Golden Globe indimenticabile quello avuto luogo quest’anno, tra il grande discorso di Oprah Winfrey, le attrici (e attori) del movimento “Time’s Up” vestite in nero per la campagna “me too” in segno di protesta contro il sessismo, le molestie sulle donne, e le polemiche delle attrici non invitate all’evento.
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La 75esima edizione dei Golden Globe ha visto come protagonista indiscussa la conduttrice, attrice e produttrice Oprah Winfrey, prima donna afroamericana a ritirare il premio Cecil B. DeMille, Golden Globe alla carriera.
Il suo discorso è partito da un palco di fama mondiale e si è insinuato nella quotidianità delle nostre vite. Ha scelto di parlare di diritti civili, uguaglianza e violenza sulle donne. Temi che, in un mondo che dovrebbe essere in continua evoluzione, restano sempre vergognosamente attuali.
Oprah Winfrey ha esordito ricordando Sidney Poitier, il primo uomo nero a vincere un Oscar.
“Nel 1964, ero una ragazzina seduta sul pavimento in linoleum a casa di mia madre nel Milwaukee che guardava Anne Bancroft che consegnava l’Oscar come miglior attore durante la 36esima edizione dell’Academy Awards. Aprì la busta e pronunciò sei parole che hanno letteralmente fatto la storia: The winner is Sidney Poitier. Sul palco arrivò l’uomo più elegante che io avessi mai visto. Ricordo che aveva la camicia e il papillon bianchi, e ovviamente la sua pelle era nera. Non avevo mai visto un uomo nero celebrato in quel modo. […] Nel 1982, Sidney ha ricevuto il premio Cecil B. DeMille proprio qui ai Golden Globe e mi fa un certo effetto pensare che in questo momento ci siano delle ragazzine che stanno guardando me, la prima donna nera, che riceve lo stesso premio. È un onore, un onere e un privilegio condividere questa serata con tutte loro e anche con gli uomini e le donne incredibili che mi hanno ispirata, stimolata, sostenuta e che hanno reso possibile il mio viaggio fino a questo premio”.

Rivolgendosi alle donne comuni e a alle colleghe che come lei hanno aderito alla campagna “me too” vestendosi in “total black” (così come deciso dal nuovo movimento “Time’s Up“) in segno di protesta contro il sessismo, le molestie e i personaggi alla Harvey Weistein, la famosa presentatrice americana ha aggiunto:
“Dire ciò che pensiamo è lo strumento più potente che abbiamo. Ed io sono particolarmente orgogliosa e ispirata dalle donne che si sono sentite abbastanza forti e abbastanza emancipate da far sentire la propria voce e condividere le loro storie personali. Noi, ognuno di noi in questa stanza viene celebrato per le storie che racconta; quest’anno noi siamo diventate la storia. Ma non si tratta di una storia che riguarda solo l’industria dell’intrattenimento. Trascende ogni cultura, geografia, razza, religione, politica o lavoro”.

Oprah Winfrey ha anche ricordato il caso di Recy Taylor, giovane moglie e madre nera, che nel 1944 fu rapita, stuprata, e abbandonata con gli occhi bendati sul ciglio della strada da sei uomini bianchi. La giovane non ha mai conosciuto giustizia e i sei uomini non sono mai stati indagati.
“Recy Taylor è morta dieci giorni fa” ha aggiunto Oprah. “Lei ha vissuto, come noi, troppi anni in una cultura ferita da uomini potenti e brutali. Per troppo tempo le donne non sono state ascoltate o credute quando hanno osato raccontare la loro verità contro questi uomini di potere. Ma il loro tempo è finito. Il loro tempo è finito. Il loro tempo è finito! Ed io spero che Recy Taylor sia morta nella consapevolezza che la sua verità, così come la verità di tante altre donne che in questi anni sono state tormentate, o che lo sono tuttora, sta venendo fuori. Doveva essere da qualche parte, nel cuore di Rosa Parks, quasi 11 anni dopo, quando ha preso la decisione di rimanere seduta in quell’autobus a Montgomery ed è qui con ogni donna che ha deciso di dire Me too. E in ogni uomo, in ogni uomo che ha deciso di ascoltare”.

Il potente discorso di Oprah Winfrey, vittima lei stessa di violenze, si è concluso con un messaggio di speranza. Un messaggio che, passando attraverso cicatrici indelebili, squarcia l’ignoranza di chi ha bisogno di “vivere in prima persona” per “capire”.
“Ho intervistato e ritratto persone che hanno sopportato alcune delle cose più brutte che la vita possa gettarti addosso” ha dichiarato Oprah. “…ma l’unica qualità che ognuna di loro sembrava avere in comune con le altre era quella di mantenere la speranza in un mattino più luminoso, persino durante le notti più buie. Voglio che tutte le ragazze che ora ci stanno guardando sappiano che c’è all’orizzonte un nuovo giorno! E quando quel nuovo giorno finalmente arriverà, sarà per merito di tante donne eccezionali, molte delle quali sono proprio qui, in questa stanza, e grazie ad alcuni uomini fenomenali che stanno lottando duramente per essere i leader che ci condurranno fino al momento in cui nessuno dovrà più dire: Me too”
Il discorso è stato accolto da più di una standing ovation e dalla dilagante speranza di vedere Oprah Winfrey alle prossime elezioni presidenziali del 2020.
Si registrano però anche delle polemiche in merito a dei mancati inviti ai Golden Globe 2018. Le polemiche sono state sollevate proprio da quelle attrici che hanno denunciato pubblicamente gli abusi subiti dal produttore Harvey Weinstein – Rose McGowan, Rosanna Arquette, Mira Sorvino, Annabella Sciorra, Daryl Hanna e l’italiana Asia Argento –, che non sono state invitate a questa particolare edizione dei Golden Globe, non potendo così sfilare in nero in simbolico lutto contro le molestie sulle donne, così come da disposizioni date dal movimento “Time’s Up”.
Le incomprensibili esclusioni sono state evidenziate dalle stesse attrici su Twitter. La prima a Twittare è stata proprio Asia Argento
“Posso parlare solo per me stessa, ma non solo non sono stata invitata ai Golden Globe: nessuno ha chiesto la mia opinione su #TIMESUP o di firmare la lettera. Sostengo @TIMESUPNOW anche se ne sono stata esclusa. Forse non sono abbastanza potente o di Hollywood. Orgogliosa di lavorare dietro le quinte“.
Ad Asia Argento risponde a ruota Rose McGowan, che in risposta a un tweet dell’ Argento (che ha, tra le altre, ricordato che la McGowan è stata la prima a denunciare gli abusi di Weinstein) ha scritto: “E nemmeno una di quelle stravaganti persone vestite di nero per onorare i nostri stupri avrebbe alzato un dito se non fosse stato così. Non ho tempo per le finzioni di Hollywood“.
E seguito arriva anche un tweet di Rosanna Arquette:
“No, non siamo state invitate. Annabella, Daryl, Mira nessuna di noi“.
E a chiudere il tutto è stata ancora la forte replica di Asia Argento, che ha scritto: “Sarebbe stato troppo triste … imbarazzante. Le vittime non sono abbastanza glamour“.
Lista di tutti i vincitori dei Golden Globe 2018, indicati in grassetto fra gli altri nominati:
Miglior attrice in una mini-serie o film per la televisione
- Jessica Biel, The Sinner
- Nicole Kidman, Big Little Lies
- Jessica Lange, Feud: Bette and Joan
- Susan Sarandon, Feud: Bette and Joan
- Reese Witherspoon, Big Little Lies
Miglior attore non protagonista
- Willem Dafoe, The Florida Project
- Armie Hammer, Chiamami col tuo Nome
- Richard Jenkins, La Forma dell’Acqua
- Christopher Plummer, Tutti i Soldi del Mondo
- Sam Rockwell, Tre Manifesti a Ebbing, Missouri
- Miglior attrice non protagonista
Miglior attrice in una serie commedia o musicale
- Pamela Adlon, Better Things
- Alison Brie, GLOW
- Rachel Brosnahan, The Marvelous Mrs. Maisel
- Issa Rae, Insecure
- Frankie Shaw, SMILF

Miglior attrice in una serie drammatica
- Caitriona Balfe, Outlander
- Claire Foy, The Crown
- Maggie Gyllenhaal, The Deuce – La Via del Porno
- Katherine Langford, Tredici
- Elisabeth Moss, The Handmaid’s Tale
Miglior attore in una serie drammatica
- Jason Bateman, Ozark
- Sterling K. Brown, This Is Us
- Freddie Highmore, The Good Doctor
- Bob Odenkirk, Better Call Saul
- Liev Schreiber, Ray Donovan
Miglior serie drammatica
- The Crown
- Il Trono di Spade
- The Handmaid’s Tale
- Stranger Things
- This Is Us
Miglior attore non protagonista
- David Harbour, Stranger Things
- Alfred Molina, Feud: Bette and Joan
- Christian Slater, Mr. Robot
- Alexander Skarsgard, Big Little Lies
- David Thewlis, Fargo

Miglior colonna sonora originale
- Tre Manifesti a Ebbing, Missouri
- La Forma dell’Acqua
- Il Filo Nascosto
- The Post
- Dunkirk
Miglior canzone originale
- “Home,” Ferdinand
- “Mighty River,” Mudbound
- “Remember Me,” Coco
- “The Star,” Gli eroi del Natale
- “This Is Me,” The Greatest Showman
Miglior attrice non protagonista
- Laura Dern, Big Little Lies
- Ann Dowd, The Handmaid’s Tale
- Chrissy Metz, This Is Us
- Michelle Pfeiffer, The Wizard of Lies
- Shailene Woodley, Big Little Lies
Miglior film d’animazione
- Baby Boss
- The Breadwinner
- Coco
- Ferdinand
- Loving Vincent
Miglior attrice non protagonista
- Mary J. Blige, Mudbound
- Hong Chau, Downsizing – Vivere alla Grande
- Allison Janney, I, Tonya
- Laurie Metcalf, Lady Bird
- Octavia Spencer, La Forma dell’Acqua
Miglior sceneggiatura
- La Forma dell’Acqua
- Lady Bird
- The Post
- Tre Manifesti a Ebbing, Missouri
- Molly’s Game
Miglior film straniero
- A Fantastic Woman
- Per Primo Hanno Ucciso mio Padre
- In the Fade
- Loveless
- The Square
Miglior attore in una mini-serie o film per la televisione
- Robert De Niro, The Wizard of Lies
- Jude Law, The Young Pope
- Kyle MacLachlan, Twin Peaks
- Ewan McGregor, Fargo
- Geoffrey Rush, Genius
Miglior serie commedia o musicale
- Black-ish
- The Marvelous Mrs. Maisel
- Master of None
- SMILF
- Will & Grace
Miglior attore in una commedia
- Anthony Anderson, Black-ish
- Aziz Ansari, Master of None
- Kevin Bacon, I Love Dick
- William H. Macy, Shameless
- Eric McCormack, Will & Grace
Miglior regia
- Guillermo del Toro, La Forma dell’Acqua
- Martin McDonagh, Tre Manifesti a Ebbing, Missouri
- Christopher Nolan, Dunkirk
- Ridley Scott, Tutti i Soldi del Mondo
- Steven Spielberg, The Post
Miglior mini-serie o film per la televisione
- Big Little Lies
- Fargo
- Feud: Bette and Joan
- The Sinner
- Top of the Lake: China Girl

Miglior attrice in una commedia
- Judi Dench, Victoria & Abdul
- Helen Mirren, Ella & John – The Leisure Seeker
- Margot Robbie, I, Tonya
- Saoirse Ronan, Lady Bird
- Emma Stone, La Battaglia dei Sessi
Miglior film commedia o musicale
- The Disaster Artist
- Scappa – Get Out
- The Greatest Showman
- I, Tonya
- Lady Bird
Miglior attore in un film drammatico
- Timothée Chalamet, Chiamami col tuo Nome
- Gary Oldman, L’ora più buia
- Daniel Day-Lewis, Il Filo Nascosto
- Denzel Washington, Roman J. Israel, Esq.
- Tom Hanks, The Post

Miglior attrice in un film drammatico
- Jessica Chastain, Molly’s Game
- Sally Hawkins, La Forma dell’Acqua
- Frances McDormand, Tre Manifesti a Ebbing, Missouri
- Meryl Streep, The Post
- Michelle Williams, Tutti i Soldi del Mondo
Miglior film drammatico
- Chiamami col tuo Nome
- Dunkirk
- The Post
- La Forma dell’Acqua
- Tre Manifesti a Ebbing, Missouri.
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Per la lista vincitori si ringrazia mondofox.it