Recensione di “PADRONI DI NIENTE”, nuovo album di inediti di FIORELLA MANNOIA. Il disco è stato anticipato dal singolo “Chissà da dove arriva una canzone“. La copertina dell’album, ispirata al quadro “Viandante sul mare di nebbia” di Caspar David Friedrich, ritrae un “Viandante”, in questo caso Fiorella, mentre osserva la propria civiltà.
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In un periodo veramente oscuro ed incerto, il nuovo lavoro di Fiorella Mannoia, otto tracce di impronta fortemente cantautoriale, prova a rassicurare ed a fornire spunti di riflessione.
Fiorella è da tantissimi anni un punto di riferimento per chi scrive canzoni facendo forte attenzione ai testi, per chi cerca un’interprete sempre personale, intensa, mai sopra le righe o furbetta ma sempre “dentro” al brano.
Lo è anche dall’altro versante, quello del pubblico: maturo e sicuro delle proprie scelte, non facilmente influenzabile dall’oscillazione della tendenza del gusto e dagli espedienti più biecamente commerciali.
In particolare spicca la presenza di Amara in due brani, di Cristicchi, di Ultimo, di un talento come Bungaro, ancora dopo tanti anni non valutato come avrebbe meritato, ed infine della esordiente Olivia xx, con musica di Vittorio Giannelli Savastano; si ritagliano meritoriamente uno spazio anche due autori meno noti ma di notevoli capacità come Enrico Lotterini (con testo di Fabio Capezzone) ed Edoardo Galletti.
L’ascolto di tutti i testi dà ragione alle scelte di Fiorella, proverbiale del resto per la raffinatezza in materia; spicca probabilmente soprattutto “La gente parla”, che vede la collaborazione tra Cristicchi e Amara, e la title track della stessa Amara, ma un po’ tutti i testi si fanno leggere e riascoltare con interesse.
Dal punto di vista più strettamente musicale sia le composizioni che gli arrangiamenti si tengono su una sorta di “mainstream” che tiene tutto su un livello standard molto corretto e sicuramente efficace ma senza particolari punti notevoli: si tratta sicuramente di una scelta ponderata che ha i suoi pro e i contro, ma d’altronde non è che l’uscita di un nuovo CD di musica leggera abbia tra i suoi obiettivi primari quello di sostenere una sorta di analisi musicale.
Manco a farlo apposta i brani musicalmente più interessanti appaiono essere proprio “Sogna” (Galletti), penalizzato solo forse da una sorta di ansia di far partire il ritornello, e “Si è rotto” (Capezzone-Lotterini), brano che già dalla strofa mostra un buon contenuto musicale e che nel ritornello echeggia vagamente la grande canzone romana, favorito in questo anche dall’andamento in tre.
Anche il brano di Ultimo fa la sua figura, pur soffrendo la stessa ansia di ritornello di cui sopra e una progressiva banalizzazione dell’accompagnamento strumentale: il ragazzo sa scrivere.
Nel complesso un lavoro equilibrato, letterariamente mai banale e gratuito ma che musicalmente ha scelto di non rischiare e quando si tratta di evidenti scelte produttive c’è poco da sindacare.
Rimane la speranza che Fiorella, una delle poche artiste italiane di musica leggera che possa permetterselo, prima o poi decida di riavvicinarsi a mondi musicali di calibro più significativo (un nome per tutti: Chico Buarque de Hollanda), magari con situazioni musicalmente meno levigate e più “suonate” e con la complicità di qualche strumentista d’eccezione, a farci ritornare i brividi del bel tempo che fu.
Tracklist di “Padroni di niente“:
“Padroni di Niente” (Amara)
“Chissà Da Dove Arriva Una Canzone” (Ultimo)
“Si È Rotto” (Enrico Lotterini, Fabio Capezzone, Fiorella Mannoia)
“La Gente Parla” (Amara, Simone Cristicchi)
“Sogna” (Edoardo Galletti, Fiorella Mannoia)
“Olà” (Bungaro, Cesare Chiodo, Fiorella Mannoia)
“Eccomi Qui” (Bungaro, Cesare Chiodo, Carlo Di Francesco)
“Solo Una Figlia (con Olivia XX)” (Arianna Silveri)
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