di Corrado Salemi
Nell’attuale scena musicale palermitana i Tre Terzi sono una delle band più rappresentative.
Nati nel 2009 dall’amicizia tra Claudio Terzo e Ferdinando Moncada, i Tre Terzi si sono costruiti una consolidata reputazione di cover band di altissimo livello, grazie ad esibizioni musicalmente impeccabili, alla forte padronanza del palco ed al rapporto diretto e divertente con il pubblico.
La formazione è composta da Claudio Terzo (voce, chitarra acustica ed elettrica), Ferdinando Moncada (voce, chitarra acustica ed elettrica, armonica, banjo ed ukulele), Nicola Liuzzo (voce e batteria) e Diego Tarantino (voce, basso elettrico e contrabasso).
I concerti dei Tre Terzi sono spesso imprevedibili, con un repertorio che cambia ogni sera grazie alla capacità di attraversare trasversalmente qualsiasi genere musicale, dal rock al reggae, passando dal blues, dal rockabilly, dal pop, dalla discomusic, dalla musica dei cantautori. Il tutto esibendosi con qualsiasi formazione, dal trio acustico al sestetto (o più) elettrico grazie alla forte attitudine verso la collaborazione con i migliori musicisti sulla piazza siciliana.
A testimonianza di tale attitudine la serie di concerti intitolati “Contaminazioni”, tenuti tra la primavera e l’estate del 2014, nei quali i Tre Terzi hanno condiviso ogni settimana il palco con i più interessanti artisti siciliani, suonando fianco a fianco l’intero repertorio previsto, come in una sorta di feconda jam session.
Nella fine del 2014 i Tre Terzi hanno deciso di mettersi in gioco anche come autori.
Anticipato dal video “Non mi parlare d’amore” e da alcune esibizioni live dei loro inediti, dal 5 dicembre 2014 è infatti disponibile il loro primo CD “TreTerzi” contenente 9 brani inediti.
Anche gli inediti dei Tre Terzi spaziano su vari generi e varie atmosfere, spesso sapientemente miscelati tra loro: si passa dal pop (con sonorità disco/ rock) di “Non mi parlare d’amore” alla ballad cantautorale “Una nuova prima volta”, dall’ironia sonora di “Dischi disco” all’atmosfera esotica di “Mal d’Africa”, giusto per fare degli esempi.
I Tre Terzi sono autori di tutte le musiche del disco, mentre i testi sono dei Tre Terzi in collaborazione con Carmelo Piraino e Tiziano Di Cara. Le registrazioni e il missaggio sono di Riccardo Piparo presso lo studio Lab Music di Palermo. Al disco hanno collaborato anche Michele Mazzola al sax e Samuele Davì alla tromba.
Tutti brani del disco possono essere ascoltati in preview sul SITO UFFICIALE del gruppo.
Del loro disco, della loro passione per la musica e di altro ancora parliamo in questa intervista direttamente con i Tre Terzi, che ringraziamo per la gentile disponibilità.
I Tre Terzi sono un riferimento nel panorama musicale palermitano, una cover band molto preparata capace di performance divertenti, effervescenti e di ottimo livello tecnico. Da cosa nasce adesso la voglia di mettersi in gioco con la scrittura di brani inediti? Da quanto tempo lavoravate a questo progetto?
[Nicola Liuzzo] Non c’è un motivo particolare che ci ha portato al progetto inediti. Semplicemente ci siamo ritrovati ad un punto in cui è nata la necessità di provare a fare qualcosa di veramente nostro, di mai sentito, da aggiungere al nostro repertorio di cover, repertorio che resta importante perchè ci ha consentito di arrivare fin qui. Penso sia naturale, per chi faccia musica, pensare prima o poi “vediamo adesso cosa riesco a fare di davvero mio”. Il progetto del disco è nato non più di due anni fa: la nostra band è nata quasi per gioco ed all’inizio non ci prendevamo molto sul serio, ma man mano che ci affermavamo con le cover abbiamo iniziato e credere di più alle nostre potenzialità: di conseguenza è nato spontaneo scrivere delle canzoni. E’ una questione di piccoli passi, uno dopo l’altro, un obiettivo dopo l’altro… spostando sempre l’asticella un po’ più in su.
E’ particolare il percorso di presentazione del vostro disco. All’indomani dell’uscita del CD, infatti, avete organizzato una serie di showcase in alcuni locali di Palermo. Il tutto è culminato in una definitiva presentazione del vostro lavoro nel concerto del 19 gennaio 2015 al Teatro Golden di Palermo, davanti ad un migliaio di spettatori paganti. Questo evento è stato anche trasmesso in diretta da RadioTime, importante emittente palermitana. Come mai una presentazione “per tappe” del vostro disco?
[Claudio Terzo] In realtà non è stata una presentazione per tappe. Gli showcase, eventi in cui abbiamo presentato e venduto il nostro disco, sono stati un modo per ringraziare in nostri “sponsor” (i locali Robertone Enoteca, Officina DiDio, Palab, Jackass e Ricovero), inizialmente coinvolti per sopperire alla nostra mancanza di fondi ma che alla fine ci hanno sostenuto non solo economicamente ma anche artisticamente e umanamente, soprattutto nella realizzazione dell’evento al Teatro Golden. La loro disponibilità è stata per noi davvero importante e ci è sembrato quindi doveroso ripagarli organizzando questi eventi.
Quanto confidavate, prima di partire, sul successo del vostro progetto di inediti?
[Nicola Liuzzo] Non avevamo nessuna idea su cosa aspettarci dal progetto inediti. Le prime volte che abbiamo suonato brani scritti da noi ci stiamo sentiti nudi, senza lo “scudo” della cover già nota (i musicisti sanno cosa intendo), timorosi al punto da pregiudicarne talvolta anche l’esecuzione. Stai li a chiederti “piacerà? Non piacerà?”. Quando poi è arrivato il primo applauso in mezzo a tante persone, quel singolo applauso ti da soddisfazione, perché è per una cosa “tua”. Ripeto, non ci aspettavamo nulla e tutto è accaduto, punto e basta. Gli inediti tra l’altro piacciono al pubblico. Se voi una spiegazione del perché, non lo sappiamo. Di certo ci mettiamo tanto tanto impegno, questo si.
Se non sbaglio, però, ad oggi il vostro CD non è distribuito da qualche etichetta discografica. Ci sono novità in tal senso?
[Claudio Terzo] No.
Nel maggio 2014 siete stati impegnati in un breve tour nazionale con esibizioni che includevano anche i vostri inediti: vi siete esibiti anche a “Le Trattoir” di Milano ed al “Circolo degli artisti” di Roma. Che tipo di accoglienza avete trovato? Avete notato differenze con il contesto siciliano?
[Nicola Liuzzo] Non ci siamo mai posti il problema “siamo della Sicilia, di Palermo e quindi vediamo cosa succede… “. Ovviamente non avevamo idea di cosa potesse accadere. Siamo andati come persone che fanno musica e che volevano fare quello. La risposta è stata molto soddisfacente. Pensavamo di dover avere a che fare con qualcosa di sofisticato, che bisognava impegnarsi molto più del solito… ma in realtà abbiamo semplicemente fatto quello che facciamo anche a Palermo e la risposta è stata uguale, piacevolmente uguale. Il motivo? Spero buona musica. Probabilmente conta anche come ci si pone: più sincero reale e semplice ti poni meglio arrivi. Seconde me, almeno.
I TreTerzi sono stati gli artefici della serie di concerti “Contaminazioni”, nei quali avete condiviso il palco con altri artisti vostri ospiti. Ne sono nate esibizioni di qualità superlativa, cariche di forti emozioni. Dato che il clima tra artisti è spesso carico di rivalità trovo interessante conoscere la genesi di questa idea e quanto si leghi alla forte coesione che si respira oggi tra gli artisti siciliani.
[Claudio Terzo] E’ vero, talvolta si crea una certa rivalità tra artisti, per lo più dettata da preoccupazioni commerciali e di esito professionale del proprio lavoro artistico (visibilità, quantità di ingaggi, e tutto ciò che ne consegue). Per fortuna questa rivalità svanisce di colpo quando si sceglie di salire insieme sul palco o quando si decide di collaborare insieme. E il più delle volte ne nascono esibizioni di alto livello artistico.
[Ferdinando Moncada] Per me “Contaminazioni” è stata una delle esperienze più belle. Potersi confrontare con altri artisti è una scoperta sempre nuova. Non avviene spesso quando si fa parte di un gruppo, nel senso che si lavora per fortificare l’unione interna ma di contro viene a mancare il rapporto con altri musicisti. I concerti di “Contaminazioni” sono stati una esperienza fantastica che ci ha davvero nutrito ed arricchito di volta in volta, senza nessuna sorta di rivalità o difficoltà. Riguardo la coesione tra musicisti di Palermo posso dirti che mi sento come in una grande famiglia: è sempre bello andare a sentire qualcun altro che suona o quando un musicista ci viene a trovare. Mi sento come se fossimo tutti un po’ fratelli. Di conseguenza è stato splendido invitare sul palco, di volta in volta, tanti musicisti che nella maggior parte dei casi sono diventati anche amici.
Oltre che musicisti siete anche insegnanti di musica. MI riferisco in particolare a Claudio e Diego, docenti presso il C.A.S.T. di Palermo. Quanto è importante il ruolo delle scuole nel contesto musicale di una città? Vi va di parlarci di questa parte della vostra esperienza?
[Diego Tarantino] E’ sicuramente è una grande opportunità per i giovanissimi che si affacciano alla musica, in particolare qui a Palermo, anche perché all’interno della scuola c’è la possibilità di lavora direttamente sul palco insieme ad altri studenti, in particolare durante le attività extracurriculari: questo significa rendersi conto di cosa significhi stare sopra ad un palco, imparando a saper gestire le proprie emozioni. E’ chiaro che, come in tutte le scuole di musica, si affronta anche l’aspetto tecnico dello strumento. Tutto questo permette di costruire, a poco a poco, un piccolo vivaio da cui attingere i musicisti del domani.
Cos’altro dobbiamo aspettarci ancora, a breve o nel lungo periodo, dai Tre Terzi?
[Claudio Terzo] Nel breve periodo abbiamo l’intenzione di rifare un’ esperienza paragonabile a quella del Teatro Golden, magari in versione estiva, quindi uno spettacolo all’aperto in cui riproporre il nostro disco e in cui si parli di noi e dei nostri progetti futuri. Stiamo davvero spingendo sull’acceleratore nel tentativo di trovare nuovi canali e nuove occasioni che ci diano maggiore visibilità, anche se ci stiamo rendendo conto che è veramente difficile. Ma noi confidiamo sul fatto che stiamo bene insieme, e quando questo avviene siamo capaci di fare qualsiasi cosa, di pensare veramente in grande.
[Nicola Liuzzo] Andremo sicuramente avanti spostando l’asta, come ti dicevo, sempre una tacca più su. C’è l’idea generale di fare un secondo disco, ma al momento ci interessa di più concretizzare al massimo quanto fatto sinora. Come diceva Claudio, stiamo cercando di trovare nuovi sbocchi cercando di capire quale sia la strada migliore da percorrere. Sarebbe troppo affrettato fare subito un altro disco, anche se stiamo continuando a scrivere ed abbiamo già altri brani nuovi. Confermo che la voglia di scrivere c’è e quando ti viene un brano lo scrivi, lo butti fuori. Per il resto si vedrà. Posso citare John Rambo? “Come vivrai? Giorno per giorno”.
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VIDEO-i TRE TERZI interrompono una lezione all’università per girare il videoclip NON MI PARLARE D’AMORE
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