Bobo Rondelli mi hai spiazzato: non riesco a crederci, ma non so decidermi se questo nuovo album mi piace o no.
O meglio, c’è il tuo stile, la tua voce, il tuo approccio a un cantautorato classico che poi è la tua cifra, il tuo profilo artistico. Soli, in particolare, la trovo molto bella, con quell’assolo finale di violino che apre il cuore, ma c’è qualcosa che non mi torna.
Forse ho bisogno di più ascolti, di fermarmi di più, perché non riesco a capire; davvero! C’è qualcosa che manca. O forse, qualcosa di troppo. Forse è colpa di Appino, sì, maledetto! che ti ha riempito di suoni e armonie. Che poi, quei suoni lì sono pure belli, ma cascano male sulle tue spalle, come un abito da poco che indossi solo per il matrimonio di un amico.
Insomma, mi pari fuori fuoco.
Forse, è il tentativo di sdoganamento, la volontà di crearti un appeal più commerciale, per te, che di commerciale non hai nemmeno i soldi. Veramente, non lo so. Per ora, mi scivoli addosso come il sudore, a volte cresci, altre ti sgonfi. E non basta la cover di Brian Eno a togliermi l’ansia di dosso, anzi, se possibile, forse la peggiora. Lo storto, ad esempio, mi sembra bellissima, Ammalarsi invece, mi da l’idea di un Reitano già vecchio negli anni sessanta. Capito? Sto faticando per trovare un appiglio e uscirne con buon gusto, ma non lo trovo. Mannaggia a te! E a me, che ti voglio così bene!
Ero presente allo store record a Lucca, sai? Lì ti ho riconosciuto; mi hai fatto incazzare, perché hai fatto di tutto per boicottarti, con quel microfono che non si sentiva e la tua timida strafottenza a fare da protagonista; ma ti ho trovato perfettamente a disagio nel ruolo che dovevi interpretare, quindi, perfetto.
Che poi, le canzoni sono pure belle. Ma ormai lo sappiamo bene che sai scrivere, la tua penna profuma di un’urgenza espressiva, di una fresca naturalezza che, ogni volta, sbalordisce e disorienta.
Soli per esempio: un affresco impietoso sul mondo reale, scritto con una semplicità che colpisce più di mille invettive. Lo stile è il tuo, cavolo, il mondo te lo sei disegnato su misura, con i colori sporchi che assume il mare che bagna il porto di Livorno. Perché te quei colori li hai dentro e io, che ti abito a due passi, li conosco bene.
Ma c’è qualcosa, un dettaglio, un riflesso, una direzione in questo album, che non riesco proprio a vederti percorrere. Insomma, dai l’impressione di trovarti più a tuo agio con la tua chitarra che con le orchestrazioni.
Boh, non so che dire; sono io dai, non prendertela. Sono io che ti vedo dove non sei. Sono io che ho picchiato la testa e non ho trovato una cura. Sono io che non ho capito. Ti rispetto, ti adoro, ma non ho capito. Tanto, ci rivediamo lì da te, o a Viareggio, o in giro per la Toscana, io spettatore e tu animale indomabile.
TRACKLIST Anime Storte – Bobo Rondelli
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- Soli – (03:09)
- Ammalarsi – (03:47)
- Cartolina di giornata – (04:16)
- Prima che – (03:28)
- Lo Storto – (03:30)
- Dolce imbroglio – (02:55)
- Su questo fiume – (03:27)
- Sollievo animale – (03:02)
- Io ricordo di quando l’amavo – (02:06)
- L’angelo – (02:32)
- L’Andrea rampante – (04:29)
- Madre – (04:14)
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