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lunedì, Dicembre 11, 2023

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Le parole NON dette anche se DETTE di Laura Pausini

di Mela Giannini

Ieri Laura Pausini si è lasciata andare con i pensieri – a tratti forti-, mettendoli nero su bianco su facebook, in un commento, sotto un post nella sua pagina ufficiale in cui si parlava del nuovo singolo che aprirà i battenti al suo nuovo album di inediti, “SIMILI”, di prossima uscita.

Il commento di Laura, che rispondeva ad una fan che voleva più dettagli sul nuovo singolo, sarebbe passato inosservato, visto che si mimetizzava all’interno di tantissimi altri commenti. Ma una sua Fan Page, Laura, come si fa a non amarti?, ha fatto lo stamp del commento, e lo ha postato nella propria bacheca, evidenziando mediaticamente, di fatto, quanto scritto, sicuramente di getto, dall’artista.

Quanto scritto da Laura, son “parole” che possono sembrare pesanti come macigni, e dette poi da un’artista di successo, che è nel “sistema” come lei, le stesse potrebbero sembrare delle vere e proprie “accuse”, se lette in un certo contesto. Ma alla fine, forse, son solo parole e pensieri che cercano di spiegare una situazione ormai nota a tutti nel settore.

Il problema è solo che, quando certe cose vengono dette da una Laura Pausini, le parole passano attraverso una GRANDE cassa di risonanza, vista la popolarità della cantante, e non si può non cogliere concetti che sono evidenti tra le righe, anche se non espressi palesemente.

Le parole dette dalla Pausini, comunque, e nella sostanza, son cose già sentite da artisti non altrettanto famosi come Laura, e sicuramente meno “fortunati” di Laura. Magari artisti che hanno subito vessazioni dal “sistema” e dallo stesso messi al bando.

Ma MAI si erano letti –almeno io non li ho mai letti, almeno qui in Italia – discorsi argomentati in un certo modo, per mano di un calibro da 90 come Laura, cose dette così senza riserve, senza freni, senza remore e soprattutto SENZA timore! E il timore forse non c’era perché Laura semplicemente stava dicendo cose “evidenti”! Ma comunque sia, bisogna dar merito alla Laura nazionale di non porsi problemi nel “Rispondere e Spiegare”, su/di certi argomenti, facendolo forse anche ingenuamente, in un modo che facilmente, poi, può condurre a dei leciti fraintendimenti (forse), almeno negli “intenti”. E il sospetto dell’INGENUITA’ nasce anche dalla semplice domanda: potrebbe una  LAURA PAUSINI sparare contro un sistema ora, proprio adesso, che sta per uscire un suo nuovo progetto discografico di inediti?

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Ma c’è da dire che, chi fa il mio mestiere, non può non riflettere su certe cose che legge, cose che – per noi del settore, che tastiamo il polso di quanto succede – portano spontaneamente a pensare che Laura ha messo, in qualche modo, sotto accusa il sistema stesso delle radio, grande punto cardine del “cartello”, che detiene il potere nel sistema e nell’ambiente musicale/discografico italiano.

Non si possono non fare delle riflessioni su quello che Laura dice anche sulle case discografiche, sulle Major (nel suo caso la Warner Music, sua casa discografica), sulle loro attuali difficoltà nel mercato – vista l’era di internet e della pirateria – e sulle loro scarse capacità, a volte, di valutare l’artisticità di qualcosa, visto che, a suo dire ( al “dire” della Laura), le hanno impedito di fare cose che loro ritenevano “orrende”, ma che Laura, al contrario, riteneva fossero grandi contributi artistici, tipo un duetto con la Nannini, mai fatto uscire come singolo dalla Warner.
Ergo, quindi, che la nostra ha fatto cose anche contro il volere della sua stessa casa discografica, contestandola di fatto. Per cui, non c’è stato sempre un idilliaco rapporto tra i due soggetti in causa.

Quello che, in poche parole, legge chi fa il mio mestiere, è che la Pausini dice che le radio decidono le sorti di una canzone, perché sono loro che decidono cosa passare e cosa no, cassando magari canzoni bellissime e facendo passare altre di qualità discutibile. Si percepisce, inoltre, che l’artista Pausini mandi alle radio un forte e chiaro messaggio, dicendo che è invece il PUBBLICO che decide le sorti di una canzone e di un artista (soprattutto di quelli popolari), e che in realtà tutto questo “potere” le radio, di fatto, non lo avrebbero, se non fosse per il fatto che le stesse case discografiche si assoggettano a loro, perché disperatamente bisognose di canali promozionali.

E qui, anche magari non volendo, la Pausini disegna un quadro ben definito del settore, dell’ambiente e di come son messe le cose da quelle parti.

Certo, sarebbe bello capire perché il cartello delle radio più potenti in Italia (prima tra tutti RTL) decide di passare tizio e non caio. Questo la Pausini non lo dice; o meglio lo dice parlando del fatto che le risposte che danno le radio, sono quelle relative alla poco “radiofonicità” dei brani che decidono di non prendere in considerazione nelle loro rotazioni. Ma tra le righe, quando lei dice che non si possono spiegare le dinamiche del suo mestiere, è facile, per quelli come noi (e non solo), intendere che non c’è un comprensibile senso nelle cose che succedono in quell’ambiente e nelle scelte DISCUTIBILI che lor signori fanno…e soprattutto, quando la “nostra” parla di “fortuna”, sembrerebbe, anche qui, che sottintenda al fatto che forse le “scelte” vengano fatte con ben “altri” metri di misura!

E bhe, da qui non si sfugge, in quanto a logica: se non si riesce a dare plausibili spiegazioni, le “scelte” comunque in qualche modo, e con qualche “criterio”, son state fatte dai tizi che viaggiano indisturbati sulle loro “personali” frequenze.
Ha poco da minimizzare Laura, dicendo che lei non è “contro” le radio, perchè anche le case discografiche (soprattutto la sua) son concordi su questo discorso.

E a dimostrazione di quanto sopra, sono le sue stesse parole dette in un altro commento:
Avete notato che più di 3 singoli (quando va bene) non passano in radio da un solo disco…? Non so se è vero ma… le case discografiche dicono che dopo 2 singoli il disco diventa – vecchio -! Oh signor! Io penso che dentro il mondo delle radio ci siano ancora dei professionisti capaci. Credo che alcune radio abbiano una programmazione stupenda, altre magari hanno delle regole da seguire per cui dopo un po’ di mesi devono rinnovare la musica e come sapete, di musica ce ne è tantissima“.

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Comunque, valutate voi. Questo quanto ha scritto Laura:
Quello che passa in radio lo decidono le radio… secondo loro Troppo Tempo non era radiofonica.[…] non credere che sia tutto così semplice. Inoltre non passare in radio non significa molto per alcuni cantanti. Alcuni non si sentono mai e riempiono gli stadi. Ognuno ha il suo pubblico. . C’è gente che è prima in classifica in radio e non riesce a riempire un teatro… non significa nulla. E’ molto difficile capire e spiegare questo mestiere…perché non si può. Va a fortuna, molto spesso. Le scelte che faccio le faccio tutte con il cuore, a volte riflettendo tanto, a volte con l’istinto, a volte scegliendo brani chiamati Radio Friendly (“Limpido”, “Benvenuto”, “Non c’è”) e altre volte uscendo con brani mai entrati nei primi 10 in classifica radiofonica (“Vivimi”, “Invece no”, “Non ho mai smesso”, “Incancellabile”, “In assenza di te”…), eppure sono qui. E quel che scrivo e canto in un disco sono io, comunque. Poi c’è il casino che ha combinato internet, la pirateria. La musica non vende più, le case discografiche se la fanno sotto, rischiano di chiudere da un momento all’altro, si aggrappano all’unica cosa che possono, purtroppo, il passaggio in radio, ma alcune canzoni meravigliose non fanno Zum Zum Zum e in radio non passano con facilità. E’ giusto che ogni cantante esca con una canzone che si sente dentro come la più importante in quel momento“.

A questo punto Laura rivendica il suo diritto di scegliere il brano apripista del nuovo attesissimo album di inediti “Simili” , e continua dicendo:
E così farò anche stavolta. E forse farò una scelta per molti giusti e per molti sbagliata. Resta il fatto che io non ho mai cantato qualcosa che non mi appartenesse, e non sono mai uscita con singoli che non fossero strettamente legati alle mie emozioni. So che non esisto solo io, ma io faccio questo mestiere perché ho bisogno di musica per aiutarmi, e per dire chi sono e come mi sento. In un disco intero c’è tutto, lento, veloce, leggero e profondo, c’è come sono io…da sempre“.

Poi, in un altro commento, a seguito quello su scritto, ha rivelato un aneddoto sul brano “Inedito”, inciso con Gianna Nannini, mai uscito come singolo:
Il mio capo Warner mi disse che Inedito era una canzone orrenda e si era opposto. E io l’ho messa comunque nel disco perché la amo. Ma non me l’hanno fatta diventare singolo. E’ assurdo”.

E si, ASSURDO, che poi, dopo queste parole, non si debba pensare che comunque, l’artista Laura Pausini, abbia da ridire anche sulle case discografiche, a prescindere dal momento di crisi che stanno vivendo.

Riconoscendogli la schiettezza che la contraddistingue, ci si chiede il perchè voler lanciare il sasso e nascondere la mano? Non è da lei questo modo di fare! Le cose le ha dette eccome… e addirittura, molti di noi (io sicuramente), la stanno anche applaudendo!

Fonte Foto di Copertina di Bernardo Doral

Brano scritto per lei da Ivano Fossati- Troppo Tempo
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