvisamente, nel microcosmo del Teatro San Girolamo, a due passi del ben più conosciuto Teatro del Giglio, possa far girare la testa a chiunque. Ma se a questo ci aggiungiamo che, in quel piccolo spazio, alla portata di massimo centottanta spettatori, un signor cantautore, dalla natìa Irlanda, si appresta a cantare qualche sua canzone (compreso un inedito), lo svenimento si fa realtà.
Ma facciamo un passo indietro: Renè è una brava persona (e fino a qua, niente di sconvolgente), ma oltre a questa bella qualità, è anche il proprietario di uno di reperti d’antiquariato che ancora, con tenacia, prende il nome di negozio di dischi. La musica è la sua passione e per capirlo basta guardarlo negli occhi mentre te ne parla. Ecco, è proprio grazie a quegli occhi, alla forza della sua passione che una cosa, all’apparenza impossibile, è divenuta realtà.
Un giorno, un signore, piuttosto alto e magro, con barba e capelli tendenti al rosso, si affaccia alla vetrina del suo negozio. “Renè c’è Glen davanti al negozio”. “Come?”. “Renè, sbrigati! Se non è lui è qualcuno che gli somiglia tantissimo”. E Renè si affaccia, lo vede e, con stentato e incerto inglese, lo ricopre dell’entusiasmo tipico di chi vede il suo idolo. La storia è bella, perché il cantautore, che si trova in Toscana in vacanza dopo le registrazioni dell’ultimo disco, non si sente importunato, ma affascinato dall’amore che il piccolo negoziante mette nel proprio lavoro e lo segue all’interno della sua attività.
Ecco, qua i ricordi si accumulano e si fanno aneddoti bellissimi, come quello raccontato dallo stesso Glen che dice che in tv stavano trasmettendo una puntata del David Letterman show in cui lui aveva presentato il suo singolo. Insomma, quelle belle coincidenze che fanno grande anche il più piccolo romanzo. Da lì, nasce un’amicizia che ha portato a un primo concerto, organizzato al volo e per pochi intimi (mannaggia!) e l’idea di quello che è avvenuto nel Teatro San Girolamo.
Il 30 Ottobre, in quel piccolo e stretto locale, una partecipe platea di centottanta persone ha assistito alla presentazione di un bel progetto, un ep contenente tre brani di Glen Hansard, prodotto dal buon Renè e illustrato dalla magica penna di Fabio Visintin, illustratore e fumettista. In pratica, un disco-fumetto, il cui ricavato della vendita va a Amnesty international.
Già questo dovrebbe far capire che chi c’era, se lo ricorderà nel tempo. Ma, l’evento non è stato solo questo: Glen Hansard, lo ricordiamo, pur non avendo un nome spendibile alle masse, ha all’attivo già due ottimi album in solitaria e qualche altra pubblicazione con il suo gruppo, ma soprattutto, un Oscar nel 2008 come miglior canzone, con il brano “Falling Slowly”, tratto dalla colonna sonora del film “once”. E scusate, se è poco!
Bene, questo signore, con il suo pacato modo britannico, ha dimostrato che le sue qualità non finiscono qui: la modestia e la disponibilità ne hanno contraddistinto lo stile, garantendo all’evento, gratuito, un’intensità emotiva che non è facile reperire oggi. La storia della musica era a portata di mano, lontanissima dai fragori e i rumori del pop, nuda e cruda, con una chitarra e una voce che verrebbe da definire angelica, ma non lo facciamo per non cadere troppo nell’imbuto della retorica.
Insomma, questa di Lucca, di Glen, di Renè e dell’ep, è una bella storia; una di quelle storie che danno speranza, lasciandoci il gusto di riflettere che i sogni, a volte, possono davvero avverarsi e che il mondo, non è poi così brutto come lo si dipinge.
Per cui, se vi capitasse di farvi un giro in città, sappiate che in piazza Napoleone, proprio in quella piazza in cui, ogni estate si svolge il grande Summer Festival, è ancora ben attivo un vecchio negozio, dove non solo si possono ancora toccare quei cosi strani e tondi che una volta chiamavamo dischi contenenti canzoni che oggi definiamo “liquide”, ma se avete un po’ di fortuna, potreste incappare in Glen che, con la sua chitarrina vi invita ad entrare in un mondo da cui non uscirete mai più.
Crediti Foto: Luca Viviani
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