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Deborah Bontempi – Un gradito ritorno da “Oh, Alfredo!” a “La Castità”

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Deborah Bontempi l’ho conosciuta personalmente all’Officina della Musica e delle Parole circa un anno fa.

Ma la conoscevo già artisticamente avendo ascoltato diverse sue composizioni attraverso i social, e ben ricordando l’impressione positiva suscitata dalla sua partecipazione al Roxy Bar di Red Ronnie col brano “Cappuccino, molta schiuma, con cacao” in doppia versione, italiano e spagnolo.

Nel frattempo Deborah è cresciuta, non di statura (anzi, secondo me ha perso qualche chilo di troppo), ma professionalmente, affrontando nuove esperienze tra cui la collaborazione con Roberta Giallo ed il chitarrista Pietro Posani nello spettacolo “Stasera facciamo le brave”, la costituzione del trio The Avant Girls, la scrittura di ben due libri dedicati alla vocologia (il primo dei quali “Movimento ed espressione corporea per cantanti” è stato pubblicato il 26 ottobre dalla casa editrice Area 51, mentre il secondo verrà pubblicato e distribuito prossimamente, entrambi in formato e.book) oltre alla realizzazione di nuovi brani, di cui due recentemente pubblicati sotto forma di video su YouTube.

Il primo s’intitola “Oh, Alfredo!” ed è la cover del brano composto da Jula de Palma e da suo marito Carlo Lanzi, pubblicato, a dire il vero senza molto successo, nel 1974 ed inserito nell’album “Jula Presenta”, recentemente ripubblicato nel CD autoprodotto “Unforgettable Jula” (2015).

Deborah Bontempi

È un samba/jazz il cui testo si limita alle due parole del titolo, mentre la melodia è tutta giocata fra scat e suoni onomatopeici brillantemente eseguiti dalla brava Deborah con molta ironia e la giusta nonchalance per un brano divertente e solo apparentemente senza pretese.

In realtà si tratta di un brano abbastanza complesso in cui ritmo e armonia si rifanno alla miglior tradizione brasiliana dei grandi Antonio Carlos Jobim, Luis Bonfá, Milton Nascimiento, Joao Gilberto, con un arrangiamento che, per l’uso del flauto e nelle aperture dei fiati, ricorda lo stile del grandissimo Clare Fischer, suonato da un’ottima orchestra composta da Giuseppe Zanca (horn section, basso e chitarra), Beppe Montesano (sax contralto), Alberto Guidi (sax tenore), Mirco Picchi (Fender Rhodes) e Stefano Paolini (batteria). Nel video invece compaiono Giuseppe Zanca alla tromba, pregevole il suo solo nella parte centrale, Fabio Pe3tti (al secolo Petretti, ma simpaticamente scritto proprio cosí) al sax, Giorgio Santisi (basso), Stefano Paolini (batteria) e Filippo Olivucci (piano).

La versione di Deborah è stata recentemente pubblicata in Giappone su etichetta Orange Records e ne è stato fatto anche un Remix.

I personaggi del video sono due: Julie (Deborah Bontempi), una “ladra” un po’ particolare, ed  il suo complice Alfredo (Arsenio Bassotten), un simpatico furetto con la passione per le scarpe, oltre ai membri della Band.

Divertente ed ironico, come del resto la canzone.

Il secondo brano è un elettropop/bossa intitolato “La Castità” in cui si disquisisce ironicamente e con leggerezza su questa virtù assai poco di moda ai giorni nostri.

Deborah Bontempi

Il testo, scritto interamente da Deborah Bontempi, è alquanto bizzarro, pieno di figure retoriche ed immagini che scorrendo veloci, così come vive la nostra società, fanno riflettere rappresentando le contraddizioni dei nostri tempi

Non si tratta di una novità assoluta in quanto già inserito in versione spagnola (La Castidad) nell’album “Bo.Dà. Plays Madonna in Jazz” pubblicato su etichetta Cinedelic Records nel 2006.

I Bo.Dà decisero di realizzare un inedito da inserire nel Cd, ma occorreva qualcosa che fosse in qualche modo attinente allo stile di vita di Madonna, così nacque l’idea, prendendo spunto dal brano “Like a Virgin”, di affrontare in chiave ironica e dissacrante l’argomento in questione il cui titolo venne suggerito da un eccelso autore della musica italiana, Saverio Grandi.

Completamente rivisto rispetto alla versione originale dalla nuova band che collabora con Deborah in cui militano Umberto Genovese alla batteria e percussioni, Giorgio Santisi al basso, Massimo Zanotti al Fender Rhodes e Guglielmo Pagnozzi al clarinetto, il brano verrà presto inserito nell’album “JULIE OH ALFREDO!”. Gli arrangiamenti sono di Deborah e di Domenico Meggiato che ne ha curato il missaggio e il mastering.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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